Der Steppenwolf

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EMILE CHARTIER

 

Niente è più pericoloso di un'idea quando è l'unica che si ha.

Emile Chartier

 

 

 

Se io potrò impedire

Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano-
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena-

o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.


Emily Dickinson

 

 

FELICITÀ

Felicità: finché dietro a lei corri
non sei maturo per essere felice,
pur se quanto è più caro tuo si dice.

Finché tu piangi un tuo bene perduto,
e hai mete, e inquieto t'agiti e pugnace,
tu non sai ancora che cos'è la pace.

Solo quando rinunci ad ogni cosa,
né più mete conosci né più brami,
né la felicità più a nome chiami,

allora al cuor non più l'onda affannosa
del tempo arriva, e l'anima tua posa.

H. Hesse

 

 

LAO TZE

Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.

 

 

RIDERE

 

L'unica cura contro la vanità è il riso, e l'unico difetto ridicolo è la vanità.

Henri Bergson

 

 

FËDOR DOSTOEVSKIJ

Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! - Guardate piuttosto come ride.

 

 

 

Messaggi di Luglio 2019

Federica Fantozzi - Il meticcio

Post n°211 pubblicato il 30 Luglio 2019 da ixtlann
 

 

"Il passato non passa mai."

 

Questo è un libro che sarebbe davvero facile da recensire, potrebbe bastare una parola, anzi tre, Più che pessimo!

Forse una delle cose peggiori se non al peggiore in assoluto in cui mi sia imbattuto quest'anno.

Lo so, non si fa così, specialmente quando non parliamo bene di un libro bisognerebbe anche dare qualche motivazione, quindi cerchiamo di dare una spiegazione a questa mia affermazione.

Innanzitutto dobbiamo dire che alla fin fine la storia, per grandi linee c'è, ma sicuramente è mal raccontata, e a volte il senso dell'inverosimile e troppo forte.

È un poliziesco, ma la vera protagonista del romanzo è una giornalista,   Amalia Pinter, (come l'autrice, forse per questo i dialoghi sembrano tutti falsi, forzati, innaturali) che non si capisce quali meriti particolari possa avere, anzi, l'idea che ci si fa di Amalia e tutt'altro che positivo, ma questo potrebbe non essere importante e sicuramente è soggettivo.

In ogni caso lei diventa il centro e l'artefice dell'indagine, tanto che viene ingaggiata (non si sa a che titolo, con quale autorizzazione, e sotto la responsabilità di chi, come agente spia infiltrata! Wow!! E successivamente invitata ad una riunione operativa, e anche in questo caso non si sa ne il perché ne il per come

 

"«Grazie di aver preso parte al nostro piccolo briefing.  "

 

Come non viene esplicitato chi altro partecipi a questo evento tanto importante, che riguarda attività di scala mondiale, ma non vede rappresentanti ne dell'Interpol ne di altre forse di polizia italiane o estere che siano, anzi alla fin fine si ha l'impressione che più che un incontro ad alto livello si tratti di un caffè tra amici, il capo dell'operazione, un poliziotto che lavora al caso ed è amico di Amalia, e la stessa giornalista, che brilla, mentre gli altri due dopo pochi minuti hanno già gettato la spugna!! Assolutamente incredibile.

E come se non bastasse ci regala delle riflessioni davvero gustose

 

"Caffè?» Non aspettò risposta e le riempì il bicchierino di carta senza aggiungere zucchero né latte. Alfredo scrollò le spalle, poi le porse una zolletta e una confezione monodose di panna da bar prese da chissà dove. Il poliziotto buono e quello cattivo, pensò Amalia,"

 

Anche se ci viene il dubbio che si confonda gentilezza e cafonaggine con bontà e cattiveria!

Ci sono altri momenti simili, che fanno  calare la tensione, ammesso che si sia mai creata e fanno ridere o innervosire.

Ma andiamo avanti, perché non tutto è da buttare, infatti, leggendolo ci rendiamo conto che il vocabolario della lingua italiana è insufficiente le circa duecentomila parole presenti non bastano per cui se si vuol scrivere un romanzo si è costretti a ricorre alle lingue straniere, ed è per questo che la nostra autrice dissemina forestierismo ad ogni piè sospinto, anche se tutto questo ci dà un bel senso di globalizzazione e ci insegna come muoversi e parlare al giorno d'oggi!

 

Un esempio: feuilleton, stuntmen, liaison, flûte, undercover, all news, briefing, Rewind, Human trafficking, embedded, skills, monstre, storytelling, fake, news, packaging, lead, in charge.

 

E la dove non ricorre a prestiti linguistici, usa l'Italiano in modo davvero originale, gli aggettivi rivisitati o usati in sensi talmente  particolare da meritare un premio!

 

"Dall'atteggiamento di entrambi trapelava qualcosa di spasmodico."

"Anche i rumori erano diversi, più pessimisti, crepuscolari."

 

Ma la nostra geniale autrice ci informa anche di cose che nessuno sapeva, come l'effetto del disboscamento, che non solo abbatte gli alberi, ma riduce gli altri a scheletri!

"Diede la colpa al vento che gli alberi scheletriti dal disboscamento non frenavano"

 

"papaveri rossi, i fiori preferiti di Amalia. Così fragili da sgretolarsi per un soffio, eppure dai semi di ognuno ne sarebbero nati quattro la stagione successiva:"

 

Le capsule dei papaveri contengono una esagerazione di semi, che vengono sparsi intorno alla pianta dall'azione del vento, quindi da ogni fior potrebbero nascere un numero indefinito di piante, se la concorrenza e le altre avversità lo permettesse, chissà come le è venuto intesta questa numero quattro!

Nello stesso modo in cui ci presenta l'ultima "evoluzione" della tecnologia

 

"Fece scivolare il badge sul chip a lettura ottica"

 

Anche se qui si ha più l'impressione che non sappia proprio di cosa stia dicendo, di cosa stia parlando.

È la migliore di tutte è la coltivazione del "pachino"

 

"si dispiegava l'Agro Pontino. [...] I pomodori erano i re dell'agroalimentare, migranti che si erano fatti largo a spese delle specie autoctone, protetti da serre rudimentali ma efficaci per fornire alle massaie pachino"

 

 Peccato che il pachino sia un IGP a (Indicazione geografica protetta ) che si produce solo nelle province di Siracusa e Ragusa. Tra l'altro anche a voler fare i furbi, questo pomodorino tanto famoso e di cui andiamo tanto fieri, ha i semi sterili, perché è un prodotto ottenuto in laboratorio, in Israele, quindi ogni anno i coltivatori delle province interessate devono comprare i semi in Israele,, è davvero difficile che possano essere coltivati nell'Agro Pontino!

Ma si vede che la botanica è la sua passione tante che ci informa anche sul tarassaco

 

"il tarassaco detto Pisciacane per il gradimento che riscuoteva presso i quadrupedi."

 

Ora qui sorge spontanea la domanda, a quale quadrupede? Il cane erbivoro? Anche se nessuno aveva mai notato questa razza di cani andare in giro per campagne a cercare verdure!!

In realtà questo brutto nome è  dovuto alla vecchia credenza o diceria popolare secondo cui questo fiore nasceva dall'orina dei cani.!

 

Ma andiamo avanti perché la nostra grande autrice è brava anche nel crearsi nuove metafore avvincenti e chiarificatrici,

"Dall'unico varco ancora aperto continuavano ad affluire persone come olio in un imbuto."

"e piante rilucevano come un bosco del Connecticut."

 

Non avete presenti i boschi del Connecticut? È una vostra lacuna !

 

"una bionda, in tubino leopardato con tanto di macchie,"

 

Provate a immaginare un tubino "leopardato" senza "tanto di machie"!!

 E per non farsi mancare niente la nostra giornalista/autrice ha deciso di unirsi alla maggioranza degli italiani e di sacrificare sull'altare dei tempi moderni un bel congiuntivo sostituendolo con il solito indicativo!

 

"Una volta lei gli aveva chiesto dove abitava."

 

 Lo so che vi state divertendo, ed è questo il bello di questo libro che avevo preso come un poliziesco e che invece è un gioco, comico, divertente, e il gioco consiste nel trovare la chicca più grossa ...,  quindi non ve lo sconsiglio, anzi vi invito a leggerlo, salvo non riusciate a controllare l'afflusso di sangue alla testa,  e a partecipare a questo gioco di società. Si sono partito avvantaggiato e molte ve le ho già presentate, ma ce ne per tutti!!!

E pensare che l'autrice scrive per alcune delle testate più note d'Italia.

 

"C'era più fila che per gli sconti al Black Friday."

"Qualcosa, da qualche parte, non stava andando come previsto, ma non avrebbe saputo dire da quale direzione soffiasse la tempesta."

"Il colletto della camicia slacciato sul torace abbronzato gli dava l'aria della simpatica canaglia."

"Alla magnetica, enigmatica imprevedibilità di quell'uomo di cui era impossibile fidarsi."

"Il segreto erano davvero relazioni pericolose?"

 

 

 

 
 
 

Tito Faraci - La vita in generale

Post n°210 pubblicato il 26 Luglio 2019 da ixtlann
 

 

 

 "attento a quello che vuoi, perché potresti ottenerlo."

 

Ecco un altro libro che si potrebbe definire "estivo", "da ombrellone".

Un romanzo leggero, anche se sembra voler affrontare tematiche difficili e presentarci mondi dolorosi. Buona parte del romanzo è infatti ambientato tra i clochard, i nostri senzatetto, in una Milano il cui l'aspetto alternativo e dato dagli industriali troppo presi dal denaro per vedere qualsiasi altra cosa. Due mondi diametralmente opposti messi in rotta di collisione e connessi dal protagonista, Mario Castelli, detto "Generale" ex industriale di primo piano, tradito e finito a fare il barbone.

 

Chiedeva con la mano, ma non con gli occhi. Negli occhi, se li aveste guardati (ma non lo avete fatto), avreste letto soltanto disillusione e disprezzo.

 

Quindi anche se superficialmente ci vengono presentati questi due ambienti e qualche squarcio di Milano, ma senza mai approfondire realmente, senza sentirsi  mai completamente immerso negli odori che dovremmo percepire, e anche questo mondo di confine, che dovrebbe emanare dolore e puzza, ci sembra accogliente, fatto di persone  che ci piacerebbe avere come amici.

 

"Un brutto sogno, che non racconterà a nessuno. Perché dei sogni degli altri non interessa nulla a nessuno, appunto. Né dei sogni né, tanto meno, degli incubi."

 

È una favola, un romanzo romantico dei giorni nostri, con i buoni, buoni e i cattivi, cattivi, senza commistioni, senza dubbi, dove vige la legge della strada, ma che possiamo comprendere e accettare, ma che possiamo anche immaginare lontana mille miglia dalla realtà.

 

"Nessuna battaglia può essere vinta senza dolore,"

 

Naturalmente i sentimenti che muovono i nostri personaggi non possono che essere l'amicizia, vera o falsa che sia, l'amore, la lealtà. il tradimento. In un caleidoscopio in cui nulla veramente ci sorprende, dove i colpi di scena  sono quasi sempre scontati, anzi a volte si è portati a immaginarsene qualcuno che non arriva.

 

Sono risalito con le mie forze, senza affidarmi a speranza e paura: due puttane che ti fottono sempre, come diceva Spinoza...

 

Ma il libro sembra la sceneggiatura di un fumetto, e la scrittura veloce prende e conquista, magari, forse a volte si esagera con qualche aggettivo, ma nell'insieme è davvero estremamente piacevole, tanto da non rendersi conto del tempo che passa.

 

"Rita è sempre cosciente della propria ineluttabile bellezza", è un piccolo dolore"

 

Le emozioni che provoca sono quasi sempre piacevoli, anche la dove non dovrebbe essere così, perché si intuisce, si immagina che ci sarà una rivalsa, una resa dei conti che rimetterà le cose in ordine.

 

"Generale! Generale!" Di nuovo quella voce. Non era la fine dell'incubo, quindi, ma l'inizio della realtà. E dalla realtà non ti puoi svegliare.

 

Forse potrebbe sembrare un po' per ragazzi, più per la scorrevolezza e per la superficialità che per i contenuti o la scrittura, ma preferisco vederlo come una piacevole e avvincente lettura estiva!

 

un gruppo di ragazzi, seduti a un tavolo, che ostentano sorrisi annoiati. Hanno barbe accuratamente trascurate. Portano magliette di cui solo loro capiscono il senso. Giovani, idioti. Alla loro età, Repetti era già in corsa. Ma lui l'ha davvero avuta, la loro età? È mai stato giovane?

 

 

 

 
 
 

Catharina Ingelman-Sundberg La banda degli insoliti ottantenni

Post n°209 pubblicato il 25 Luglio 2019 da ixtlann
 

 

Stava per distruggere, nello spazio di un istante, tutto ciò che nel corso della sua vita aveva costruito in termini di affidabilità e reputazione. Ma aveva forse scelta, in una società disonesta che tratta male gli anziani?

 

Ho letto una recensione di questo romanzo che lo descriveva come divertente, certo non e che si può credere a tutto,  e dello stesso genere ormai è stato scritto più di qualche libro, ma vista la sua dimensione  (più di 400 pagine) ho pensato che potesse anche non essere assolutamente banale  e forse alla fine lo avrei trovato simpatico, infondo gli scandinavi sono degli ottimi giallisti, quindi perché non dargli una chance.

Il libro è "carino" personaggi strampalati,  simpatici vecchietti alle prese con inverosimili furti, circondati da una realtà forse poco credibile, ma si fa leggere facilmente, forse troppo facilmente.

Già il problema è proprio questo, la qualità del testo che a tratti sembra scritto per un pubblico molto giovane. Forse sarà in parte colpa della traduzione, ma a tratti si resta perplessi, perché se fosse destinato ai ragazzi non sarebbe tanto lungo e alcune parti probabilmente non ci sarebbero.

Quindi immagino che sia una scelta, che lascia un attimo attoniti, ma che ci può stare, e che trasforma questo poliziesco in un vero libro da spiaggia, senza tensione, molto veloce, a tratti faceto e simpatico, e perché no, forse stappa anche qualche risatine, non tante, ma qualcuna si.
Quindi magari non lo raccomanderei, ma se non ci si vuol stancare, potrebbe essere una comoda scelta da ombrellone!!

 

Meglio una casa in disordine e dei figli felici piuttosto che un giardino perfetto e dei bambini tristi.

 

 

 
 
 

Jonathan Carroll - Ossi di luna

Post n°208 pubblicato il 22 Luglio 2019 da ixtlann
 

 

"Le mie esperienze a letto mi fanno pensare a un film di cui parlano tutti. Si va al cinema carichi di aspettative, ma poi all'uscita, strizzando gli occhi abbagliati dalla luce improvvisa, ci si scopre stanchi e confusi, increduli che quel film abbia sollevato tanto scalpore."

 

Questo è il terzo libro di Carroll che leggo, e se non fosse stato per le ultime pagine avrei detto che era una grande delusione.

Già, il libro sembra diviso in due parti, quella che ci racconta di Cullen, questa bellissima donna innamoratissima del fantastico marito e del loro dolcissimo e inverosimile rapporto, parte che trabocca miele ad ogni riga, forse un po' troppo melenso. (ma questa donna bellissima e innamoratissima accetta un giubbotto di pelle di Armani da un suo corteggiatore, ma, mi chiedo dove comincia il tradimento, solo se si va a letto si tradisce?)

 

"Più una donna è affascinante, più un uomo si sente insicuro»."

 

Cullen prima di mettersi con Danny ha avuto un'altra storia, è rimasta incinta e ha abortito, questo fatto, o il pentimento in merito all'aborto, pare determini l'altra parte del romanzo, che è un sogno in cui Cullen  è accompagnata dal figlio che non ha mai messo al mondo. Anche questa parte non riesce ad essere avvincente, totalmente onirica, si svolge in un paese dove le regole sono solo quelle del sogno (ammesso che in sogno vi possano essere regole) e abitato da personaggi incredibili, sembra quasi che Carroll metta alla prova la sua sfrenata fantasia.

 

"Essere amati può essere spaventosamente terrificante."

 

Certo nei sogni a volte si ritrovano aspetti del reale e del quotidiano della nostra protagonista, come ci si aspetterebbe da manuale.

 

"Sigmund Freud si sarebbe annoiato a morte dopo dieci secondi con te."

 

Forse alla fine si ritrova in minima parte l'autore che tanto mi ha affascinato, ma ben poca cosa, e quindi posso elogiare questo romanzo come ho fatto con gli altri. Spero vada meglio con il prossimo.

Chissà se Carroll possiede un Bull terrier, su tre libri è la seconda volta che compare questo cane, e incredibile ma vero, il paese dei sogni ...

 

"Il paese delle pazze risate, lo chiamerei io."

 

Per quanto riguarda la prosa, è sempre molto fluida, e facile, si fa leggere senza grande impegno,  e si potrebbe restare li tranquillamente incollati al libro se non fosse per i contenuti  della parte onirica, che alla fine stancano perché il loro senso non è facile da seguire o per essere più precisi, forse il senso e troppo debole e le invenzioni troppo grandi.

 

"I guai sanno sempre come prenderti alla sprovvista."

 

Nell'insieme un libro mediocre, estivo, leggero più rosa che thriller e sicuramente non magico o quasi.

 

"Non capisco la gente che gongola all'idea che un proprio antenato fosse un duca o un conte. Non significa altro che un tempo qualcuno ha commesso un crimine orribile in cambio del quale un mostruoso re sifilitico gli ha conferito quel titolo come ricompensa."

 

 

 

 
 
 

Richard Powers - Il sussurro del mondo

Post n°207 pubblicato il 18 Luglio 2019 da ixtlann
 

 

Richard Powers - Il sussurro del mondo

 

"Nessuno vede gli alberi. Vediamo la frutta, vediamo le noci, vediamo il legno, vediamo l'ombra. Vediamo gli addobbi o il bel fogliame caduto. Ostacoli che bloccano la strada o che rovinano la pista da sci. Luoghi scuri e minacciosi che devono essere sgombrati. Vediamo rami che stanno per sfondare il nostro tetto. Vediamo un prodotto agricolo destinato alla vendita. Ma gli alberi - gli alberi sono invisibili."

 

"Non è il nostro mondo in cui ci sono degli alberi. È un mondo di alberi, dove gli esseri umani sono appena arrivati."

 

 

Bellissimo!!  Certo forse esagero un po', dal momento che oltre ad essere scritto meravigliosamente questo romanzo è dedicato alla biofilia, all'amore e alla conoscenza della natura che ci circonda, e al sua importanza.  Agli alberi che tanto danno che restano inascoltati nelle loro richieste.

 

"In realtà, è sempre più convinzione di Douggie che il più grande difetto della specie sia l'irresistibile tendenza a confondere il consenso con la verità."

 

Una "morte del cigno" dedicato alle foreste che migliaia di anni hanno osservato la nostra evoluzione e che in pochi decenni sono state distrutte! Un romanzo dedicato all'assurdo biocidio della flora arborea e quindi del pianeta stesso.

Si, forse queste tematiche a  cui sono particolarmente sensibile, hanno un po' inciso sul mio giudizio, ma poco.

 

"Il caso, quel commediante dal tempismo perfetto."

 

Il romanzo e comunque davvero stupendo, avvincente, coinvolgente,.

Un romanzo corale con nove protagonisti, ma solo perché siamo antropocentrici, perché il vero protagonista non dichiarato è l'albero.

I nostri protagonisti umani ci vengono presentati ad uno ad uno nel loro mondo e nella loro interazione con gli alberi nella loro esistenza, apprendiamo così tante storie individuali ma ognuna affascinate, interessante, strana!

 

"La gentilezza può aspettarsi qualcosa in cambio, ma questo non la rende meno gentile."

 

"Non so. Non so cosa credere. È stupido credere qualsiasi cosa. Abbiamo sempre, sempre torto."

 

Ci ritroveremo i vari personaggi  nel corso del racconto, non tutti confluiranno in un unico evento, ma alcuni si incontrano dando origini ad altre storie, altri parteciperanno alla unica grande storia che ci racconta della relazione tra l'uomo e gli alberi, in un caleidoscopio che oscilla tra realtà e finzione.

E mentre tutto ciò va in scena ci racconta di tanti alberi, della loro esistenza e di fatti straordinari, spesso ignorati dai più, tesi a farci vedere gli alberi come essere vivi, senzienti, notevolmente superiori agli animali, uomo compreso, cose che l'attuale scienza moderna va man mano confermando.

 

"Le parole fuoriescono da lei, sgualcite e metalliche. "Papà. Papi! Cosa fai?" E poi l'ululato del silenzio."

 

La prosa, poco concede alla lettura facile, e a volte e come una cascata che ti sommerge e ti toglie il fiato, ma sempre avvincente, anche quando sembra si dilunghi o si ripeta.

Un romanzo di oltre seicento pagine diviso in soli 4 capitoli "Radici", "Tronco", "Chioma" e"Semi".

 

"Mi hai dato qualcosa che non avrei mai potuto immaginare, prima che ti conoscessi. È come se avessi la parola "libro" e tu me ne avessi messo uno in mano. È come se avessi la parola "gioco" e tu mi avessi insegnato a giocare. È come se avessi la parola "vita", e tu fossi venuta da me a dirmi, "Oh! Intendi questa qui.""

 

Le storie spesso drammatiche, non cercano il consenso della commedia ma mettono in scena la realtà dura, crudele, probabilmente ingiusta, drammatica, quella che l'antropocentrismo , il sociale , il potere e l'economia impongono come unica realtà.

 

""Non mi ero mai resa conto di quanto le altre persone potessero agire come delle droghe pesanti." "Le più pesanti. O almeno quelle di cui si fa un uso più smodato." "Quanto ci vuole per... disintossicarsi?" Lui ci riflette. "Nessuno si ripulisce mai del tutto.""

 

Quindi un romanzo che ci dovrebbe allargare le coscienze, che ci permette di dare uno sguardo su un mondo magico che è qui accanto a noi, ma che difficilmente osserviamo, che quasi nessuno vede e quelli ce lo vedono vengono scambiati per visionari, ma che forse oggi che il clima sta impazzendo cominceremo ad osservare.

 

"Dalla pazienza hanno origine tutte le cose belle."

 

Mi piacerebbe dire che è un romanzo per tutti e che a tutti consiglio, ma forse sbaglierei, quindi ripeto, un romanzo immenso, un moderno capolavoro, forse non facile, ma che premierà quanti si impegneranno nella sua lettura!

 

"Ognuna delle settecentocinquanta specie di Ficus presenti al mondo ha la sua unica vespa personalizzata per fertilizzarlo."

 

Per chi ama la natura e gli alberi, è quasi un manuale!!

 

"Non si può tornare a qualcosa che non c'è più."

 

"Il genere umano è un farabutto. La legge è uno sgherro."

 

 
 
 
 
 

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SENECA

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

 

 

 

BERTRAND RUSSEL

Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già morto per tre quarti

 

OSCAR WILDE

Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza

 

SE TU AVESSI DORMITO?,

Se tu avessi dormito?,

E se, nel sonno, tu avessi sognato?

E se, nel sogno,

tu fossi entrato nel paradiso

e lì avessi colto uno strano, bellissimo fiore?

E se, al risveglio,

ti ritrovassi quel fiore in mano?


Samuel Taylor Coleridge

 

 

IL MOMENTO

Se ne va, se ne va, se ne va!

Se n'è andato!

E col momento,

se n'è andata l'eternità!

            Juan Ramòn Jiménez

 

 

N.NUR-AD-DIN

 

Nasciamo senza portare nulla,

moriamo senza poter portare nulla,

ed in mezzo,

nell'eterno che si ricongiunge

nel breve battito delle ciglia,

litighiamo per possedere qualcosa.

                              

 

 

IL RAGGIO VERDE

In particolari circostanze,

quando il sole scompare dietro l'orizzonte,

nel preciso momento in cui l'ultima luce diretta ci colpisce,

può da esso generarsi un raggio verde

che passando attraverso i nostri occhi,

ha la capacità di illuminare la nostra essenza,

permettendoci di dare uno sguardo

dentro di noi e

vedere chi siamo!

 

 

STRANO VAGARE NELLA NEBBIA

È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l'altro,
Ognuno è solo.

Pieno di amici era per me il mondo,
Quando la mia vita era ancora luminosa;
Adesso, che la nebbia cala,
Nessuno si vede più.

In verità, nessuno è saggio
Se non conosce il buio,
Che piano ed inesorabilmente
Da tutti lo separa.

Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l'altro,
Ognuno è solo.

 

H. Hesse

 

 

AMBROSE BIERCE

Riso:  Convulsione interna che altera i lineamenti del viso ed è accompagnata da suoni inarticolati.

È infettivo e, seppure intermittente, incurabile.

 

 

 

OVIDIO

La Fama, che gode con le sue calunnie

a confondere vero e falso, e che dal nulla si dilata

per forza di menzogna

 

 
 

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