Der Steppenwolffatui sragionamenti lucidi |
Notte solitaria
O voi che siete i miei fratelli,
tristi creature vicine e lontane,
voi che sognate di raddolcire
la vostra pena in un giro di stelle,
voi che prostrati senza parole
offrite esili mani pazienti
allo stellato pallore notturno,
voi che soffrite, voi che vegliate,
misero gregge senza una meta,
battelli senza stella e senza sorte
stranieri eppure a me così congiunti
voi ricambiatemi il saluto!
Hermann Hesse
" Gli uomini non hanno più tempo
per conoscere nulla.
Comprano dai mercati le cose già fatte.
Ma siccome non esistono mercati di amici,
gli uomini non hanno più amici.
Se tu vuoi un amico addomesticami".
A. de Saint-Exupèry dal Piccolo Principe
CONOSCERSI
Ma, se mi conoscessi meglio, ti pentiresti d'esser fuggita
e, cercando di trattenermi, condanneresti il tempo perduto. - Ovidio - Metamorfosi -
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EMILE CHARTIER
Niente è più pericoloso di un'idea quando è l'unica che si ha.
Emile Chartier
Se io potrò impedire
Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano-
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena-
o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.
Emily Dickinson
FELICITÀ
Felicità: finché dietro a lei corri
non sei maturo per essere felice,
pur se quanto è più caro tuo si dice.
Finché tu piangi un tuo bene perduto,
e hai mete, e inquieto t'agiti e pugnace,
tu non sai ancora che cos'è la pace.
Solo quando rinunci ad ogni cosa,
né più mete conosci né più brami,
né la felicità più a nome chiami,
allora al cuor non più l'onda affannosa
del tempo arriva, e l'anima tua posa.
H. Hesse
LAO TZE
Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.
RIDERE
L'unica cura contro la vanità è il riso, e l'unico difetto ridicolo è la vanità.
Henri Bergson
FËDOR DOSTOEVSKIJ
Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! - Guardate piuttosto come ride.
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"L'ultima cosa che Maigret aveva voglia di fare era quella di alzarsi alle sei e un quarto, uscire nel gelo alle sette meno dieci, costeggiare il canale di scolmo, passare lungo la roggia abbandonata, e poi, giù, prendendo la strada bianca, attraversare il canale sul ponte di legno; infine, dopo il passaggio sbarrato, arrivare alla fermata della corriera, sul viale alberato. E lì aspettare la corsa delle sette e quattro minuti. Quando suonava la sveglia Maigret guardava fuori dalla finestra e sperava, sperava tanto una cosa sola: che fosse venuta una bella nevicata, di quelle vere, che tutte le strade fossero bloccate per giorni e giorni, che fossero chiusi tutti gli uffici pubblici, a cominciare dalle scuole. Una neve alta metri, che costringesse tutti a starsene a casa, anzi, a letto. Giorni di ozio forzato. E invece no. La grande nevicata non veniva."
Negli ultimi anni ho sviluppato una leggera avversione verso quei romanzi, in genere fantasy, ma che da qui si sono poi allargati ad altri generi, in cui il protagonista era ragazza senza qualità ma che veniva a capo di situazioni che avrebbero visto fallire i migliori super eroi, per cui sono felice quando mi imbatto in qualcosa di molto più realistico.
Questo è uno di quei casi.
Il nostro protagonista si chiama Giulio è ha tredici anni, ma un fisico che lo fa sembrare più grande, ma che al contempo gli evita di subire le angherie di qualche compagno più bullo! Il problema ch a Giulio piace mangiare e fortunatamente per lui a casa sua si mangia, tanto e bene.
" Era un tipo grosso e robusto. Due spalle larghe. Aveva la testa quadrata e i capelli color cenere, corti, e un po' di peluria bionda dove da grandi crescono i baffi."
Giulio è anche un appassionato lettore delle avventure del commissario Maigret, tanto da valergli come soprannome.
Tutte le mattine il nostro giovane protagonista, figlio del fattore della tenuta dei Conti di San Vittore, abitava in una bella fattoria, a un paio di chilometri dalla strada Provinciale, è costretto a fare un bel pezzo di strada tra i campi prima di arrivare alla provinciale a prendere la corriera che lo avrebbe condotto in paese e quindi a scuola!
E una mattina mentre si reca alla fermata il ragazzo nota movimenti strani nei pressi della chiusa di un canale. La sua fervida immaginazione, alimentata dalle storie del suo amato commissario gli fanno subito immaginare torbidi scenari, crimini e malversazioni! Ma che fare, come può un ragazzo impelagarsi in queste cose?
"Cosa avrebbe fatto il commissario Maigret a questo punto della situazione? Come si sarebbe mosso? Avrebbe dato credito a quello che pensava di aver visto un ragazzo di tredici anni? Avrebbe iniziato un'indagine? "
Cosa fare? Anche parlarne con la sua professoressa non da risultati, probabilmente ha immaginato più di quanto abbia visto, la fantasia gli avrà giocato un brutto tiro!
Ma Giulio non si da per vinto ed è così che alla fine si trova coinvolto in una storia dalle tinte giallo nere, che tanto sarebbero piaciute al grande Simenon.
Ed infondo e di questo che si tratta, un grande omaggio al famose inventore del commissario più famoso del mondo!
E, sebbene il taglio sia quello dei libri per ragazzi, tutto ci riporta a Simenon, l'ambientazione, i colori, i ritmi, persino i nomi dei capitoli ci fanno pensare ai famosi gialli.
Bellissimi i personaggi tutti molto ben caratterizzati, e che ben si incastrano in questa storia piacevolmente intrigata, senza esagerare, come si fa nei libri per ragazzi, ma che resta avvincente, appassionante e che non risparmia colpi di scena e un minimo di tensione.
Assolutamente consigliato.
"Questa è la differenza fra i gialli e la realtà, pensava Giulio, imbiancato dalla neve. Nei gialli non possono succedere fatti che non c'entrano niente, indizi falsi inventati dall'autore per mettere il lettore sulla strada sbagliata. Invece la realtà è piena di indizi falsi. Fatti che non c'entrano niente l'uno con l'altro."
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moriamo senza poter portare nulla,
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In particolari circostanze,
quando il sole scompare dietro l'orizzonte,
nel preciso momento in cui l'ultima luce diretta ci colpisce,
può da esso generarsi un raggio verde
che passando attraverso i nostri occhi,
ha la capacità di illuminare la nostra essenza,
permettendoci di dare uno sguardo
dentro di noi e
vedere chi siamo!
STRANO VAGARE NELLA NEBBIA
È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l'altro,
Ognuno è solo.
Pieno di amici era per me il mondo,
Quando la mia vita era ancora luminosa;
Adesso, che la nebbia cala,
Nessuno si vede più.
In verità, nessuno è saggio
Se non conosce il buio,
Che piano ed inesorabilmente
Da tutti lo separa.
Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l'altro,
Ognuno è solo.
H. Hesse
AMBROSE BIERCE
Riso: Convulsione interna che altera i lineamenti del viso ed è accompagnata da suoni inarticolati.
È infettivo e, seppure intermittente, incurabile.
OVIDIO
La Fama, che gode con le sue calunnie
a confondere vero e falso, e che dal nulla si dilata
per forza di menzogna
Inviato da: ossimora
il 04/01/2024 alle 20:26
Inviato da: ossimora
il 04/01/2024 alle 20:22
Inviato da: ixtlann
il 17/11/2023 alle 12:33
Inviato da: alf.cosmos
il 06/10/2023 alle 19:17
Inviato da: ixtlann
il 09/10/2022 alle 10:11