Decima Flottiglia...

Eugenio Wolk detto “Lupo”


  Eugenio Wolk, detto “Lupo”, il comandante dei “Gamma” nasce a Cernigov in Ucraina nel 1915, figlio del nobile Nicola Wolkoff e della principessa Caterina Galitzin. Tra le pagine della cultura di un quotidiano, “Il Piccolo” di Trieste, trovo un articolo di Pietro Spirito che ne parla attingendo ai documenti dell’ archivio di Carlo Alfredo Panzarasa amico e compagno d’armi di Wolk.Tralascio di chiedere all’ autore quali siano stati “gli orribili crimini” di cui si macchio’ la Decima Flottiglia MAS e passo ad esaminare la breve biografia di “Lupo”Wolk con pochi parenti superstiti, riparo’ in Italia dopo la Rivoluzione d’ottobre. La famiglia era stata decimata dalle guardire rosse. Nel 1933 entro’ all’ Accademia Navale di Livorno e nel 1941 fu destinato a quella che di li a poco sarebbe diventata la Xa Flottiglia MASFinita la guerra – scrive ancora Spirito – Wolk si consegno’ agli alleati riuscendo ad ottenere per se e per i “Gamma” la condizione privilegiata di prigionieri sulla parola, cio’ anche grazie a Lionel P.B. Crabb, comandante degli incursori britannici, che aveva molta stima dei suoi ex nemici.Inquadrati nella Allied Navies Experimental Station , gli uomini dei gruppi “Gamma” della Xa MAS ottennero una sorta di immunita’, sia presso gli Alleati che in Italia e alcuni di loro furono persino assunti a servizio nelle Forze Armate degli Stati Uniti (con grande disappunto del comandante delle forze alleate Earl B. Nichols)I “Gamma” nel periodo successivo alla fine della guerra operarono lo sminamento del porto di Venezia e portarono a compimento numerosi difficili interventi di recupero di naviglio affondato.Grazie alle benemerenze acquisite, nel 1947 Wolk emigro’ in Argentina dove, come consulente tecnico della Marina militare di quel Paese, costitui’ ed addestro’ il corpo degli incursori, creato sulla falsariga della Decima, e mise a punto nuove apparecchiature innovative.Rientrato in Europa nel 1965, Wolk si stabili’ in Svizzera dove mori’ nel 1995.Nell’ articolo si ricorda anche la sua geniale rivoluzione nell’ uso delle pinne e il progetto – naufragato per il sopravvenuto armistizio – di attaccare il porto di New York. Si cita ancora il misterioso episodio della ex corazzata “Giulio Cesare”, preda bellica requisita dai russi, affondata nel porto di Sebastopoli nel 1955, ma di questo Wolk ha sempre declinato ogni responsabilita’ Documenti, lettere, fotografie dell’ archivio di Wolk raccolte da Carlo Panzarasa e consegnate al “Centro Studi Carlo Alfredo Panzarasa” dell’ Associazione culturale “Novecento” sono state utilizzate da Bruna Pompei per realizzare il volume “Eugenio Wolk, “Lupo” comandante dei “Gamma” della Xa Mas” (Edizioni Ritter) vedi anche http://www.anaim.it/wolk.htm