Decima Flottiglia...

Post N° 132


10.- La situazione a GoriziaLa Decima arrivando a Gorizia trovo’ una citta’ prostrata. L’ azione dei politici del Litorale Adriatico e quella dei militari locali pareva aver cancellato i segni di Gorizia italiana. Se nelle valli e nei capisaldi i reparti italiani erano ben presenti, nella citta’ si notavano quasi solamente soldati tedeschi e gli slavi delle varie fazioni  favorevoli ai tedeschi: domobranci sloveni, ustascia croati, cetnici serbi…Non una sola bandiera italiana, nelle vetrine e nei negozi molte insegne e scritte in tedesco e sloveno, i circoli culturali italiani chiusi, le iniziative economiche ostacolate. Il monumento ai caduti della Grande Guerra era stato fatto saltare dai belogardistiLa Decima, che aveva compiti militari, in effetti si fece carico di un piu’ ampio impegno: riportare a Gorizia una visibile presenza italiana.Gli ufficiali ed i maro’ non attesero ordini per entrare nei negozi e chiedere che venissero tolti i cartelli in lingua straniera. Il comando divisionale volle mettere rimedio anche all’ isolamento delle province orientali e istitui’ un servizio di pulman tra Gorizia e Milano. Uno degli obiettivi di questa iniziativa era anche di consentire ai giovani che volevano abbandonare la Todt, spesso arruolati forzatamente, di raggiungere Milano per entrare nei ranghi della “Decima”. Il servizio di pulman consenti’ anche di distribuire a Trieste e a Gorizia i giornali che si stampavano a Milano e a Torino, dei quali – dalla data dell’ armistizio – era stata vietata la diffusione.Per gli italiani di Gorizia – almeno per la grande maggioranza che non intendeva passare sotto la Yugoslavia o sotto il dominio della Germania – l’ arrivo e l’ impegno della “Decima” assumeva un aspetto chiaramente nazionale e sollevava grandi speranze. Per la prima volta dopo l’ 8 settembre in quelle terre era presente una forza militare italiana libera da compiti di presidio e in grado di modificare in prospettiva la situazione politica. Il territorio La “Decima” era chiamata ad operare in una zona delimitata ad Ovest e Nord Ovest dal corso dell’ Isonzo, a Nord Est dal corso del fiume Idria e a Sud dal torrente Vipacco. All’ interno di questo quadrilatero irregolare si trovano l’ Altopiano della Bainsizza e la Selva di Tarnova, due vasti tavolati tra i 500 e i 900 metri di altezza che si innalzano in direzione Est. Ai limiti esterni questi altipiani precipitano rapidamente sulle valli che li circondano, li separa il profondo canalone detto il Vallone di Chiapovano. Scarsi i paesi, scarse le strade, una natura aspra dove prevalgono le doline e gli abissi naturali. Fitte selve di faggi e abeti nella parte meridionale, caverne e camminamenti che risalgono alla Grande Guerra.