Der Steppenwolf

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EMILE CHARTIER

 

Niente è più pericoloso di un'idea quando è l'unica che si ha.

Emile Chartier

 

 

 

Se io potrò impedire

Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano-
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena-

o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.


Emily Dickinson

 

 

FELICITÀ

Felicità: finché dietro a lei corri
non sei maturo per essere felice,
pur se quanto è più caro tuo si dice.

Finché tu piangi un tuo bene perduto,
e hai mete, e inquieto t'agiti e pugnace,
tu non sai ancora che cos'è la pace.

Solo quando rinunci ad ogni cosa,
né più mete conosci né più brami,
né la felicità più a nome chiami,

allora al cuor non più l'onda affannosa
del tempo arriva, e l'anima tua posa.

H. Hesse

 

 

LAO TZE

Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.

 

 

RIDERE

 

L'unica cura contro la vanità è il riso, e l'unico difetto ridicolo è la vanità.

Henri Bergson

 

 

FËDOR DOSTOEVSKIJ

Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! - Guardate piuttosto come ride.

 

 

 

Messaggi di Gennaio 2019

Margaret Atwood - Il canto di Penelope

Post n°167 pubblicato il 07 Gennaio 2019 da ixtlann
 

 

"Chi può dire che le preghiere servano a qualcosa? D'altra parte, chi può dire che non servano a niente?"

Un libro più che bello, un'idea magnifica, per come è impostato e per come è scritto.

Penelope ai giorni nostri dopo duemila anni di permanenza nell'Ade ci racconta la sua storia, l'attesa di Odisseo, e ce la racconta come se fosse una tragedia greca con un coro che interviene e interagisce, come personaggio altro.

Intelligente, brillante con un punto di vista femminile  e moderno seguiamo la storia e i suoi pensieri, i dubbi e le scaltrezze con cui si deve barcamenare per resistere  ai Proci che gli invadono la casa.

Il libro scritto con una prosa estremamente lirica si arricchisce di trovate incredibili come al capitolo 26 in cui si svolge un processo moderno a Odisseo e si usa come unica fonte l'Odissea!

"Il giudice (mentre sfoglia l'Odissea) È scritto qui, in questo libro - un libro che dobbiamo assolutamente consultare, perché è il più autorevole sull'argomento - anche se, a mio avviso, ha evidenti aspetti immorali e contiene troppi episodi di sesso e violenza - è scritto qui, appunto"

Geniale! Come trovo geniale la figura di Elena, che dopo duemila anni continua a imperversare e creare "problemi".

Ma ci sono altri passaggi memorabili e nell'insieme il breve libro si fa divorare a tratti divertendoci mentre ci suggerisce profonde riflessioni .
 "Quanto alla natura umana è, come sempre, infame."

Un romanzo da leggere per tutti, non solo per chi è appassionato di classici o di miti che sicuramente riandranno con il pensiero a rivisitazioni di miti come quelle di Dürrenmatt ("La morte della Pizia") e che riscopriranno la voglia di riprendere simili letture come "La figlia di Omero" di Graves.

"La vicenda del sudario è divenuta quasi immediatamente leggenda. Di un lavoro che non finisce mai si dice che è «la tela di Penelope»"

 

 

 

 
 
 

Mariapia Veladiano - La vita accanto

Post n°166 pubblicato il 07 Gennaio 2019 da ixtlann
 

 

"Io sono brutta. Proprio brutta.

Non sono storpia, per cui non faccio nemmeno pietà"

 

Così si presenta Rebecca, la protagonista del nostro romanzo, talmente brutta (non orrida, non orripilante, brutta) che l'infermiera che la vede nascere la porta via di fretta, la famiglia la isola e la nasconde, a scuola è ostracizzata ed addirittura si fanno riunioni dei genitori per allontanarla.

E per quanto la nostra fantasia possa galoppare non riusciamo proprio a immaginare quanto possa essere brutta, la cosa sa di irreale o di surreale, evitata addirittura dalla propria famiglia!

 

"Si può uscire dalla propria vita e restare vivi?"

 

Anche perché ci sono persone che la accettano come la tata Maddalena o la piccola amica Lucilla, probabilmente il personaggio più vero e simpatico dell'intera storia, forse insieme alla vecchia signora De Lellis. Per un po' anche una zia molto ambigua e che non riusciamo mai a definire.

Ma tutti i personaggi che incontriamo sono sopra le righe, un romanzo di "freak", che si scopriranno solo nelle ultime pagine, dove finalmente vedremo che tutta questa bruttezza infondo sarebbe stata risolvibile con qualche piccolo intervento di chirurgia e che alcuni degli atteggiamenti che ci avevano lasciati perplessi sono da attribuire a fatti diversa dalla bruttezza di Rebecca, e forse ancora più incredibili, una piccola bugia di un marito che porta all'isolamento e al suicidio una donna, davvero inverosimile!

 

"Non ho tesi su Dio, non so se esiste oppure no. Né se sia buono o invece onnipotente. Di sicuro se c'è in alcuni momenti è disperatamente distratto."

 

Ma la nostra autrice ci prova, cosi come ci racconta di qualcosa di terribile successo in terza media alla nostra protagonista per poi scoprire che in fondo non era così terribile o almeno meno terribile di quanto non sia il comportamento di un padre inimmaginabile. La narrazione ha un che di sensazionalistico, come da giornaletto di gossip, dietro al quel poi non c'è la notizia, anche se tutto il resto potrebbe essere notizia. Forse anche troppo!

Lo definirei irritante per le troppe vicende inverosimili che si realizzano intorno alla storia principale, che per altro non c'è, e che non si definiscono mai chiaramente, come la maggior parte dei personaggi, mai perfettamente espressi e spesso più che ambigui.

 

"Improvvisamente penso che abbiamo la vita che ci meritiamo ma non so perché."

 

Nell'insieme l'essere inverosimile fa si che non ci si cali nella storia, che a onor del vero è anche ben narrata con una prosa semplice e affascinante con belle descrizioni degli ambiti cittadini, e quindi questo distacco fa si che si resti fuori, che si guardi al tutto con occhio distaccato e disincantato, scettico e propenso a vedere il tutto come una strana favola cattiva piuttosto che come un romanzo.

Chissà perché è stato premiato?

 

"Pezzetti di cielo mi cascano addosso e mi tagliano tutta."

 

 

 
 
 

Leslye Walton - Lo Straordinario Mondo di Ava Lavender

Post n°165 pubblicato il 04 Gennaio 2019 da ixtlann
 

 

"Quando fu avvistato il suolo americano, tutti tirarono un sospiro di sollievo, così forte da causare un cambiamento di direzione dei venti che prolungò di un giorno il viaggio, ma nessuno ci badò."

È un romanzo "fantastico", sia nel senso di surreale, magico, visionario, onirico, sia nel senso di meraviglioso, in quanto stupendo, sorprendente, stupefacente, sbalorditivo, proprio il genere di libri che piace a me!

E questo si intuisce già dalle prime battute,  dove una prosa insolita forse giovanile, sicuramente fresca e frizzante ci racconta della famiglia di Ava, la nostra protagonista!

Questa prosa molto poetica ci ammalia subito, prima ancora della trama, che invece ci sorprende con asserzioni che non ci saremmo mai aspettate.

La prima parte, una buona metà e è dedicata alla surrealistica storia della famiglia di Ava, dalla sua bisnonna   Maman in Francia ai primi del novecento

"Maman, il cui povero cuore era diventato ancora più fragile dopo la perdita dei figli, ben presto scomparve del tutto, lasciando solo un mucchietto di ceneri azzurre tra le lenzuola. "

per poi spostarsi in America con la storia della nonna Emilienne della sorella Margaux  che "Si era strappata il cuore dal petto usando un coltello d'argento e lo aveva deposto con cura sul pavimento accanto alla vasca." che la tradì con l'amore della sua vita,  della  sorella"Pierette prese la decisione estrema di trasformarsi in un canarino."  del fratello Renè, talmente bello che "Mentre correva per le vie piene di negozi diretto a casa, venne inseguito da una folla crescente di donne (e qualche uomo), estasiate alla vista delle sue natiche nude. La frenesia si trasformò ben presto in una sommossa vera e propria che incendiò il quartiere per quattro giorni e mezzo. Diverse botteghe kosher furono date alle fiamme" , nonché di sua madre, Viviane "Viviane Lavender amava Jack Griffith da dodici anni, ovvero più di metà della sua vita. Se avesse dovuto trasformare il proprio amore in un genere alimentare, diciamo per mangiarlo, ci avrebbe farcito 4745 crostate di ciliegia. Se avesse dovuto conservarlo, le sarebbero occorsi 23.725 barattoli di vetro con relative etichette e una dispensa lunga quanto tutta Pinnacle Lane. Se avesse dovuto berlo, sarebbe annegata. "

In questa prima parte si viene ammaliati dal connubio scrittura/trama, l'una fluida e fresca l'altra assolutamente magica e imprevedibile. Poi il ritmo comincio a crescere, lentamente ma inesorabilmente parte della gioia si trasforma in un dolore profondo e al contempo lieve, melenso inaccettabile e pur vero, l'amore è sempre un mistero.

"Il fatto che l'amore non sia come te lo aspetti non significa che tu non ce l'abbia."

Nella seconda parte finalmente  incontriamo la nostra protagonista, voce narrante e quindi già presente, e di cui sappiamo dalle prime battute che è una "ragazza" nata con le ali. È una diversa ed è costretta a nascondersi, a non uscire di casa dalla gente dai loro sguardi dalla malata curiosità.

"Molti mi consideravano l'incarnazione di un mito, la personificazione di una magnifica leggenda, una favola. Alcuni mi giudicavano un mostro, una mutazione. Per mia grande sventura, una volta mi scambiarono per un angelo. Per mia madre ero tutto"

La vediamo crescere  diventare una bella ragazza, che vorrebbe essere considerata solo come tale, perché come tutte le ragazze ha le stesse aspirazioni e gli stessi sogni.

Molti altri sono i personaggi incredibili che incontriamo in questa seconda parte e tutti ci raccontano qualcosa, ma il fulcro del tutto è sempre l'amore, grande immenso, pericoloso!

Per gli appassionati dirò che anche la cucina qui a volte la fa da padrone!

"Dopo queste nozze, le donne nubili si svegliavano di notte con le lacrime agli occhi, non perché fossero sole, ma perché la torta era finita."

Un romanzo "fantastico", che fa ridere e piangere, che ci stupisce e ci fa pensare, che porta meraviglia, gioia e dolore, tante cose in un solo romanzo sembra quasi incredibile!

 

 

 
 
 

Jonathan Samuel Carroll - Il paese delle pazze risate

Post n°164 pubblicato il 02 Gennaio 2019 da ixtlann
 

 

"Il mio sogno era di scrivere la biografia di Marshall France, il misteriosissimo e brillantissimo autore dei migliori libri per bambini della storia. Libri come Il paese delle pazze risate e La pozzanghera di stelle, che mi avevano aiutato a rimanere sano di mente fino al trentesimo anno di età."

 

Quando mi imbatto, inaspettatamente, in qualcosa che mi piace sono sempre più di quanto lo sarei se me lo fossi aspettato!

Così questo romanzo mi ha davvero colpito è tanto e sono rimasto molto meravigliato di non averlo mai sentito nominare, come del resto mi era sconosciuto il suo autore, incredibile, porro rimedio leggendo molto altro di questo scrittore.

 

"Il pericolo sta nelle domande.
Lasciale stare e dormiranno.
Chiedi, svegliale,
e più di quel che credevi conoscerai."

 

Il romanzo comincia in sordina e ci racconta di un professore stanco di insegnare e che decide di scrivere la biografia del suo autore preferito. E già a questo punto della storia si resta meravigliati e pensierosi, perché il libro che più piace al nostro professore è intitolato "Il paese delle pazze risate"!

Oltre ad essere un professore, il nostro protagonista è un instancabile lettore e questo forse lo avvicina a tanti di noi!

 

"«Vuol dire che lei finisce tutti i libri che inizia a leggere?» «Sì, ho questa terribile abitudine."

 

Ma, se tutto finisse qui sarebbe ben poca cosa, un romanzo leggero con una prosa scorrevole, senza lode ne infamia, anche se con riflessioni e personaggi avvincenti, e un'aria strana che aleggia intorno a noi senza per altro palesarsi in alcun modo.

 

Ad un certo punto, però, il nostro protagonista sente parlare un cane nel sonno, e poi gli rivolge la parola, e l'inizio della "seconda parte" di questa entusiasmante storia, da qui in poi le sorprese si susseguono e la storia va via via diventato più incredibile e al contempo avvincete e appassionante.

 

" entrai nel libro e per un po' lasciai il mondo reale. Quelle parole! [...] Quella sensazione per cui i personaggi erano assolutamente nuovi, ma dopo averli conosciuti ti chiedevi come avessi fatto a vivere fino a quel momento senza di loro. Come le ultime tessere che completano un puzzle proprio nel centro."

 

Lo strano e l'improbabile diventano la norma mentre procediamo in una lettura che ci assorbe che ci stupisce ma che si presenta realistica anche se assolutamente incredibile e sovrannaturale.

Che dire, assolutamente da leggere se vi piace lasciarvi andare a letture improbabili ma avvincenti!

 

"«Leggere un libro, almeno per quel mi riguarda, è come viaggiare in un mondo che appartiene a qualcun altro. Se è un buon libro, ti ci senti a tuo agio, sei quasi ansioso di capire che cosa c'è lì in serbo per te, cosa troverai dietro l'angolo. Se è un libro scadente, è come trovarsi a Seacaucus, New Jersey: c'è puzza e ti piacerebbe essere altrove, ma dato che ormai sei in viaggio, alzi i finestrini e respiri con la bocca finchè non ne sei uscito

 

 

 
 
 

Erin Morgenstern - Il circo della notte

Post n°163 pubblicato il 02 Gennaio 2019 da ixtlann
 

 "«Esse quam videri» recita Celia. «Essere più che sembrare:"

Vi affascina la magia, credete possa esistere, bene, allora apprezzerete questo piacevole romanzo, che non saprei definire, visto che qui la magia non irrompe nella vita quotidiana ma è la protagonista da subito, eppure la realtà nella quale il romanzo si svolge è quella  ordinaria e quotidiana che tutti conosciamo o immaginiamo.

"«Si mettono in coda per essere ingannati» replica Hector. «E io so ingannarli meglio di chiunque altro. Non approfittare dell'opportunità sarebbe un crimine."

Dovrei dire che il fulcro dalla nostra storia è un circo sui generis, che nasce per essere un qualcosa di spettacolare ma che in realtà grazie alla magia trascende i propri fini, dovrei dire, ma direi una bugia, perché per quanto centrale il circo della notte non è il centro dell'azione né il fulcro della storia che potrebbe invece essere l'eterna lotta tra il bene e il male se fosse facile stabilire qual è e quale l'altro!

Sicuramente il circo vi affascinerà e vi farà sognare, tutti vorremmo avere la possibilità di visitare i suoi padiglioni e di lasciarci ammaliare dalle sue meraviglie, a volte anche difficili da immaginare!

Il romanzo è avvincente e intrigante i personaggi abbastanza ben caratterizzati ci affascinano  e ci coinvolgono nelle loro storie, e un po' alla volta si percepisce che in fondo la forza più grande è sempre e comunque l'amore!

"Senza di lei non vedo bene. Senza di lei non odo bene. Senza di lei non percepisco bene. Patirei meno senza una mano o una gamba."

Bello, ben scritto con una prosa scorrevole il romanzo cattura  e la magia che dovrebbe essere la protagonista diventa una comparsa sempre presente ma non intrusiva, che ci accompagna per tutta la storia  ma che non è la storia, ben più ricca e intrigante.

Sicuramente consigliato, soprattutto a chi ama i libri che fanno sognare!

"Noi siamo fatti della medesima sostanza di cui sono fatti i sogni, e la nostra vita breve è circondata "

 

 

 

 
 
 
 
 

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SENECA

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

 

 

 

BERTRAND RUSSEL

Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già morto per tre quarti

 

OSCAR WILDE

Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza

 

SE TU AVESSI DORMITO?,

Se tu avessi dormito?,

E se, nel sonno, tu avessi sognato?

E se, nel sogno,

tu fossi entrato nel paradiso

e lì avessi colto uno strano, bellissimo fiore?

E se, al risveglio,

ti ritrovassi quel fiore in mano?


Samuel Taylor Coleridge

 

 

IL MOMENTO

Se ne va, se ne va, se ne va!

Se n'è andato!

E col momento,

se n'è andata l'eternità!

            Juan Ramòn Jiménez

 

 

N.NUR-AD-DIN

 

Nasciamo senza portare nulla,

moriamo senza poter portare nulla,

ed in mezzo,

nell'eterno che si ricongiunge

nel breve battito delle ciglia,

litighiamo per possedere qualcosa.

                              

 

 

IL RAGGIO VERDE

In particolari circostanze,

quando il sole scompare dietro l'orizzonte,

nel preciso momento in cui l'ultima luce diretta ci colpisce,

può da esso generarsi un raggio verde

che passando attraverso i nostri occhi,

ha la capacità di illuminare la nostra essenza,

permettendoci di dare uno sguardo

dentro di noi e

vedere chi siamo!

 

 

STRANO VAGARE NELLA NEBBIA

È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l'altro,
Ognuno è solo.

Pieno di amici era per me il mondo,
Quando la mia vita era ancora luminosa;
Adesso, che la nebbia cala,
Nessuno si vede più.

In verità, nessuno è saggio
Se non conosce il buio,
Che piano ed inesorabilmente
Da tutti lo separa.

Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l'altro,
Ognuno è solo.

 

H. Hesse

 

 

AMBROSE BIERCE

Riso:  Convulsione interna che altera i lineamenti del viso ed è accompagnata da suoni inarticolati.

È infettivo e, seppure intermittente, incurabile.

 

 

 

OVIDIO

La Fama, che gode con le sue calunnie

a confondere vero e falso, e che dal nulla si dilata

per forza di menzogna

 

 
 

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