Der Steppenwolf

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EMILE CHARTIER

 

Niente è più pericoloso di un'idea quando è l'unica che si ha.

Emile Chartier

 

 

 

Se io potrò impedire

Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano-
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena-

o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.


Emily Dickinson

 

 

FELICITà

Felicità: finché dietro a lei corri
non sei maturo per essere felice,
pur se quanto è più caro tuo si dice.

Finché tu piangi un tuo bene perduto,
e hai mete, e inquieto t'agiti e pugnace,
tu non sai ancora che cos'è la pace.

Solo quando rinunci ad ogni cosa,
né più mete conosci né più brami,
né la felicità più a nome chiami,

allora al cuor non più l'onda affannosa
del tempo arriva, e l'anima tua posa.

H. Hesse

 

 

LAO TZE

Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.

 

 

RIDERE

 

L'unica cura contro la vanità è il riso, e l'unico difetto ridicolo è la vanità.

Henri Bergson

 

 

FëDOR DOSTOEVSKIJ

Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! - Guardate piuttosto come ride.

 

 

 

Messaggi del 16/11/2018

Corrado Alvaro - L'uomo è forte

Post n°146 pubblicato il 16 Novembre 2018 da ixtlann
 

 

" La civiltà è un lungo imparare"

 

Bah! Qualche giorno fa commentavo 1984 di Orwell, e qualcuno mi ha detto che tutto sommato poteva essere ispirato da questo libro di Alvaro, scritto una decina di anni prima! Quale meravigli, quale sorpresa, Orwell che plagia un Italiano!!!

Ero stupito e costernato, possibile che non avessi mai sentito questa storia? In ogni caso prima di pronunciarmi in modo o nell'altro ho pensato fosse giusto leggere questo romanzo!

Letto!

 

"Ella sollevò la sinistra e gliela passò tra i capelli. Attirandolo verso di sé, tirandolo per i fili dei capelli, ella disse: "Ecco.""

 

Ora mi chiedo, una volta di più, se la gente parla solo per far prendere aria alle tonsille (e quando scrive perché lo fa?) o se lo fa per darsi un tono anche dicendo corbellerie.

Paragonare questo romanzetto a Orwell è un vero sacrilegio!

Roba da "vaporizzare" chi ha fatto una simile asserzione!

Il testo povero di Alvaro non crea un mondo distopico, ne tutta una filosofia che lo spieghi giustifichi, lo definisca nei dettagli, per quanto parossistici possano essere, un lavoro davvero incredibile! L'uomo è forte si limita ad ambientare la sua storia in paese con un regime totalitario, che ci ricorda molto la Russia stalinista, ma che avrebbe anche potuto essere la Germania nazista. Paesi dove, infatti, questo romanzo non venne pubblicato.

Tolto questo resta poco da dire, la storia è banale, e ci racconta di un Ingegnere originario di questo paese che dopo aver vissuto e studiato all'estero, sconfortato dall'assenza di valori che riscontra nella società occidentale, che continua ad esistere e ad avere le caratteristiche che conosciamo, decide di far ritorno al suo paese, spinto anche dal desiderio di incontrare una donna conosciuta durante i suoi studi.

Il rientro però è traumatico, in una società dove tutto manca e dove ciò che viene dall'estero ha un plus valore dato solo dal fatto che è sconosciuto, cosa vera nei paesi del blocco comunista fino alla caduta del muro.

 

"Quello d'insegnare qualcosa a qualcuno, è un compito meschino, e non da artisti. La civiltà e il progresso oggi offrono tante forme d'insegnamento che l'arte se ne potrebbe ritenere dispensata. L'arte è l'artista stesso."

Oltre a questo c'è la costante paura di essere sempre denunciati e quindi condannati come controrivoluzionari solo in base ad un sospetto, ma anche questo non mi sembra finzione, era il clima che si viveva davvero in quei paesi, forse la verità era anche più terribile!

 

"Morire, ma essere un uomo. Morire, ma vivere."

 

Ed allora dov'è questa invenzione, questa distopia? Abbastanza assurdo anche il nostro protagonista, che forse era affetto da disturbi della personalità, e anche accettando che il clima di terrore potesse influenzare i comportamenti a vote diventano davvero ossessivi.

Per di più il libro ha una scrittura poco fluida e piuttosto noiosa, piena all'inverosimile di pronomi quali, "ella" "egli" "colui" "costei" che si ripetono in quantità esagerata con una resa davvero strana, come si riscontrano spesso altre ridondanze.

 

"Soltanto gli uomini sono capaci di ridire vecchie parole con un vecchio tono, scordando gli anni che sono passati."

 

Altre cose che saltano agli occhi e il profluvio di aggettivi usati spesso come se si volesse creare un ossimoro che però non funziona, e in ogni caso si ha spesso la sensazione di eccesso, di figure che non sempre riescono a stimolare la nostra fantasia o se lo fanno è solo per interrogarsi sul senso e di sicuro non ci coinvolgono più di tanto.

 

" La strada non ebbe pace tutta la notte. Le automobili arrivavano di gran carriera come se fuggissero un incendio. Molte erano stipate di gente; s'intravedevano in un baleno le ragazze ubriache di fuga, e come in preda a un demone lussurioso."

 

Ci sono anche asserzioni difficili da capire/accettare!

 

"Ora gli sembra di doverla rivedere; ma evidentemente non è più giovane e non può comandare col suo desiderio i passi di una persona amata come gli accadeva un tempo, quando bastava che egli pensasse un incontro perché avvenisse."

 

Altre due piccole notazioni riguardano l'una la passione del nostro autore per il "turchino", colore usato un po' per tutto.

Nel tempo alcuni termini hanno cambiato genere come il palmo delle mani che all'epoca risultava al femminile.

 

" Poi si buttò sul divano, tenendo la palma sulla bocca."

 

A questo punto sembra che il libro sia davvero pessimo, e forse sullo slancio ho un po' esagerato, ma poco. Sicuramente tra una cosa e l'altra c'è anche qualche intelligente spunto di riflessione, ma per favore non paragoniamolo assolutamente a 1984!

 

"egli si mise a strofinarla con una devozione gelosa, in un'età senza rimorsi, senza macchia, senza timore."

 

 

 

 

 
 
 
 
 

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Un blog di: ixtlann
Data di creazione: 25/11/2013
 

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SENECA

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

 

 

 

BERTRAND RUSSEL

Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già morto per tre quarti

 

OSCAR WILDE

Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza

 

SE TU AVESSI DORMITO?,

Se tu avessi dormito?,

E se, nel sonno, tu avessi sognato?

E se, nel sogno,

tu fossi entrato nel paradiso

e lì avessi colto uno strano, bellissimo fiore?

E se, al risveglio,

ti ritrovassi quel fiore in mano?


Samuel Taylor Coleridge

 

 

IL MOMENTO

Se ne va, se ne va, se ne va!

Se n'è andato!

E col momento,

se n'è andata l'eternità!

            Juan Ramòn Jiménez

 

 

N.NUR-AD-DIN

 

Nasciamo senza portare nulla,

moriamo senza poter portare nulla,

ed in mezzo,

nell'eterno che si ricongiunge

nel breve battito delle ciglia,

litighiamo per possedere qualcosa.

                              

 

 

IL RAGGIO VERDE

In particolari circostanze,

quando il sole scompare dietro l'orizzonte,

nel preciso momento in cui l'ultima luce diretta ci colpisce,

può da esso generarsi un raggio verde

che passando attraverso i nostri occhi,

ha la capacità di illuminare la nostra essenza,

permettendoci di dare uno sguardo

dentro di noi e

vedere chi siamo!

 

 

STRANO VAGARE NELLA NEBBIA

È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l'altro,
Ognuno è solo.

Pieno di amici era per me il mondo,
Quando la mia vita era ancora luminosa;
Adesso, che la nebbia cala,
Nessuno si vede più.

In verità, nessuno è saggio
Se non conosce il buio,
Che piano ed inesorabilmente
Da tutti lo separa.

Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l'altro,
Ognuno è solo.

 

H. Hesse

 

 

AMBROSE BIERCE

Riso:  Convulsione interna che altera i lineamenti del viso ed è accompagnata da suoni inarticolati.

È infettivo e, seppure intermittente, incurabile.

 

 

 

OVIDIO

La Fama, che gode con le sue calunnie

a confondere vero e falso, e che dal nulla si dilata

per forza di menzogna

 

 
 

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