Der Steppenwolf

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EMILE CHARTIER

 

Niente è più pericoloso di un'idea quando è l'unica che si ha.

Emile Chartier

 

 

 

Se io potrò impedire

Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano-
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena-

o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.


Emily Dickinson

 

 

FELICITÀ

Felicità: finché dietro a lei corri
non sei maturo per essere felice,
pur se quanto è più caro tuo si dice.

Finché tu piangi un tuo bene perduto,
e hai mete, e inquieto t'agiti e pugnace,
tu non sai ancora che cos'è la pace.

Solo quando rinunci ad ogni cosa,
né più mete conosci né più brami,
né la felicità più a nome chiami,

allora al cuor non più l'onda affannosa
del tempo arriva, e l'anima tua posa.

H. Hesse

 

 

LAO TZE

Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.

 

 

RIDERE

 

L'unica cura contro la vanità è il riso, e l'unico difetto ridicolo è la vanità.

Henri Bergson

 

 

FËDOR DOSTOEVSKIJ

Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! - Guardate piuttosto come ride.

 

 

 

 

Charlie Jonas - Pausa caffè con gatti

Post n°305 pubblicato il 21 Luglio 2023 da ixtlann
 

 

«𝘌𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘪𝘯𝘧𝘦𝘭𝘪𝘤𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘩𝘢 𝘮𝘢𝘪 𝘳𝘦𝘴𝘰 𝘧𝘦𝘭𝘪𝘤𝘦 𝘯𝘦𝘴𝘴𝘶𝘯𝘰.»

Estate, temperature fuori dalla norma, anche pensare diventa difficile, e allora cerchiamo di leggere qualcosa di leggero che non ci costringa ad usare troppo il cervello, e mentre mi dicevo queste parole, decidevo di leggermi un romanzo con gatti.
Si sa, ai gattari, piacciono i libri in cui i loro amici sono i protagonisti, cosi, guardando tra i libri in lista d'attesa, decido di prendere questo romanzetto.
La scrittrice, una famosa giornalista tedesca di cui non si sa il nome e che si cela dietro a questo pseudonimo, ci dice che vorrebbe mostrare come l'incontro con un gatto può cambiare la vita e che il libro è ispirato ad un luogo reale, un 'book cafè' trasformatosi in un 'cat cafè', dove si puo incontrare la letteratura e giocare con un gatto, mentre si gusta un buon caffè.
Le premesse mi sembravano ideali, per una lettura disimpegnata.

𝘌 𝘪𝘯 𝘧𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘪𝘧𝘧𝘦𝘳𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘤'𝘦𝘳𝘢 𝘵𝘳𝘢 𝘊'𝘦𝘴𝘵 𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘦 𝘦 𝘪𝘭 𝘥𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘊𝘰𝘭𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘌𝘵 𝘦𝘴, 𝘸𝘪𝘦 𝘦𝘵 𝘦𝘴, «è 𝘤𝘰𝘮𝘦 è»? 𝘖 𝘵𝘳𝘢 𝘊𝘩𝘢𝘤𝘶𝘯 à 𝘴𝘰𝘯 𝘨𝘰û𝘵 𝘦 𝘑𝘦𝘥𝘦 𝘑𝘦𝘤𝘬 𝘦𝘴 𝘢𝘯𝘥𝘦𝘳𝘴, «𝘰𝘨𝘯𝘶𝘯𝘰 è 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘢 𝘮𝘰𝘥𝘰 𝘴𝘶𝘰»?

In realtà dal mio punto di vista il libro è altra cosa, si, c'è un caffè, più o meno al centro degli avvenimenti e si in questo caffè ci sono libri e anche gatti. Che anche se solo da comparse recitano un in questa storia che invece è centrata sull'amore, sull'innamoramento e sulla buona riuscita di tali storie.
Un romanzetto che definirei romantico, anche se non veramente pervaso da romanticismo, ma il suo tema centrale sicuramente lo vorrebbe essere. Io non ne sono stato preso e poco sono stato coinvolto, del resto ci sono mai vere sorprese o colpi di scena e tuto procede come ci si immagina.
Il tutto scritto come una brava giornalista può scrivere, facile anche se a tratti per me prolisso, con qualche tentativo di far sorridere, che però con non ha funzionato.

«𝘈 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘱𝘢𝘳𝘦, 𝘢𝘭𝘮𝘦𝘯𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘌𝘮𝘮𝘢 𝘦 𝘓𝘢𝘷𝘢𝘯𝘥𝘢 𝘤'è 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘶𝘯 𝘭𝘪𝘦𝘵𝘰 𝘧𝘪𝘯𝘦.» «𝘌 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳 𝘍𝘳𝘢𝘯𝘻𝘦𝘯 𝘦 𝘈𝘧𝘳𝘰𝘥𝘪𝘵𝘦.» «𝘌 𝘱𝘦𝘳 𝘍𝘭𝘰𝘳𝘪𝘢𝘯 𝘦 𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘮𝘢𝘵𝘪𝘵𝘢.»

All'autrice devono piacere molto le torte 'marmorizzate!
Lo consigliere, forse no, o forse come lettura estiva a tutte quelle persone che amano le storie d'amore, senza troppi patemi d'animo, e con un logico lieto fine!!
𝑷𝒔. 𝑰𝒏 𝒄𝒐𝒔𝒂 𝒍𝒂 𝒍𝒊𝒃𝒓𝒐 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒓𝒊𝒑𝒐𝒓𝒕𝒂𝒕𝒆 𝒍𝒆 𝒓𝒊𝒄𝒆𝒕𝒕𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒕𝒐𝒓𝒕𝒆 𝒆 𝒅𝒆𝒊 𝒅𝒐𝒍𝒄𝒊 𝒄𝒊𝒕𝒂𝒕𝒊, 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒂 𝒔𝒊 𝒄𝒉𝒆 è 𝒖𝒏𝒂 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒆 𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒆𝒔𝒔𝒂𝒏𝒕𝒆!

"𝘕𝘪𝘦𝘯𝘵𝘦 è 𝘤𝘰𝘴ì 𝘷𝘦𝘤𝘤𝘩𝘪𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘪𝘭 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘪 𝘪𝘦𝘳𝘪 - 𝘢𝘯𝘵𝘪𝘤𝘰 𝘱𝘳𝘰𝘷𝘦𝘳𝘣𝘪𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘢𝘭𝘪𝘴𝘵𝘪", 𝘴𝘪 𝘥𝘪𝘴𝘴𝘦 𝘏𝘦𝘯𝘳𝘺 𝘢𝘤𝘪𝘥𝘰. 𝘌 𝘯𝘦𝘪 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘪 𝘧𝘳𝘦𝘯𝘦𝘵𝘪𝘤𝘪 𝘥𝘪 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘯𝘦𝘵 𝘴𝘪 𝘴𝘤𝘳𝘪𝘷𝘦𝘷𝘢 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘷𝘦𝘭𝘰𝘤𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘭𝘶𝘤𝘦, 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩é 𝘭𝘦 𝘯𝘰𝘵𝘪𝘻𝘪𝘦 𝘪𝘯𝘷𝘦𝘤𝘤𝘩𝘪𝘢𝘷𝘢𝘯𝘰, 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘰𝘴ì 𝘥𝘪𝘳𝘦, 𝘯𝘦𝘭 𝘨𝘪𝘳𝘰 𝘥𝘪 𝘱𝘰𝘤𝘩𝘪 𝘮𝘪𝘯𝘶𝘵𝘪. 𝘔𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘣𝘶𝘰𝘯𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘳𝘦𝘴𝘵𝘢𝘷𝘢 𝘱𝘶𝘳 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘣𝘶𝘰𝘯𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢.

 
 
 

Anna Sólyom - Il caffè dei gatti. Non ti servono 7 vite, puoi essere felice in questa!

Post n°304 pubblicato il 14 Aprile 2023 da ixtlann
 

 

«La curiosità uccise il gatto...» recitò Yumi. «Anche se ho sempre pensato che questo proverbio si sbagli. È la mancanza di curiosità a ucciderci.

 

Care amiche/ci lettori, e da un po che non vi presento una nuova recensione, ultimamente sembra che il tempo non mi basta per fare tutto quello che vorrei, e qualcosa viene sacrificata, ma mi sono imbattuto in un libricino che vorrei proporre ad alcune di voi, soprattutto a gattare/i.

Ad essere onesti dovrei cominciare dicendo che di solito non apprezzo i libri che si propongono esplicitamente di insegnare a vivere o anche di suggerire regole di vita che possano migliorare la nostra condizione. Spesso mi sembrano arroganti e io detesto l'arroganza.

Ma questa volta la dolcezza con cui il testo si presenta a fatto si che quest'aspetto non mi irritasse e che anzi a tratti apprezzassi alcuni dei suoi suggerimenti.

 

Quando smettiamo di immaginare, quando non speriamo più che accada qualcosa di diverso e non ci avventuriamo più oltre la nostra zona di comfort, iniziamo a morire.

 

Il romanzo ci parla di una donna lasciata dal proprio compagno  e si ritrova sola senza lavoro a corto di soldi e, chiaramente con l'umore sotto i piedi, e torna a Barcellona, sua città d'origine dove vivono i genitori  che vorrebbero anche aiutarla, ma che non fanno che alimentare la sua depressione, proprio perché lei si sente ancora più sconfitta.

Il caso vuole che una sua amica faccia il suo nome per un lavoro in un bar/gatti e lei benché non ami i gatti, anzi ne abbia paura si fa coraggio e ci prova, spinta dalla fame e dal bisogno.

 

Per favore, concedimi

la serenità di accettare

le cose che non posso cambiare,

il coraggio di cambiare

quelle che posso

e la saggezza di riconoscere

la differenza.

 

Non sto a dirvi come andrà a finire, magari è facile immaginarlo, non è certo un giallo quello di cui stiamo parlando, ma un libricino dolce e carino ben scritto e di facile e piacevole lettura con più di una storia che emerge dalle sue pagine e tanti buoni sentimenti

Quindi, si lo consiglio, a che ama i gatti, perché qui la fanno da padroni, ma anche a chi vuol concedersi una lettura facile e romantica o chi vuol risalire una china che anche se erta, sta al a farci paura!!

 

C'era una volta un gatto fifone che non saliva sugli alberi,

per il timore di non riuscire a scendere. Non saltava troppo in alto,

per il timore di farsi male cadendo. Non inseguiva nemmeno i topi,

per il timore di inciampare. Né giocava con i gomitoli,

per il timore di ingarbugliarsi. Né si lavava più del dovuto,

per il timore di ingoiare troppi peli. Né tirava fuori le unghie,

per il timore di graffiarsi involontariamente. E sapete una cosa?

Quel gatto visse molti anni, ma quando morì

aveva ancora sette vite nuove di zecca.

 

 

 

 
 
 

Wu Ming - Altai

Post n°303 pubblicato il 01 Dicembre 2022 da ixtlann
 

 

 

"𝘓𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘤𝘶𝘪 𝘢𝘵𝘵𝘳𝘢𝘷𝘦𝘳𝘴𝘪 𝘨𝘭𝘪 𝘪𝘯𝘧𝘦𝘳𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘢𝘮𝘪𝘤𝘪. 𝘓𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘤𝘶𝘪 𝘴𝘤𝘢𝘮𝘱𝘪 𝘢𝘨𝘭𝘪 𝘪𝘯𝘧𝘦𝘳𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘢𝘮𝘪𝘤𝘪 "

 

In parte la continuazione di "Q", in realtà ritroviamo qualche personaggio che avevamo lasciato nel romanzo precedente.

La storia questa volta a come scenario Istanbul, e comincia quindici anni dopo la fuga da Venezia.

Un bel romanzo, molto avvincente e ben scritto, senza dare quella percezione di scrittura a più mani che si percepiva in Q, ma, per contro senza la sua profondità e la sua presa. Le tematiche diventano meno interessanti almeno dal punto di vista storico forse perché in parte più lontane da noi, gli intrighi di corte dei Turchi e di chi all'epoca frequentava la corte di Selim. Le tematiche invece forse diventano più generiche e, l'individuo, la patria, la religione, le relazioni personali.

 

"𝘐𝘭 𝘮𝘢𝘴𝘴𝘢𝘤𝘳𝘰 𝘤𝘩𝘪𝘢𝘮𝘢 𝘷𝘦𝘯𝘥𝘦𝘵𝘵𝘢. 𝘚𝘢𝘯𝘨𝘶𝘦 𝘤𝘩𝘪𝘢𝘮𝘢 𝘴𝘢𝘯𝘨𝘶𝘦. 𝘓'𝘶𝘰𝘮𝘰 𝘭𝘢𝘷𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘴𝘢𝘯𝘨𝘶𝘦 𝘥'𝘪𝘯𝘯𝘰𝘤𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘪𝘭 𝘴𝘢𝘯𝘨𝘶𝘦 𝘷𝘦𝘳𝘴𝘢𝘵𝘰 𝘪𝘯 𝘱𝘳𝘦𝘤𝘦𝘥𝘦𝘯𝘻𝘢, 𝘧𝘪𝘯𝘤𝘩é 𝘶𝘯𝘢 𝘤𝘩𝘪𝘢𝘻𝘻𝘢 𝘰𝘳𝘳𝘦𝘯𝘥𝘢 𝘴'𝘢𝘭𝘭𝘢𝘳𝘨𝘢 𝘴𝘶𝘭𝘭𝘢 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘢. "

 

Questo lo rende più accessibile e più fruibile, in cui tutti trovano degli specchi e degli spunti di riflessione. Un buon romanzo storico, come al solito ben circostanziato e ben scritto. Non da leggere ma sicuramente leggibile.

 

"𝘗𝘦𝘳ò, 𝘷𝘦𝘥𝘦𝘵𝘦, 𝘴𝘦 𝘷𝘰𝘪 𝘥𝘦𝘴𝘪𝘥𝘦𝘳𝘢𝘵𝘦 𝘱𝘳𝘦𝘯𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘭𝘦𝘱𝘳𝘦, 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘦 𝘥𝘪𝘢𝘵𝘦 𝘭𝘢 𝘤𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘪 𝘤𝘢𝘯𝘪 𝘰 𝘤𝘰𝘭 𝘧𝘢𝘭𝘤𝘰, 𝘢 𝘱𝘪𝘦𝘥𝘪 𝘰 𝘢 𝘤𝘢𝘷𝘢𝘭𝘭𝘰, 𝘳𝘦𝘴𝘵𝘦𝘳à 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘭𝘦𝘱𝘳𝘦. 𝘓𝘢 𝘭𝘪𝘣𝘦𝘳𝘵à, 𝘪𝘯𝘷𝘦𝘤𝘦, 𝘯𝘰𝘯 𝘳𝘪𝘮𝘢𝘯𝘦 𝘮𝘢𝘪 𝘭𝘢 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘢, 𝘤𝘢𝘮𝘣𝘪𝘢 𝘢 𝘴𝘦𝘤𝘰𝘯𝘥𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢. 𝘌 𝘴𝘦 𝘢𝘥𝘥𝘦𝘴𝘵𝘳𝘢𝘵𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘤𝘢𝘯𝘪 𝘢 𝘤𝘢𝘵𝘵𝘶𝘳𝘢𝘳𝘭𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘷𝘰𝘪, è 𝘧𝘢𝘤𝘪𝘭𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘷𝘪 𝘳𝘪𝘱𝘰𝘳𝘵𝘪𝘯𝘰 𝘶𝘯𝘢 𝘭𝘪𝘣𝘦𝘳𝘵à 𝘥𝘢 𝘤𝘢𝘯𝘪. "

 

 

 
 
 

Abdulrazak Gurnah - Paradiso

Post n°302 pubblicato il 16 Settembre 2022 da ixtlann
 

 

«Non è bello pensare che il Paradiso sarà così?» domandò Hamid, parlando con voce sommessa nell'aria notturna, in cui risuonava lo scroscio dell'acqua. «Cascate che sono più belle di qualsiasi cosa possiamo immaginare. Più belle persino di questa, se arrivi a concepire una cosa del genere, Yusuf. Lo sai da dove hanno origine tutte le acque della terra? Dai quattro fiumi del Paradiso. Scorrono ognuno in una direzione diversa - nord, sud, est, ovest - dividendo in settori il giardino di Dio. E c'è acqua ovunque. Sotto i padiglioni, vicino ai frutteti, scorre giù dalle terrazze, lungo i sentieri nei boschi.»

 

Paradiso sembra essere la storia di Yusuf babìmbino nigeriano che a dodici anni, viene ceduto dal padre,  locandiere affogato dai debiti, in pegno  ad uno pseudo zio, Aziz, in realtà ricco commerciante che usa questo sistema per procurarsi dei lavoranti.

Kenia, alla vigilia della prima guerra mondiale. Yusuf ha solo dodici anni quando suo padre lo affida all'improvviso allo zio Aziz, un ricco mercante.

 

Siamo alla vigilia della prima guerra mondiale e anche in Africa si preparano grandi trasformazioni. Aziz viene portato in città dove all'improvviso si trova circonadatop da un mondo molto diverso da quello del villaggio nel quale viveva con la famiglia.

 

Sua madre diceva che era più bello regalare il cibo ai vicini e ai bisognosi anziché indulgere alla ghiottoneria.

 

Vienen messo a lavorare nel neghozio di Aziz dove fa amicizia con Yusuf,  di poco più grande e anche lui comprato da Aziz.

La citta e la nuova vita è in ncontiunuo fermento, swahili, musulmani d'Africa, colonizzatori tedeschi, camionisti sikh, e il nostro giovane protagonista cerca rifugio nel giardino paradisiaco al centro della casa. Ma ben presto Yusuf deve lasciare la casa paer accompagnare lo 'zio' nei suoi viaggi, dove incontrerà altre persone tanto diverse ognuno con il suo fare per un futuro migliore, ognuno con il proprio sogno, magari legato al commercio o semplicemente all'ostentazione di un potere tribale che presto sarà infranto, come nel caso del sultano Chatu che, nella città di Marungu, fa prigioniero Yusuf e i suoi, e li priva di ogni avere, ma che all'improvviso deve fare i conti con i tedeschi che si stanno attrezzando per la guera e che in quella parte del continente nero dettano legge. E anche la storia di amori e di sogno tutti saranno infranti dai venti di guerra che soffiano alle porte. Gli eserciti europei stanno conquistando il continente, e inizierà tutta un'altra storia per l'Africa, per le sue genti, per Yusuf.che vedrà naufragare i suoi sogni per un futuro migliore.

 

I mercanti parlavano con sbigottimento degli europei, intimoriti dalla loro ferocia e brutalità. Si prendevano le terre migliori senza pagare nemmeno una perlina, costringevano la gente a lavorare per loro con un trucco o con l'altro, mangiavano qualsiasi cosa, anche quella più dura o putrida. Il loro appetito non aveva limite né decenza, erano come un'invasione di locuste. Tasse per questo, tasse per quello, altrimenti si finiva in galera, o fustigati, o persino impiccati. La prima cosa che fanno quando arrivano in un posto è costruire una prigione, poi una chiesa, poi un capannone per il mercato, così possono tenere d'occhio i commerci e poi tassarli.

 

Libro magnifico, che ci mostra un punto di vista insolito quello degli abitanti di un Afrika che sta sparendo, persone che potrebbero farci tanta paura solo per il loro colore o di cui penseremmo male per il sempice fatto d non conoscerli e scopriamo che le stesse paure, probabimente più giustificate le vivenano loro noi nostri confronti.

Una scrittura avvincente e scorrevole fa si che sia difficile staccarsi dalla lettura che ci ha preso per mano portandoci in un mondo tanto lontano dal nostro fatto di odori di luci, di abitudini diverse, afascinanti e perse!!

Assolutamente raccomandato!

«Ho paura, hai ragione... ma non solo di loro. Perderemo tutto, compreso il nostro modo di vivere», dichiarò Hussein. «E questi giovani perderanno ancora di più. Un giorno li indurranno a sputare su tutto ciò che sappiamo, e faranno recitare loro le leggi europee e la loro storia del mondo come se fossero la parola di Dio. Quando arriveranno a scrivere di noi, cosa diranno? Che eravamo schiavisti.»

 

 

 
 
 

TJ Klune - La Casa Sul Mare Celeste

Post n°301 pubblicato il 17 Luglio 2022 da ixtlann
 

 

Linus Baker è un assistente sociale impiegato al Dipartimento della Magia Minorile. Il compito che esegue con scrupolosa professionalità è assicurarsi che i bambini dotati di poteri magici, cresciuti in appositi istituti in modo da proteggere quelli "normali", siano ben accuditi. La vita di Linus è decisamente tranquilla, per non dire monotona: vive in una casetta solitaria in compagnia di una gatta schiva e dei suoi amati dischi in vinile. Tutto cambia quando, inaspettatamente, viene convocato nell'ufficio della Suprema Dirigenza. È stato scelto per un compito inconsueto e top secret: dovrà recarsi su un'isola remota, Marsyas, e stabilire se l'orfanotrofio diretto da un certo Arthur Parnassus abbia i requisiti per rimanere aperto.

Appena mette piede sull'isola, Linus si rende conto che i sei bambini ospitati nella struttura sono molto diversi da tutti quelli di cui ha dovuto occuparsi in passato.

Il più enigmatico tra gli abitanti di Marsyas è però Arthur Parnassus, che dietro ai modi affabili nasconde un terribile segreto.

Un'incantevole storia d'amore ambientata in una realtà fantastica, meravigliosamente narrata, su cosa significhi accorgersi che, a volte, si può scegliere la vita che si vuole. E, se si è abbastanza fortunati, magari quella vita ci sceglie a sua volta

 

"«Molto spesso le cose che temiamo di più sono quelle che dovremmo temere di meno. È irrazionale, ma è ciò che ci rende umani. E una volta che siamo in grado di combattere quelle paure, non c'è nulla che non possiamo fare»."

 

Se si legge la quarta di copertina si è subito portati a pensare che siamo di fronte ad un romanzo fantasy, e magari lo lasciamo li, perché il fantasy è un genere che non amiamo, che troviamo leggero e infantile. E sbagliamo!!

Perché se è vero che si tratta di un romanzo fantasy è anche vero che questo aspetto nel contesto generale risulterà alla fine irrilevante.

Già, perché questo libro ci parla di tante cose.

 

"Dilemma. Linus detestava mentire. Persino le più piccole bugie a fin di bene gli procuravano sofferenza. Anche perché quando si cominciava a mentire, poi era sempre più facile continuare a farlo, e alla fine ci si ritrovava costretti a tenere traccia di centinaia di bugie. Essere onesti era molto più semplice."

 

Innanzitutto ci racconta di come sono visti i diversi, di come sono trattati, di come sono 'non accettati', di questo male che colpisce la società, che si vergogna di riconoscere i cattivo rapporto che ha con chi non è 'normale' ma che si vergogna di mostrarlo e così diventa ipocrita, ambigua, cattiva.

Del razzismo latente che si agita in ognuno di noi, e che si manifesta nei modi e nei momenti più strani, rendendoci a volte invisi a noi stessi, che vorremmo essere migliori, che vorremmo davvere vivere senza essere afflitti da preconcetti spesso falsi e privi di fondamento ma che troppo spesso albergano nei nostri più intimi pensieri.

 

 "«Hanno paura di ciò che non capiscono. E la paura si trasforma in odio per ragioni che, sono sicura, sfuggono anche a loro. Visto che non capiscono i bambini ne hanno paura, e visto che ne hanno paura li odiano. Non può essere la prima volta che le capita. Succede ovunque.»"

 

Ma ci sono anche altri temi, forse in parte legati al principale, ma non necessariamente, ci racconta dell'importanza del riuscire a essere se stessi, del non doversi necessariamente omologare, che forse l'unico modo per essere felici è riuscire ad accettarsi.

Forse per ragazzi, ma sicuramente anche per adulti.

 

"«Perché vuoi diventare un concierge?» Chauncey sorrise. «Perché i concierge aiutano la gente.» «Ed è questo che vorresti fare tu?» Lentamente, il sorriso svanì. «Più di ogni altra cosa. So che sono...» Digrignò i denti neri. «Diverso.» Linus trasalì. «No, non è affatto quello che... non hai assolutamente nulla di sbagliato.» «Lo so» rispose Chauncey. «Diverso non significa sbagliato. Arthur dice che essere diversi certe volte è persino meglio che essere come tutti gli altri.»"

 

Un romanzo che scalda il cuore e che lascerà un buco quando sarà finito, già perché dispiacerà abbandonare questi nuovi amici, che si sono diversi ma che ci hanno insegnato che tutti forse siamo diversi, e ognuno avrà legato con uno di questi meravigliosi bambini e sarà difficile dimenticarlo!!

Consigliassimo!!

 

"«Non sono che carta. Fragile e sottile. Se mi si tiene controsole, esso risplende attraverso di me. Mi scrivono sopra, e non mi si può riutilizzare. Ognuno di questi graffi è una storia. Questi graffi sono una storia. Raccontano cose che gli altri leggono, ma vedendo sempre e solo le parole, mai quello su cui le parole sono scritte. Non sono che un foglio di carta, e sebbene ce ne siano molti altri come me, nessuno è mai perfettamente identico all'altro. Io sono arida pergamena. Ho solchi. Ho buchi. Bagnami, e mi scioglierò. Dammi fuoco, e brucerò. Stringimi tra mani inaccorte, e mi accartoccerò. Mi strapperò. Non sono che carta. Fragile e sottile»."

 

 

 
 
 
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SENECA

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

 

 

 

BERTRAND RUSSEL

Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già morto per tre quarti

 

OSCAR WILDE

Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza

 

SE TU AVESSI DORMITO?,

Se tu avessi dormito?,

E se, nel sonno, tu avessi sognato?

E se, nel sogno,

tu fossi entrato nel paradiso

e lì avessi colto uno strano, bellissimo fiore?

E se, al risveglio,

ti ritrovassi quel fiore in mano?


Samuel Taylor Coleridge

 

 

IL MOMENTO

Se ne va, se ne va, se ne va!

Se n'è andato!

E col momento,

se n'è andata l'eternità!

            Juan Ramòn Jiménez

 

 

N.NUR-AD-DIN

 

Nasciamo senza portare nulla,

moriamo senza poter portare nulla,

ed in mezzo,

nell'eterno che si ricongiunge

nel breve battito delle ciglia,

litighiamo per possedere qualcosa.

                              

 

 

IL RAGGIO VERDE

In particolari circostanze,

quando il sole scompare dietro l'orizzonte,

nel preciso momento in cui l'ultima luce diretta ci colpisce,

può da esso generarsi un raggio verde

che passando attraverso i nostri occhi,

ha la capacità di illuminare la nostra essenza,

permettendoci di dare uno sguardo

dentro di noi e

vedere chi siamo!

 

 

STRANO VAGARE NELLA NEBBIA

È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l'altro,
Ognuno è solo.

Pieno di amici era per me il mondo,
Quando la mia vita era ancora luminosa;
Adesso, che la nebbia cala,
Nessuno si vede più.

In verità, nessuno è saggio
Se non conosce il buio,
Che piano ed inesorabilmente
Da tutti lo separa.

Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l'altro,
Ognuno è solo.

 

H. Hesse

 

 

AMBROSE BIERCE

Riso:  Convulsione interna che altera i lineamenti del viso ed è accompagnata da suoni inarticolati.

È infettivo e, seppure intermittente, incurabile.

 

 

 

OVIDIO

La Fama, che gode con le sue calunnie

a confondere vero e falso, e che dal nulla si dilata

per forza di menzogna

 

 
 

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