Der Steppenwolf

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EMILE CHARTIER

 

Niente è più pericoloso di un'idea quando è l'unica che si ha.

Emile Chartier

 

 

 

Se io potrò impedire

Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano-
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena-

o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.


Emily Dickinson

 

 

FELICITà

Felicità: finché dietro a lei corri
non sei maturo per essere felice,
pur se quanto è più caro tuo si dice.

Finché tu piangi un tuo bene perduto,
e hai mete, e inquieto t'agiti e pugnace,
tu non sai ancora che cos'è la pace.

Solo quando rinunci ad ogni cosa,
né più mete conosci né più brami,
né la felicità più a nome chiami,

allora al cuor non più l'onda affannosa
del tempo arriva, e l'anima tua posa.

H. Hesse

 

 

LAO TZE

Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.

 

 

RIDERE

 

L'unica cura contro la vanità è il riso, e l'unico difetto ridicolo è la vanità.

Henri Bergson

 

 

FëDOR DOSTOEVSKIJ

Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! - Guardate piuttosto come ride.

 

 

 

Messaggi di Agosto 2019

James Hannaham - Ultima fermata Delicious

Post n°219 pubblicato il 19 Agosto 2019 da ixtlann
 

 

 

James Hannaham - Ultima fermata Delicious

"Dio chiede tre cose ai suoi figli: fare il meglio che si può, dove si è, con quello che si ha al momento."

 

Wow! Un vero pugno nello stomaco. Toglie il fiato.

Era tanto che non mi imbattevo in un romanzo tanto duro. Un po' me lo aspettavo, avevo letto che si trattava di:

"Storia feroce di uno sfruttamento, ritratto intimo di una madre e di un figlio, commedia grottesca di tagliente ironia, Ultima fermata Delicious è tutto questo insieme. La prosa potente e spregiudicata di Hannaham, unita alla scelta di portare in scena la voce narrante del crack, dona grazia e humour ai suoi personaggi. "

Quindi, si mi aspettavo un romanzo feroce cattivo, forse grottesca, ma stemperata da grazie e humor, e invece e solo duro, ma talmente duro da far star male.

Si è vero che qui il crack diventa un personaggio parlante, e che vuol essere anche ironico, ma in realtà fa ancora più male.

 

"Voi esseri umani siete schiavi del tempo, e per questo avete tutti bisogno di me, perché proprio come Darlene avete bisogno di tempo per smetterla di proiettarvi nel futuro o di restare legati al passato."

 

Potremmo dire che la storia è quella di una madre e di un figlio, ma forse ddovremmo specificare anche che si tratta di neri che vivono in Luisiana.

 

"In Louisiana un negro poteva trovare con più facilità un igloo che giustizia."

 

Darlene la nostra protagonista è una donna piacevole, e che difficilmente riesce a dirsi di no, un carattere debole, che la porta a "rubare" il ragazzo ad una amica. Questo è l'ibnizio di una caduta che non ha più fine, è il Karma? è la punizione divina? è il caso?

Darlene e Nat sono costretti a lasciare l'università e a trasferirsi perché tutti intorno a loro fanno pesare ciò che hanno fatto.

Cominciano a ricostruirsi una vita, Nat si impegna in politica per i diritti dei sui pari, ma la paga cara, troppo cara, viene ucciso e non avrà giustizia.

 

"Nessun bianco della città ammise di aver visto nulla di sospetto. Nessun bianco avrebbe accettato la parola di un nero."

 

Darlene resta sola con un bimbo di sei anni Eddie, è talmente distrutta dal dolore, dalla mancanza di volontà, dalla incapacità di vedersi e di vedere intorno a lei, che si lascia andare sempre più fin quando non incontra Scotty, nome con cui si rivolge al crack, droga che finisce di perderla!

 

"Ciao, Darlene, ho detto, e il mio fumo le è entrato nei polmoni per la prima volta, all'inizio gentile come una stretta di mano, poi le mie belle dita di fumo si sono infilate nel suo respiro e l'hanno afferrato, proprio dove il respiro di Nat aveva trascorso tutto quel tempo. Sono molto felice di conoscerti. Con un paio di botte l'avevo fatta sentire sicura per la prima volta da anni, addirittura serena."

 

E comincia una vita da tossica, dove non c'è più spazio per niente e per nessuno.

E la spirale in cui si lascia cadere la porterà sempre più giù, senza che ne abbia coscienza, o ignorandola, quando si presenta abbandonerà ogni altro interesse se non la voglia/necessità di drogarsi, e non avendo più risorse comincia a vendersi e a rubare, pur di avere di che comprare la dose che le serve a dimenticare il mondo.

Un abisso sempre più profondo si chiude su di lei finche non finisce tra le grinfie di gente senza scrupoli che promettendole il "paradiso" la rapisce per portarla a lavorare all'"inferno".

 

Si è accorta che stava facendo una cosa ridicola - non si potevano accusare di niente delle scarpe, le scarpe non hanno volontà. Ma le scarpe non possono rispondere, sono impotenti, e sugli impotenti si sfoga sempre la maggior parte della rabbia.

 

Inferno che ha il nome di Delicious, "azienda agricola", ma in realtà una trappola per topi, da cui è impossibile fuggire e dove ci si trova sempre più invischiati, maltrattati, disperati, ma dove comunque è concesso drogarsi, per cui tutto passa in second'ordine.

Eddie nel frattempo a compiuto undici anni e si mette alla ricerca di una madre  che anche se non era mai presente, era pur sempre la madre.

Il bambino si avventura nella vita notturna di Huston, incontra le donne di strada a cui chiede notizie di Darlene, finche non si imbatte in Tuck, barbone alcolizzato che sa che fine a fatto la madre del ragazzo, e benché immagini quanto sia pericoloso si lascia trascinare all'inferno, per non lasciare solo il ragazzo!

 

"Eddie si aggrappava ai suoi jeans ruvidi e puzzolenti e piangeva, perché aveva trovato sua madre, perché l'aveva trovata così, in una condizione che le impediva di essere davvero sua madre."

 

I successivi sei anni saranno allucinanti, incredibili, eppure Darlene non riesce a trovare la forza di tentare una fuga, troppo stordita dalla droga non riesce a vedere la realtà, continua a raccontarsi storie che le facciano accettare la vita che fa, se vita si può chiamare.

 

"Come con TT, le persone hanno cominciato a sbucare fra gli alberi per vedere cosa stava succedendo, perché avevano sentito qualcuno gridare e avevano capito che c'era un pestaggio in corso. Anche Darlene l'ha capito e per un attimo si è chiesta da dove venivano tutte quelle urla. Si è detta: Qualcuno lo faccia tacere, ma poi ha capito che quelle urla uscivano dalla sua bocca."

 

Eddie riesce a fuggire, ma a quale costo! E nonostante questo la madre preferisce restare all'inferno!

Fino a quando non realizzerà che non sta vivendo e deciderà di dare una svolta lla sua esistenza.

 

"Non capita spesso che una madre guardi il figlio e ne riceva una lezione, e questo ha scatenato un nuovo tornado di vergogna in Darlene."

 

La prosa è dura, tagliente, spigolosa, adeguata alla storia che racconta e concede poco alla retorica e al piacere ma non mancano metafore degne di nota.

 

"e non vede niente neanche lì, per cui è come se scopasse con il nulla, o con il cielo notturno, come se Sirius fosse una stella e lei l'oscurità che lo sorregge."

Un romanzo che stordisce, che ci mostra quello che non vorremmo vedere e che generalmente cerchiamo di ignorare, ma che immaginiamo esistere da qualche altra parte!

Non facile da leggere, o forse facile ma no per tutti. Il dolore è tanto che può far male!

 

Ho anche smesso di fumare, cosa che ho trovato quasi più difficile che disintossicarmi dal crack.

 

 

 
 
 

donne donne

Post n°218 pubblicato il 14 Agosto 2019 da ixtlann
 

Ci sono le donne....
e poi ci sono le donne donne
E quelle non devi provare a capirle, sarebbe una battaglia persa in partenza.
Le devi prendere e basta.
Devi prenderle e baciarle, e non dare loro il tempo di pensare....
Devi spezzare via, con un abbraccio che toglie il fiato, quelle paure che ti sapranno confidare una volta soltanto, a bassa bassissima voce.
Perché si vergognano delle proprie debolezze e, dopo avertele raccontate, si tormenteranno - in un agonia lenta e silenziosa- al pensiero che scoprendo il fianco e mostrandosi umane e facili e bisognose per un piccolo fottutissimo attimo, vedranno le tue spalle voltarsi ed i tuoi passi allontanarsi.
Percio prendile e amale.
Amale vestite, e senza trucco che a spogliarsi sono brave tutte.
Amale indifese e senza trucco, perché non sai quanto gli occhi
di una donna possono trovare scudo dietro un velo di mascara.
Amale addormentate, un po' ammaccate quando il sonno le stropiccia.
Amale sapendo che non ne hanno bisogno, sanno bastare a se stesse.
Ma appunto per questo, sapranno amare te come nessuna prima di loro.


Alda Merini

 
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Andrea Camilleri - Km 123

Post n°217 pubblicato il 12 Agosto 2019 da ixtlann
 

Libricino sperimentale davvero intrigante!

Già, forse troppo breve, va via in un pomeriggio, e forse un po' duro, ma probabilmente realistico, questo piccolo romanzo sperimenta una narrazione senza narratore, tutto in "presa diretta".

Seguiamo e apprendiamo i fatti direttamente dai protagonisti, leggendo gli sms, le lettere che si scambiano, ascoltando i colloqui diretti o telefonici, e unica fonte alternativa una pagina di giornale che due o tre volte ci da una notizia, di cui in realtà già sappiamo.

Intrigante, piacevole, con una visione davvero cruda della vita, della polizia, qui non c'è nessun poliziotto intraprendente e intelligente a sgrovigliare la matassa.

Qualche leggero dubbio sulla trama, ma ci sta!

Forse ci ricorda qualcosa di già letto o di già visto, come ad esempio "Le ho mai raccontato del vento del Nord" o anche "Cloverfield".

In coda al "romanzo" un saggio di Camilleri sul "giallo".

 

 

 
 
 

Angeles Donate - La posta del cuore della señorita Leo

Post n°216 pubblicato il 12 Agosto 2019 da ixtlann
 

 

"È incredibile ciò che si riesce a vedere con le orecchie, non appena si accende la radio. Ashleigh Brilliant"

 

Peccato che finisce troppo presto!

Già ci sono libri che ci piacerebbe continuassero, forse per sempre! E questo poteva anche essere uno di quelli, oltretutto la "storia" lo avrebbe permesso!

Un libro che potremmo definire corale, perché ha più di una voce, oltre quella della nostra

"señorita Leo Virtudes",

 

"una donna che, di fronte al microfono e attraverso la vita dei suoi ascoltatori, scopre la vera ragione della propria vita, l'amore e la realtà sociale e politica del suo paese."

 

Ma la señorita Leo, è solo una voce dietro la quale agisce un cast, un gruppo di persone tra cui due psicologi e una speaker, una conduttrice radiofonica che legge le lettere che arrivano in redazione e risponde.

Siamo nella Spagna del 1977, subito dopo le prime elezioni svoltesi nel Paese dopo quarant'anni di dittatura franchista, si assapora un clima nuovo, nell'aria c'è sapore di libertà.

 

Si dice che i rospi diventano principi se ricevono un bacio. Io, all'inizio, ho baciato il mio a tal punto che l'incantesimo ha avuto l'effetto contrario: in pochi anni si è trasformato nel rospo più brutto di tutto lo stagno.

 

In realtà non sono tanti i personaggi che incontreremo, anche se sentiremo leggere più di una lettera, ma molto ruoterà intorno alla prima che ci viene letta e che ci racconta di Elisa, una ragazza che a soli 17 anni, non ce la fa più, e alla "voce" della conduttrice, Aurora.

Seguiremo Elisa che ricomincia a respirare, e vedremo Aurora riaprirsi alla vita che si era negata, e vedremo anche le storie che si sviluppano intorno ad esse.

 

 

"Qualsiasi cosa io faccia, lui è sempre presente. Possono passare anni, ma alcuni defunti occupano più spazio e fanno più rumore dei vivi."

"Marco è l'ombra che appesantisce i miei piedi, e io sono il sale che si sparge senza sosta sulla ferita aperta dei miei genitori, impedendole di cicatrizzarsi."

 

Vedremo amori che nascono e amori  che finiscono, nuove amicizie, le paure che ci animano e muovono i nostri passi, le incomprensioni, i giudizi affrettati.

 

"Forse, in questo momento, non vedi la luce in fondo al tunnel, ma ti assicuro che quella luce esiste."

 

E mentre il romanzo procede, le file si stringono, i nodi si riallacciano, in un ordito affascinate e avvincente, che ci accompagna fino alla fine, peccato che sia finito, sembra troppo presto!

 

"Ero apprendista sarta. Avevo tanti sogni. Solo che erano appena imbastiti. Il primo uomo che è passato me li ha portati via."

 

La scrittura facile scorre sotto i nostri occhi lineare, tranquilla, svelandoci le vite dei nostri protagonisti e accompagnandoci in una Barcellona estiva, calda, nuova!

 

"La felicità esiste, anche se con me fa la timida,"

 

Un libro davvero bello, soprattutto per chi in fondo al cuore ha conservato quel briciolo di romanticismo che ci permette ancora di sognare!

 

"Era pronta a conquistare il mondo... ma presto avrebbe scoperto che sarebbe stato il mondo ad avere la meglio."

 

 

 
 
 

Gert Nygardshaug - L'amuleto

Post n°215 pubblicato il 12 Agosto 2019 da ixtlann
 

 

«La terra vecchia si rigira e diventa nuova. La terra nuova si rigira e diventa vecchia. È così la vita nei campi dei contadini».

 

Che delusione!

Si mormora che gli scandinavi, alla data, siano i giallisti più bravi! Beh, Nygardshaug potrebbe essere l'eccezione che conferma  la regola!

Un giallo da evitare.

Una trama che non regge, una storia che non appassiona e con molti punti deboli, un protagonista, teoricamente uno chef/proprietario di un ristorante, in realtà un alcolista, visto la quantità di vino che beve. A questo, come se non bastasse si aggiunge, una componente che dovremmo definire "magica" nel senso peggiore del termine, perché anche se molto presente non viene mai spiegata ne approfondita, il nostro investigatore in erba ha un "cristallo" magico, che gli suggerisce, "lo aiuta"...?

 

"era una stella di cristallo a cinque punte, grande come una moneta da cinque corone, ma molto più spessa, circa un centimetro."

 

"Aveva avvertito spesso una sorta di comunicazione tra lui e il cristallo, tra il cristallo e l'ambiente circostante. Come se il cristallo percepisse cose che a lui sfuggivano."

 

"Prese la stella di cristallo dalla tasca. La avvicinò a un occhio: raggi marroni. Brutti raggi marroni. Il verdetto del cristallo era chiaro"

 

Non sono un esperto di leggende nordiche nè di archeologia o di scavi, ma anche così si resta sempre un po' perplessi.

Dulcis in fundo, si esalta la pesca! Ora io non sopporto la caccia, che trovo crudele e inutile, figuriamoci la pesca dove la vittima muore asfissiata!

Immaginate se camminando vi imbatteste in un gioiello, e appena preso foste trascinati in un'altra dimensione dove lentamente morirete per mancanza dia ria!!! Terribile!

 Che altro dire, tra i vari investigatori amanti del cibo mi sembra il peggiore, e ne avevamo già tanti da non sentire la mancanza di quest'ultimo, di cui leggo che usciranno almeno altri undici romanzi! Incredibile!!!

 

«La pluralità dei dettagli dell'esistenza diventa un mistero nel momento in cui la curiosità ne allarga i confini naturali».

 

 

 
 
 
 
 

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SENECA

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

 

 

 

BERTRAND RUSSEL

Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già morto per tre quarti

 

OSCAR WILDE

Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza

 

SE TU AVESSI DORMITO?,

Se tu avessi dormito?,

E se, nel sonno, tu avessi sognato?

E se, nel sogno,

tu fossi entrato nel paradiso

e lì avessi colto uno strano, bellissimo fiore?

E se, al risveglio,

ti ritrovassi quel fiore in mano?


Samuel Taylor Coleridge

 

 

IL MOMENTO

Se ne va, se ne va, se ne va!

Se n'è andato!

E col momento,

se n'è andata l'eternità!

            Juan Ramòn Jiménez

 

 

N.NUR-AD-DIN

 

Nasciamo senza portare nulla,

moriamo senza poter portare nulla,

ed in mezzo,

nell'eterno che si ricongiunge

nel breve battito delle ciglia,

litighiamo per possedere qualcosa.

                              

 

 

IL RAGGIO VERDE

In particolari circostanze,

quando il sole scompare dietro l'orizzonte,

nel preciso momento in cui l'ultima luce diretta ci colpisce,

può da esso generarsi un raggio verde

che passando attraverso i nostri occhi,

ha la capacità di illuminare la nostra essenza,

permettendoci di dare uno sguardo

dentro di noi e

vedere chi siamo!

 

 

STRANO VAGARE NELLA NEBBIA

È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l'altro,
Ognuno è solo.

Pieno di amici era per me il mondo,
Quando la mia vita era ancora luminosa;
Adesso, che la nebbia cala,
Nessuno si vede più.

In verità, nessuno è saggio
Se non conosce il buio,
Che piano ed inesorabilmente
Da tutti lo separa.

Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l'altro,
Ognuno è solo.

 

H. Hesse

 

 

AMBROSE BIERCE

Riso:  Convulsione interna che altera i lineamenti del viso ed è accompagnata da suoni inarticolati.

È infettivo e, seppure intermittente, incurabile.

 

 

 

OVIDIO

La Fama, che gode con le sue calunnie

a confondere vero e falso, e che dal nulla si dilata

per forza di menzogna

 

 
 

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