Der Steppenwolf

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EMILE CHARTIER

 

Niente è più pericoloso di un'idea quando è l'unica che si ha.

Emile Chartier

 

 

 

Se io potrò impedire

Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano-
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena-

o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.


Emily Dickinson

 

 

FELICITà

Felicità: finché dietro a lei corri
non sei maturo per essere felice,
pur se quanto è più caro tuo si dice.

Finché tu piangi un tuo bene perduto,
e hai mete, e inquieto t'agiti e pugnace,
tu non sai ancora che cos'è la pace.

Solo quando rinunci ad ogni cosa,
né più mete conosci né più brami,
né la felicità più a nome chiami,

allora al cuor non più l'onda affannosa
del tempo arriva, e l'anima tua posa.

H. Hesse

 

 

LAO TZE

Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.

 

 

RIDERE

 

L'unica cura contro la vanità è il riso, e l'unico difetto ridicolo è la vanità.

Henri Bergson

 

 

FëDOR DOSTOEVSKIJ

Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! - Guardate piuttosto come ride.

 

 

 

Messaggi di Maggio 2019

Katherine Arden - L'orso e l'usignolo

Post n°198 pubblicato il 28 Maggio 2019 da ixtlann
 

 

"«Bene, un buon puledro non dev'essere lasciato a pascolare»"

 

Generalmente non comincio una trilogia se non ho a disposizione tutti i libri che la compongono,  ma a volte non ti accorgi di avere il primo di una serie di volumi e vai avanti.

Mi era già accaduto, ci sono ricascato.

La copertina di questo libro mi ha attratto, e non recando informazioni che facessero presumere facesse parte di una trilogia ho deciso di leggerlo.

Amo il fantasy, e questo, ambientato in Russia intorno al 1300, l'ho trovato davvero affascinante.

L'ho definito fantasy, ma avrei forse dovuto usare un termine diverso, magari mitologico, che comunque avrebbe creato confusione.

Già, perché questo romanzo pervaso dalla magia, e da esseri affini a quelli più conosciuti della tradizione anglosassone, ha la capacità di portarti in un mondo, per molti, credibile anche se perso!

Purtroppo i paesi in cui la chiesa ha manifestato con forza la sua presenza, ha perso tutta quella schiera di figure magiche che giravano intorno al quotidiano dei nostri avi.

 

"La Rusalka, il Polevik. il Dvornik? Li aveva immaginati tutti? Era impazzita lei?"

 

Forse qualche rimembranza esiste, come la "Bella 'mbriana," spirito benefico della casa nella cultura tradizionale partenopea o "u munaciello" altro spirito domestico ma bizzarro, a volte positivo, altre volte dispettoso.

 

"Domovoj: Nel folklore russo, il guardiano del focolare domestico, lo spirito della casa."

 

E di queste entità che si anima la storia qui narrata, ed è facile "vedere" queste entità popolare le pagine del libro.

Il racconto ci mostra anche la lotta che si svolge tra le antiche credenze, fatte di numi tutelari e di spiritelli e altre presenze che vivono e animano boschi e villaggi, contrapposti alla nuova religione, il cristianesimo, che cerca di scacciarli di rinnegarli e di affermare l'esistenza di un nuovo solo Dio!

 

"Devi continuare a digiunare, e presto vedrai la gloria del Regno di Dio, i cui fasti non riusciresti a immaginare."

 

Lo scenario è la proprietà di Pétr Vladimirovic, boiardo (aristocratico) proprietario terriero che vive a nord di Mosca in una terra di fitte foreste con "querce con tronchi giganteschi e pini alti quanto le cupole delle chiese." e la sua casa, dove porta Marina, figlia del  principe regnante e di una donna dotata di poteri.

 

"I Lesij erano pericolosi. Quando volevano, potevano far vagare i viaggiatori in cerchio finché non crollavano esausti."

 

Conosceremo i loro figli, ultima tra questi Vasilisa Petrovna, detta Vasja, la cui nascita provocherà la morte della madre che sapeva quanto le sarebbe costato,  ma che voleva fortemente questa figlia che avrebbe ereditato le capacità della nonna!

 

«lo sono... il Vazila. lo spirito dei cavalli»

 

Una prosa fluida fa si che sin dalle prime pagine il fascino del racconto ci ammali, ci catturi e ci tenga incollati alle pagine dimentichi di quanto ci circonda catturati da profumi da suoni e voci di mondo perso senza averlo mai avuto, rendendoci partecipi dei sentimenti, delle emozioni, dei dubbi e delle gioie  che animano i nostri protagonisti.

Ora aspetto trepidante che vengano tradotti e pubblicati i successivi volumi di questa saga!

 "C'è una quercia sulla riva del mare e attorno a essa una catena d'oro, sulla catena di notte e di giorno un gatto colto cammina con decoro. Va a destra - prende a raccontare, a sinistra - comincia a cantare.

A.S. PUŠKIN"

 

 

 
 
 

Eduardo Rabasa - Cintura nera

Post n°197 pubblicato il 22 Maggio 2019 da ixtlann
 

 

"DI QUANTI SBAGLI HA BISOGNO UN UOMO PER CORREGGERE IL PROPRIO CAMMINO? PER ALCUNI, NON ESISTE LA DOSE SUFFICIENTE.!"

Mi sono imbattuto in un libro "strano". A volte ci sono parole che in noi aprono scenari interessanti.

Quando queste parole si trovano nella recensione di un libro, a me lo rendono interessante, parole come Ironico, grottesco, surreale, magico, sono termini che stimolano la mia fantasia e mi inducono a dare credito al libro sino a leggerlo.

Così leggendo che  "Una storia ironica e grottesca a metà fra Orwell e la saga di Fantozzi, che porta in Italia una delle voci più sorprendenti della nuova letteratura messicana." Ho voluto dare una chance a questo giovane autore tanto acclamato e così poliedrico.

"il fatto è che stai facendo tutto il possibile, ma non abbastanza. E come dice il signor Sorriso, se la cintura nera fosse per chiunque, chiunque avrebbe la cintura nera»."

La storia ci racconta di parla di Fernando Retencioun impiegato della ditta Soluzioni, (azienda che pratica il precariato più estremo e costringe i propri dipendenti a firmare una lettera di dimissioni sin dal momento dell'assunzione) che come lo stesso nome preannuncia, si occupa di fornire soluzioni a qualsiasi problema possano avere i suoi clienti, siano essi finanziari,  esistenziali, lavorativi, sociali.

"Potrei intitolare il racconto "Morte di un impiegato per overdose di grigiore".

Il nostro protagonista che in realtà per il suo egocentrismo, per l'alta opinione che ha di se e per l'arroganza che ne deriva più che Fantozzi ci ricorda "Ignatius Jacques Reilly", e come per il romanzo di Toole, sembra quasi di leggere un romanzo picaresco, anche se  il nostro eroe non è realmente di bassa estrazione sociale, ma con molti suoi atteggiamenti, e la predisposizione a fare di tutto per scalare le vette sociali lo fanno confluire in questo tipo di protagonista.

Nell'azienda dove Retencio lavora raggiungere il vertice significa guadagnarsi la cintura nera, il massimo traguardo a cui aspirano tutti i dipendenti dell'azienda.

"D'altra parte, la cintura nera è al di sopra della causalità. Quel che è, è. Quel che non è, non è. Quel che può essere ma non è, può essere ma non è. Quel che non può essere ma è, non può essere ma è..."

In un modo imperscrutabile, per ogni soluzione realizzata o sbagliata si guadagnano punti o si perdono, alterando la classifica che porta alla verso la vetta, mostrata momento per momento nella sua evoluzione, su un enorme tabellone che indica quanto si è prossimi alla conquista della cintura.

"Non dimenticarlo: a un vero cintura nera non trema il polso quando deve schiacciare i rivali."

Il romanzo quindi ci racconta le avventure/disavventure del nostre eroe che si barcamena nel fornire soluzioni ai clienti, mentre deve combattere contro la straripante gelosia per la bella moglie Karla, annebbiato dai fumi dell'alcool e mantenuto in piedi da "pillole" fornite dalla ditta. Null'altro conta! Solo la scalata alla cintura nera, tanto che neanche gli altri dipendenti sono differenziati, (conosciuti) e vengono tutti identificati con lo stasso cognome, Perez!

"I padroni dicono che non capiamo che l'unica strada possibile è quella che rende loro sempre più ricchi."

Si direbbe  una forte satira sociale che allude a tante caratteristiche della nostra società, magari esagerandole grottescamente, come le cheerleader che annunciano i licenziamenti quasi dessero gli augurio di compleanno!

"Devi essere all'avanguardia. Devi anticipare i tempi, fare come nessun altro ciò che si è sempre fatto allo stesso modo, presentandolo al mondo come qualcosa di diverso»."

Qualche piccola concessione all'erotismo punteggia una storia sempre sopra le riga, che per quanto scritta magistralmente alla fine stanca, o almeno a stancato me, e se all'inizio qualche accenno di sorriso me lo aveva strappato con lo scorrere delle pagine, è andata via l'allegrai senza più tornare.

"Retencio era ben consapevole dell'importanza dell'oratoria nelle tecniche di persuasione: il come era determinante almeno quanto il cosa."

Forse un grande romanzo che non ho saputo apprezzare, o forse l'eccessiva esagerazione alla fin fine mi ha stancato, che dire, leggerlo è un esperimento che ad ognuno potrebbe andare diversamente, quindi non lo consiglio ne lo sconsiglio!

"Sai qual è il sistema più difficile di tutti da decifrare? Le donne. C'è chi pensa che non esista alcun tipo di regolarità nel loro comportamento, che farebbero saltare in aria il più potente dei computer se gli si affidasse il compito di decifrarle."

 

 

 
 
 

Ivan Doig - Il racconto del barista

Post n°196 pubblicato il 15 Maggio 2019 da ixtlann
 

 

"Si dice serva un buon narratore per trasformare le orecchie in occhi, ma fortunatamente a volte è l'esistenza stessa a risolverci il problema."

È Doig è sicuramente un ottimo narratore! Un narratore che da importanza alle parole e che ne conosce il potere, probabilmente questo è uno dei libri che mi sarebbe piaciuto riuscir a leggere in lingua originale.

Un romanzo di confine, un western moderno, un romanzo di crescita e formazione.

"Non farmi domande e non ti dirò bugie".

Una storia semplice di gente ordinaria di quelle che potremmo raccontarci tra di noi d'avanti a un "falò" o a un bicchiere di whisky in un bar.

Una storia che racconti di noi o di qualcuno che abbiamo conosciuto, dei nostri dodici anni, e del passaggio dall'infanzia all'adolescenza.

"Ogni bambino è una spia professionista del mondo dei grandi, almeno fino a quando lo specchio non ci costringe a rivolgere quel talento verso noi stessi"

La storia ci viene racconta da Russel "Rusty" Harry, prima lasciato dal padre alla di lui sorella e poi recuperato quando il ragazzo compie i sei anni e comincia la scuola.

E così la vita con il padre che gestisce il bar più famoso della zona, se non del Montana e che già di suo è famoso come barista.

"I sospiri di papà erano davvero notevoli. Sembrava di sentire il sospiro degli anni, come se a uscirgli dalla bocca fosse il tempo stesso."

Una storia raccontata quando il protagonista è ormai  grande, ma al presente nel momento del racconto, che per buona parte riguarda l'estate del 1960 quando Rusty compie i dodici anni.

Estate che cambia la sua vita, perché si imbatterà in figure che determinanti per le scelte future e che segneranno la sua esistenza.

"Si dice che ciò che non ti uccide ti fortifica, ma a volte ti chiedi quale delle due cose accadrà per prima."

Prima fra tutte Zoe, l'amica coetanea appena trasferitasi in paese con la famiglia  che gestisce una tavola calda dove i due si incontreranno e dove comincerà la loro amicizia, per ora esclusiva, visto che la ragazza non conosce nessun altro al momento.

"Non ero ancora abituato al fatto che la mente di Zoe fosse come una sorta di flipper; i salti e gli sbalzi da un argomento all'altro arrivavano così all'improvviso che ti ritrovavi a sbattere le palpebre e cercare di capire quale fosse il tuo punteggio."

Ma tanti sono i personaggi in cui ci imbatteremo e tante sono le storie che verremo a conoscere, semplici, quotidiane, ma non per questo meno interessanti, perché è nella capacità di narrare dell'autore che esse prenderanno vita e ci legheranno alle persone  che ci sembrerà di incontrare.

Un grande romanzo che procede lentamente, mentre ci scaldiamo d'avanti al fuoco e lasciamo che i fatti narrati creino quelle emozioni che ci accompagneranno poi per tanto tempo!

Assolutamente da leggere!

"Coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo".

 

 

 
 
 

Matt Ruff - Acqua luce e gas

Post n°195 pubblicato il 14 Maggio 2019 da ixtlann
 

 

"I fatti sono fatti, ma ciò che appare moralmente vero sarà sempre influenzato dal tipo di persona che sei. Dalle esperienze che hai fatto, dalle persone che hai conosciuto e dalla dolcezza e crudeltà che ti hanno dimostrato, dai libri che hai letto, dai libri che per pigrizia non hai mai letto, dai tuoi desideri e dalle tue paure, e da cento altri fattori personali, soggettivi."

Un libro che potrebbe essere classificato in tanti modi, perché sono molte le sfaccettature che danno un corpo a questo testo.

Innanzitutto e sicuramente è un libro di fantascienza, o per essere più precisi di fanta-umorismo, stile la Guida galattica, di Adams, forse meno ridicolo, ma sicuramente la vena faceta viene speso a galla, anche se a volte  a tinte scure.

"Alligatori, ragazzini, e come minimo un cavallo si sono accidentalmente trovati a nuotare nelle fogne di New York. Pare che ai ragazzi e al cavallo l'esperienza non sia piaciuta, ma gli alligatori se la sono proprio goduta."

Ma  c'è anche molto altro, per esempio lo si potrebbe definire un fanta-thriller, con più storie che si evolvono separatamente convergendo verso punti comuni e condividendo personaggi, che aprono ognuno a nuovi e altri aspetti del romanzo.

"«I miei antenati melanesiani erano membri del culto di Carico, signor Gant»[...] Il culto di Carico si è sviluppato inizialmente alle Figi attorno al 1880. Gli indigeni che vivevano lì, avendo visto esempi della ricchezza di europei e americani, decisero di meritare gli stessi lussi dei quali godevano i bianchi. Ma non erano un popolo colto, non sapevano niente della Rivoluzione Industriale o dei mezzi di produzione. Dal poco che sapevano, dedussero che bastasse costruire moli, fari e posti di dogana, o almeno le migliori imitazioni che potessero allestire coi rozzi materiali a loro disposizione, e per magia sarebbero apparse navi stracolme di carico."

Per esempio c'è Philo Dufresne, un eco terrorista che ci ricorda le imprese di Greenpeace, e che vediamo impegnato in più azioni, spesso tendenti più a ridicolizzare che a far danni, e presi dal salvataggio degli ultimi sei Lemuri rimasti al mondo! Sottile ma molto presente questa vena ecologica che illumina di verde il testo.

 "Philo indicò con l'altra mano la foto dei lemuri. «Sono africani» disse. «Se moriranno, nessuno se ne accorgerà."

Grande spazio, più di quanto ci si potrebbe aspettare, è dedicato all'oggettivismo, alla sua fondatrice Ayn Rand e al suo famoso libro "La rivolta di Atlante", di cui si parla dettagliatamente, e si trasforma la stessa Ayn in personaggio.

«Le sigarette simboleggiano la vittoria della razionalità umana sulle forze insensate della natura. Il fuoco domato e stretto nella mano. Le sigarette sono anche un piacere, un prodotto del sistema capitalista del libero mercato. Quindi per un oggettivista accendere una cicca è un atto profondamente sacro, come la santa comunione per un cristiano.»

Quindi un romanzo pieno di tante cose su cui focalizzare l'attenzione, e che al contempo e tanto avvincente  da non darvi il tempo di focalizzare l'attenzione, spezzando il ritmo con battute non sempre facili  o felici,  e che a volte nascondo altre tematiche solo sfiorate .

Deve essere uno che tira a indovinare a naso.» «Probabile. Secondo te, perché i federali lo hanno assunto?» «So mica» rispose Betsy. «Ma vuoi sentire una coincidenza sorprendente? L'attuale capo della divisione Attività Molto Antiamericane si chiama anche lui Ernest Vogelsang. Senior.» «Hmm.»

Io l'ho trovato impegnato e frivolo, colto e scanzonato,  politicamente impegnato e assurdamente disimpegnato, intelligente, sagace, divertente, con una prosa incisiva e accattivante.

"Nello studiare le origini del folklore, la regola aurea è che più una spiegazione sembra romantica, più è probabile che sia errata."

Sembrerebbe un libro senza difetti, ma forse ha qualche pecca nella caratterizzazione dei personaggi, che a volte non sono ben inquadrabile, e a volte lasciano perplessi come nel caso di Joan Fine, che per buona parte del testo ci immaginiamo "grande" per poi restare delusi da alcuni aspetti della sua personalità che sembrano incongrui, ma forse ci sta anche questo!

"Odio la sua specie. Lo sa qual è la cosa che più odio in voi? Inventate sempre scuse. Qualunque cosa facciate, dovete sempre inventare una filosofia, o una religione, o altre frottole per giustificarvi. Non riuscite mai a limitarvi ad agire."

"La speranza è una scelta, non una somma. Puoi averne quanta vuoi se ti senti di averla, a prescindere dalle circostanze reali."

 

 

 
 
 

Javier Sierra - La cena segreta

Post n°194 pubblicato il 06 Maggio 2019 da ixtlann
 

 

"Da anni ho imparato che se desideri celare qualcosa alla stupidità umana, il miglior posto per farlo è quello in cui il mondo intero lo possa vedere."

Sulla scia di Dan Brown e del suo codice, ecco un altro thriller che ruota intorno a Leonardo e alle sue opere.

Questa volta al genio fiorentino viene attribuita la fede catara, e la sua ultima cena ne diviene il messaggio principale, e la cosa potrebbe anche essere intrigante.

Cosa dire, Javier Sierra ha fatto il giornalista occupandosi soprattutto di  archeologia misteriosa, ufologia, esoterismo e paranormale e ha co-fondato alcune riviste del settore, quindi quanto meno dovremmo dargli un attimo di credito e sperare che le sue ricerche siano state approfondite.

Di Leonardo si è detto di tutto e di più, prima o poi qualcuno ci racconterà che è un alieno, per ora vediamolo nelle vesti di cataro, e vediamo come trasmette il messaggio di una "setta" praticamente cancellata dall'inquisizione!

Lo scenario è la Milano di fine '400 (la storia è ambientata nel 1497) affascinante più di quanto avrei immaginato, in parte prende il posto della Fiorenze dei Medici, con un Ludovico Maria Sforza detto il Moro che vuole farla diventare il centro culturale dell'epoca.

Il romanzo parte in sordina, e lentamente prende ritmo, senza però mai arrivare veramente ad essere intrigante, ne fornirci colpi di scena che ci lascino stupefatti, anzi a volte si riesce facilmente ad anticipare la penna dello scrittore nella soluzione dei suoi quesiti, forse per gli appassionati del genere sembrerà un po' "leggero", mentre per chi non legge tanto potra risultare interessante.

Il protagonista è un inquisitore che dovrebbe essere specializzato nella soluzione di codici e simili, ma all'apparenza è solo una testa dura e questo a detrimento dell'intera storia, che forse va un po' per le lunghe e non annoia solo perché Sierra ha una mano felice e sa scrivere, qui forse il maggior pregio del romanzo, quindi all'eventuale pochezza del contenuto supplisce con una prosa che non stanca anzi che cattura e si fa leggere facilmente.

In conclusione non è un romanzo che consiglierei o regalerei, visto che tanti c'è ne sono di migliori, anche se  non mi dispiace di averlo letto, la sua teoria sulla religione praticata dal da Vinci resta  possibilistica, ma comunque superficiale un po' come gli altri temi affrontati,  e benché il nostro protagonista sia un inquisitore di inquisizione si accenna di sfuggita.

 

 

 
 
 
 
 

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SENECA

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

 

 

 

BERTRAND RUSSEL

Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già morto per tre quarti

 

OSCAR WILDE

Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza

 

SE TU AVESSI DORMITO?,

Se tu avessi dormito?,

E se, nel sonno, tu avessi sognato?

E se, nel sogno,

tu fossi entrato nel paradiso

e lì avessi colto uno strano, bellissimo fiore?

E se, al risveglio,

ti ritrovassi quel fiore in mano?


Samuel Taylor Coleridge

 

 

IL MOMENTO

Se ne va, se ne va, se ne va!

Se n'è andato!

E col momento,

se n'è andata l'eternità!

            Juan Ramòn Jiménez

 

 

N.NUR-AD-DIN

 

Nasciamo senza portare nulla,

moriamo senza poter portare nulla,

ed in mezzo,

nell'eterno che si ricongiunge

nel breve battito delle ciglia,

litighiamo per possedere qualcosa.

                              

 

 

IL RAGGIO VERDE

In particolari circostanze,

quando il sole scompare dietro l'orizzonte,

nel preciso momento in cui l'ultima luce diretta ci colpisce,

può da esso generarsi un raggio verde

che passando attraverso i nostri occhi,

ha la capacità di illuminare la nostra essenza,

permettendoci di dare uno sguardo

dentro di noi e

vedere chi siamo!

 

 

STRANO VAGARE NELLA NEBBIA

È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l'altro,
Ognuno è solo.

Pieno di amici era per me il mondo,
Quando la mia vita era ancora luminosa;
Adesso, che la nebbia cala,
Nessuno si vede più.

In verità, nessuno è saggio
Se non conosce il buio,
Che piano ed inesorabilmente
Da tutti lo separa.

Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l'altro,
Ognuno è solo.

 

H. Hesse

 

 

AMBROSE BIERCE

Riso:  Convulsione interna che altera i lineamenti del viso ed è accompagnata da suoni inarticolati.

È infettivo e, seppure intermittente, incurabile.

 

 

 

OVIDIO

La Fama, che gode con le sue calunnie

a confondere vero e falso, e che dal nulla si dilata

per forza di menzogna

 

 
 

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