Der Steppenwolf

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EMILE CHARTIER

 

Niente è più pericoloso di un'idea quando è l'unica che si ha.

Emile Chartier

 

 

 

Se io potrò impedire

Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano-
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena-

o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.


Emily Dickinson

 

 

FELICITà

Felicità: finché dietro a lei corri
non sei maturo per essere felice,
pur se quanto è più caro tuo si dice.

Finché tu piangi un tuo bene perduto,
e hai mete, e inquieto t'agiti e pugnace,
tu non sai ancora che cos'è la pace.

Solo quando rinunci ad ogni cosa,
né più mete conosci né più brami,
né la felicità più a nome chiami,

allora al cuor non più l'onda affannosa
del tempo arriva, e l'anima tua posa.

H. Hesse

 

 

LAO TZE

Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.

 

 

RIDERE

 

L'unica cura contro la vanità è il riso, e l'unico difetto ridicolo è la vanità.

Henri Bergson

 

 

FëDOR DOSTOEVSKIJ

Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! - Guardate piuttosto come ride.

 

 

 

Messaggi di Dicembre 2018

Magda Szabò - La porta

Post n°162 pubblicato il 23 Dicembre 2018 da ixtlann
 

 

"una passione non si può esprimere pacatamente, disciplinatamente, morigeratamente, e nessuno può definirne la forma al posto di un altro."

La Szabò ci permette di dare una sguardo alla sua vita privata e ce lo permette tramite  un romanzo superlativo dove si parla di rapporti tra donne, donne assolutamente diverse, forse opposte, emblemi di mondi e di tempi tanto diversi da sembrare inconciliabili, lei una scrittrici intellettuale fragile e confusa, presa da problemi di ordine sociale morale o politico e Emerenc, la sua domestica, antintelletuale, sociopatica, che si professa atea, sfiduciata dal mondo, ma con un trascorso e esperienze che l'hanno formata e indurita, personaggio improbabile ma assolutamente credibile.

Emerenc è diffidente, orgogliosa, fiera di sé, esigente, perfezionista e libera, tanto da essere lei a decidere se le sta bene o meno la scrittrice come datrice di lavoro, la esamina e pio l'accetta, ma sceglie da sola gli orari di lavoro a volte assolutamente incredibili, come sceglie cosa fare e come farlo. Ma tutto ciò che fa lo fa come nessun altro potrebbe, lavora per cinque, e cucina come nessuno, riesce a parlare con persone e animali e ad affascinarli e diventare per tutti il centro di riferimento.

La vita con Emerenc e difficile e conflittuale, la donna non ha remore nell'esporre il suo pensiero assolutamente diverso da quello della scrittrice, che spesso deve fare buon viso a cattivo gioco, e si vede spesso trattare malissimo, io non so come avrei reagito.

 E probabilmente l'avrei odiata quanto meno per certi suoi atteggiamenti che non sarei assolutamente riuscito a sopportare "ma non abbia misericordia per nessuno di loro, morire è meglio che essere randagi, in pericolo, abbandonati. Prima di ucciderli li faccia mangiare per bene, gli prepari una bella razione di carne,", ma forse per le questo è un modo d'amare, di manifestare quell'amore in modo così strano ma pur sempre vivo e forte, tanto da colpire tutti quelli che con lei interagiscono e tanto da influenzarne i comportamenti e modificarli.  "Era d'esempio per tutti, aiutava tutti, era un modello:"

Tra le due si sviluppa comunque un rapporto, un amore profondo e viscerale come potrebbe esserlo tra  madre e figlia, pieno di gioia e delusioni di affetto e di ferite, che proprio perché ci vengono da chi amiamo sono a volte più profonde e indelebili!

Un capolavoro!

"Io non ho bisogno di nessuno che non sia perfettamente mio."

 

 

 
 
 

Emma Donoghue - Il prodigio

Post n°161 pubblicato il 23 Dicembre 2018 da ixtlann
 

 

 

"Questa è una storia inventata, però trae ispirazione dalle cosiddette digiunanti vissute fra il Sedicesimo e il Ventesimo Secolo, bambine e donne di diverse età che sembravano in grado di vivere, anche per lunghi periodi, senza mangiare. Alcune erano spinte da motivi religiosi, ma non tutte"

 

Irlanda, seconda metà dell'Ottocento, un'infermiera professionale "Lib Wright",  è stata convocata per fare da "testimone" ad un avvenimento piuttosto insolito, Anna O'Donnell, una bambina in perfetta salute, afferma di non toccare cibo dal giorno del suo undicesimo compleanno, quattro mesi prima.

Un evento straordinario, sovrannaturale in odore di santità.

 

"il mondo vuol essere ingannato, e allora lo si inganni" Petronio.

 

Infatti la voce che si è già diffusa attira fedeli da tutto il mondo, impazienti di vedere con i propri occhi la bambina  e sperando in un "magico" contatto. Per dimostrare che è vero, e dissipare ogni dubbio di frode un comitato locale ha deciso di far controllare costantemente la bambina per due settimane, dalla nostra Lib, voce narrante e da una suora! L'infermiera che all'inizio non immagina il perché della sua convocazione, ma che accetta l'incarico per ragioni più economiche che altro, immagina di dimostrare in un paio di giorni al massimo come funziona la truffa, Lib Wright non è cattolica e non ha nessuna fede in questi fenomeni sovrannaturali.

Lo scontro con una comunità profondamente religiosa è inevitabile, inoltre la realtà fisica che la circonda è davvero dura e all'inizio Lib deve affrontare il tutto cercando una forza che non crede di avere, ma il pensiero che tutto si risolverà velocemente la fa andare avanti.

 

"Anna voleva lasciare il proprio corpo, abbandonarlo come un vestito vecchio. Voleva liberarsi di quella pelle avvizzita, del suo nome, della sua storia spezzata, farla finita con tutto ciò. In fondo, Lib non poteva che augurarglielo..."

 

Ma nonostante la sua determinata attenzione, la prima settimana passa senza che nulla venga a galla, e la determinazione e la sicurezza della nostra infermiera comincia a vacillare, ma contemporaneamente le condizioni di salute della bambina cominciano a peggiorare e Anna deperisce rapidamente, facendo sorgere in Lib, che nel frattempo si è affezionata alla bambina ben altri dubbi.

La scrittura è avvincente e appassionante, sembra di leggere un ottimo giallo tanta è la tensione che si percepisce, mentre si parla di ignoranza, di superstizione, di bigottismo, di accanimento, di cecità dettata dagli interessi, di tradimento e di amicizia. Un libro meraviglioso da leggere assolutamente

 

«Meglio annegare fra i marosi che rimanere sulla riva, con le mani in mano».

 

 

 
 
 

Diego De Silva - Non avovo capito niente

Post n°160 pubblicato il 17 Dicembre 2018 da ixtlann
 

"E comunque, senza neanche stare a dilungarsi con tutti questi discorsi: non stai raccontando chissà cosa."

E ci risiamo, ecco un altro autore che pensa di essere comico e che invece riesce ad essere tanto noioso da poter essere utilizzato come sonnifero!

Mi ero fatto tentare dalle tante voci che lo definivano comico, e quindi ho deciso di leggere questo romanzo di oltre 300 pagine, di cui almeno 299 di chiacchiere insulse e una decina riguardano la storia che ci vuol propinare.

Una cosa da slogarsi la mandibola, qualcuno una volta chiedeva come si stabilisce se un libro piace, io direi che se non riesci a staccare gli occhi dalle pagine probabilmente ti piace, in questo caso li staccavo talmente spesso un po' per gli sbadigli, un po' per la noia e l'irritazione che mi procurava che per finirlo c'è voluto del tempo, manco fosse un  romanzo di mille pagine!

La storia è quella di un avvocato, Vincenzo Malinconico, arrogante ed egocentrico, ma  che non sa che pesci pigliare, nella vita come nella professione, e si barcamena tra una scelta e il suo opposto, sembra una vela in balia del vento. Ma come dicevo ben poca parte del libro è dedicata alla narrazione, la maggior parte delle pagine sono dedicate all'esaltazione dell'ego del nostro protagonista (autore) che ci illumina, bontà sua, su tutti gli aspetti dell'esistenza, quindi ci dice cosa è l'amore, cosa è il divorzio, sulla gente, sugli atteggiamenti, sul cinema, e dulcis in fundo ci regala anche la recensione di due brani/autori, davvero un tuttologo, di quelli che sono sempre in Tv e senza qualifica alcuna parlano di tutto e pretendono anche di essere di tutto eperti "se c'è una cosa che mi dà fastidio è quando qualcuno pretende di darmi lezioni nella mia materia.".

A leggere questo romanzo ci si chiede quante lauree avrà in nostro "avvocato" per saperla così lunga su tutto e su tutti, ma tutte queste digressioni in realtà lasciano il tempo che trovano e per come sono scritte non riescono neanche a far sorridere, per cui  credo sia meglio evitare con attenzione questo romanzo, salvo tenerlo lì, sul comodino e servirsene quale potente sonnifero quando null'altro funziona!

 

 

 

 
 
 

Frank Schätzing - La tirannia della farfalla

Post n°159 pubblicato il 17 Dicembre 2018 da ixtlann
 

 

"«A cosa ti serve una macchina che ha tutte le risposte, se tu non hai gli strumenti cognitivi per formulare le domande?»"

 

Frank Schätzing, è un autore di best sellers quindi  sa come costruire una buona storia e come raccontarla adeguatamente.

Il romanzo comincia in sordina come un poliziesco ambientato nella provincia americana. I personaggi subito ben delineati e adeguati alla storia che procede linearmente, anche se con qualche digressione di troppo che ne rallenta il procedere e ne stempera la presa sul lettore. Ma nell'insieme si procede abbastanza agevolmente senza lodi ne infamie, fino a quando il romanzo comincia a cambiare fisionomia passando dal poliziesco al fantascientifico.

All'improvviso si comincia a viaggiare nello spazio tempo se si sente parlare di UP, che solo dopo un po' si capisce siano Universi Paralleli.

 

"Non è stato Dio a creare noi. Siamo stati noi a creare lui. Dio è un algoritmo del preilluminismo."

 

Da questo momento la cosa si fa più complessa, forse più intrigante e più affascinante per gli amanti del genere, ma sicuramente meno seguibile per molti, e non sempre si riesce a star dietro alla descrizione a volte eccessive e stancanti.

 

"Sai cosa diceva Rudyard Kipling? Le parole sono la più potente droga usata dall'uomo."

 

Come sempre in questo tipo di romanzo è facile perdere un po' di coerenza interna o riuscire a spiegare tutto ciò che si dà per assodato, ma ci può stare, anche se in questi casi la mente va un po' per i fatti suoi e ponendosi domande si distrae dal filo della narrazione che per altro non sempre è facile seguire.

 

"La favola dell'anima immortale è qualcosa di profondamente cinico, i corpi invece sono meravigliosi! In loro ed esclusivamente attraverso di loro, attraverso processi biochimici nasce quell'altra cosa meravigliosa, lo spirito."

 

Nell'insieme a mio avviso un libro passabile, che forse affascinerà gli estimatori del genere, ma che io non mi sentirei di consigliare a nessun altro!!

 

"Luther ama il suo Paese. Al contempo, però, lo sconvolge la velocità con cui si sta lasciando inghiottire dalla marea di una globalizzazione fallimentare che ha invaso il mondo e che permette ovunque a incoscienti, fascisti e speculatori di seminare zizzania con invettive infuocate e un lessico che fino a pochi anni fa sarebbe stato impensabile. E non c'è scampo dal veleno prodotto da questa gente. Da nessuna parte."

 

 

 
 
 

Carola Susani - La prima vita di Italo Orlando

Post n°158 pubblicato il 11 Dicembre 2018 da ixtlann
 

Attenzione, forse spoiler!

Un libro che si presenta bene, una storia che si tinge subito di "strano" barcamenandosi tra il realismo magico e l'inverosimile, nelle campagne della Sicilia occidentale alla fine degli anni Cinquanta, Irene, una ragazza al confine dell'infanzia, nella sua campagna (un mandorleto) trova addormentato nell'erba  un "giovane" dalla carnagione giallastra, cha a volte sembra quasi dorata e dagli occhi gialli, che certo fanno pensare a un alieno o ad un essere sovrannaturale ma certo non ad un umano

Il ragazzo è nudo e non si sa da dove venga ne lui ha memoria del suo passato, la famiglia di Irene lo accoglie e se ne prende cura mentre cerca di capire chi possa essere, e sapendo che un ragazzo di Marsala è scomparso immaginano che possa essere lui e quindi gli danno il nome dello scomparso "Italo Orlando".
L'arrivo di Italo sembra portare fortuna e tante cose cambiano, ma a ben vedere non ha poteri, ma al più competenze che, magari strane ma certo non magiche, ma in ogni caso in un paese le voci, l'invidia  il non sapere porta a creare fantasie che finiscono con l'attribuire al giovane un profilo demoniaco.

Italo, libera il camino di casa che non ha mai funzionato e trova un tesoro, riporta l'acqua alle sorgenti che da tempo non ne davano, sfrutta la seicento di famiglia per illuminare la casa di campagna, gioca con i bambini delle fattorie vicine ed è amato e cercato da tutti.

Queste ed altre meraviglie caratterizzano l'esistenza di Italo, che a volte scompare ma poi torna producendo nuove stranezze, come cercare il petrolio e facendo sognare la ricchezza.

La storia promette bene, e ci si aspetta qualche indicazione in più, ma all'improvviso, il petrolio non vale la pena di essere estratto Italo sparisce Irene e il padre si trasferiscono e tutto svanisce lasciando un sapore in bocca di mancanza, di un sogno cominciato e non finito di incompiuto o non chiarito! Chi era Italo? Insomma un libro che alla fine riesce a cancellare il piacere che si provava nella lettura semplicemente perché il finale non sembra adeguato.

 

 

 

 
 
 
 
 

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SENECA

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

 

 

 

BERTRAND RUSSEL

Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già morto per tre quarti

 

OSCAR WILDE

Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza

 

SE TU AVESSI DORMITO?,

Se tu avessi dormito?,

E se, nel sonno, tu avessi sognato?

E se, nel sogno,

tu fossi entrato nel paradiso

e lì avessi colto uno strano, bellissimo fiore?

E se, al risveglio,

ti ritrovassi quel fiore in mano?


Samuel Taylor Coleridge

 

 

IL MOMENTO

Se ne va, se ne va, se ne va!

Se n'è andato!

E col momento,

se n'è andata l'eternità!

            Juan Ramòn Jiménez

 

 

N.NUR-AD-DIN

 

Nasciamo senza portare nulla,

moriamo senza poter portare nulla,

ed in mezzo,

nell'eterno che si ricongiunge

nel breve battito delle ciglia,

litighiamo per possedere qualcosa.

                              

 

 

IL RAGGIO VERDE

In particolari circostanze,

quando il sole scompare dietro l'orizzonte,

nel preciso momento in cui l'ultima luce diretta ci colpisce,

può da esso generarsi un raggio verde

che passando attraverso i nostri occhi,

ha la capacità di illuminare la nostra essenza,

permettendoci di dare uno sguardo

dentro di noi e

vedere chi siamo!

 

 

STRANO VAGARE NELLA NEBBIA

È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l'altro,
Ognuno è solo.

Pieno di amici era per me il mondo,
Quando la mia vita era ancora luminosa;
Adesso, che la nebbia cala,
Nessuno si vede più.

In verità, nessuno è saggio
Se non conosce il buio,
Che piano ed inesorabilmente
Da tutti lo separa.

Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l'altro,
Ognuno è solo.

 

H. Hesse

 

 

AMBROSE BIERCE

Riso:  Convulsione interna che altera i lineamenti del viso ed è accompagnata da suoni inarticolati.

È infettivo e, seppure intermittente, incurabile.

 

 

 

OVIDIO

La Fama, che gode con le sue calunnie

a confondere vero e falso, e che dal nulla si dilata

per forza di menzogna

 

 
 

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