Decima Flottiglia...

Post N° 160


 15.- La Xa lascia la Venezia Giulia (*)A Gorizia i rapporti con i tedeschi ricominciarono ad essere tesi… In un settore tanto movimentato militarmente si sovrapponevano contrasti etnici e piani a lunga scadenza. La presenza della “Decima” aveva un peso decisamente politico! Cio’ non piaceva assolutamente a chi pretendeva di avere una posizione preminente.Ci fu un enensimo incidente, ancora per la bandiera italiana: il TV Montanari, Capo Ufficio Operazioni, fece intervenire da Salcano una compagnia del “Barbarigo” per bloccare il solito tentativo dei tedeschi di far ammainare la bandiera italiana che sventolava sulle caserme e sui comandi della “Decima”.Peggiori ancora erano i rapporti con gli slavi alleati dei tedeschi che, forti della protezione di questi ultimi, ostentavano apertamente disprezzo per i militari italiani. La reazione della “Decima” in questi casi fu sempre decisa e immediata, si arrivo’ a violente zuffe e si sfiorarono scontri a fuoco.All’ ospedale militare i feriti delle due etnie dovevano essere rigorosamente tenuti separati. L’ atteggiamento dei domobranci non differiva sostanzialmente da quello dei comunisti del IX Korpus: le loro mire espansionistiche coincidevano, la - Slavia Veneta secondo loro - aveva per confine il Tagliamento e questo doveva essere l’ assetto politico a fine guerra. Il C.te Borgese nel 1947 in un suo manoscritto ricorda la situazione in questi termini: “Le autorita’ politiche austriacanti, non riuscendo a spuntarla per altra via e decise a sbarazzarsi di questi “pericolosi italiani”, ricorsero allora ad un altro sistema, gia’ in uso da parte della polizia del vecchio impero absburgico, di servirsi di agenti provocatori per far affluire decine di denunce contro gli uomini della Decima, accusandoli di ogni specie di crimini, dal saccheggio allo stupro, dall’ omicidio all’ incendio doloso; si arrivo’ all’ assurdo di denunciare un marinaio della Decima di essersi pubblicamente fatto vanto di aver gia’ ucciso sei ufficiali tedeschi e di essere in agguato per raggiungere al piu’ presto il record di dieci!Questa campagna porto’ a maturazione i piani della cricca politica austriacante. Verso la fine del gennaio ’45 il Gauleiter Rainer chiedeva ufficialmente, mediante telegramma al plenipotenziario militare germanico, generale Wolff, il ritiro della Divisione Decima dalla Venezia Giulia e il suo trasporto a ponente del Tagliamento.” Lo stesso andamento della guerra, nettamente sfavorevole ai tedeschi, favoriva la richiesta di ainer. L’ avanzata russa nei Balcani faceva arretrare consistenti reparti tra cui l’ intero II corpo dei cetnici (forte di circa 8.000 uomini) che furono concentrati a Postumia e anche i superstiti dei volontari spagnoli della Divisione Azzurra delle Waffen SS. Tutte queste truppe potevano sostituire la “Decima” nelle azioni di contrasto al IX Korpus sloveno. Prima di lasciare Gorizia il comandante Scarelli fece defilare in parata per la citta’ i suoi reparti. Furono portate corone al monumento ai caduti della Grande Guerra che gli slavi filotedeschi avevano fatto saltare nell’ agosto del ’44. La popolazione di Gorizia espresse apertamente solidarieta’ e dispiacere per la loro partenza. (*)  Nota dovuta – polemica, ma senza rancore!Venezia Giulia non e’ un appendice di Friuli – e’ una vecchia storia, ma - da quando l’ assetto regionale ha riunito in una sola entita’ il Friuli e quel che restava della Venezia Giulia - sembra che per cronisti, giornalisti, scrittori, annunciatori, commentatori sportivi… piu’ in generale per la maggior parte degli italiani… esista solo il Friuli e non ci si ricordi’ piu’ che esiste anche la Venezia Giulia di cui Trieste e’ la citta’ principale (pur essendo nel contempo la capitale della Regione Friuli Venezia Giulia) Trieste che non e’ una citta’ friulana, con tutto il dovuto e sentito amore per gli amici di Udine e di Pordenone e per quelli di Gorizia, anche’essa per decenni in oblio con tutto l’ Isontino!