Il sogno: un lusso

- Riconoscerei la tua voce tra mille, come ti chiami?
- Non posso dirtelo
- Ti chiamerò Aurora
- Perchè?
- Perchè mi svegli all'alba
- Sai..ho iniziato un libro
- Spero che parlerai di me nel tuo libro
- Dipende da te se accetterai un incontro, voglio conoscerti ne ho bisogno
- Prima ho detto di no, adesso...forse; posso chiederti una cosa? Spegni la luce, ho voglia di parlarti al buio, sei solo?
- Si, ma perchè non vieni da me, stanotte?
- l'ho fatto
- quando?
- Dopo mezzanotte mentre andavo a lavorare, ho bussato piano piano, non hai risposto e me ne sono andata
- Ma perchè non hai suonato il campanello?
- Non l'ho suonato perchè sono timida
- E io che stavo per crederti...
- Vuoi le prove? Abiti all'ultimo piano di un vecchio palazzo...
- Aurora devo conoscerti.
- e se ti deludo?
- Sarà un mio problema.
- Non sapresti riconoscermi, io si: sei di altezza media, viso scavato, aria tenebrosa, hai sempre l'aria preoccupata e muovi la testa come un uccello notturno; so tutto di te, hai un gran via vai di donne è scandaloso!
(da.."l'homme qui amait les femmes")



DEDICATO a chi cerca anche solo nelle parole uno spiraglio di consolazione, per far rinascere il sentimento intorpidito del sentirsi ancora desiderato, a chi basta anche solo una parola per innamorarsi.

In cerca di grandi emozioni e grandi sensazioni, oggi. Sesso e droga pontenziali referenti, meglio se estremizzati; è un'escalation che ci porterà chissà dove o meglio, non porterà da nessuna parte; siamo già ad un punto di fermo e al declino. Le sensazioni primordiali, i sensi allertati per qualcosa di magico e semplice; il "marito della parrucchiera" insegna. Sogno un massaggio delicato nella schiena, la tua mano fra i miei capelli...poco e niente di più. Ed io ricambio..automaticamente...accarenzzadoti le gambe, massaggiandoti i piedini stanchi e torturati dalla giornata frenetica..e sono sicuro che non mi chiederai più: "ma mi ami ancora?"

Come coniugare la genialità di un regista con la terribile violenza quotidiana? Già il mondo appare rovesciato dove in basso sono collocati i sani principi e la violenza più sfrenata dall’alto. Un mondo che parte dall’evento violento, a ritroso, per andare a ricercare la causa prima. Da vedere, ma solo una volta però.

Amare un ombra o un ricordo, oppure entrambi.
Amare una sensazione, avvolta dalla nebbia, vivere in un sogno.
Rifiutare la realtà per tornare all’adolescenza.
Immersi nella nebbia che impedisce di guardare oltre
ma che nel contempo avvolge, riscaldando.
E mi chiedo il perché, bisogna estendere
lo sguardo del desiderio.

Vediamolo insieme il film
della nostra storia.




"Sai Anna, un giorno, tu forse non te lo ricordi, ma al momento di lasciarci mi hai offerto le labbra per un ultimo bacio ma io non me ne sono accorto, l'ho capito subito dopo ma tu eri già andata via" "Non mi sembra così grave" "No...no ma vedi, quel bacio che tu volevi e che io ho dimenticato di darti è...è come un debito che ho verso di te. Per quanti baci ti abbia dato dopo non potrò mai andare in pari con quel bacio che mi chiedevi e che non hai avuto"

favola, desiderio.
voglia, immensa.
piacere effimero, ricchezza.
voglia di te (dentro un vestito da uomo)

"quando suonano le campane un angelo va in cielo"

La mia epoca ricorda le feste di Natale
con pochi ma significanti film.
Desiderare di morire, ma quando sei sull'orlo del baratro
ti rendi conto che un vita migliore della tua non c'è.
Nel bene e nel male, perchè è quella che ti appartiene.
Non è dunque una sconfitta, la perdità è nel voler desiderare altro.
Guardarsi attorno prima ancora di guardare vicino a sè, forse le sorprese sono proprio li,
vicino a te, sotto il tuo albero.

"lui quarant'anni, lei trentotto. L'altra donna ne ha venitudue. Il resto? Dettagli".

La sinfonia dei giocattoli di Hadyn anticipa la languidità del messaggio e della seria possibilità di un amore non perfetttamente sincronizzato nella sua sfera generazionale. Ma sei donna, appena diventata e nel toglierti la scarpa mostrando quel tuo piedino esile e dolce hai messo in moto la parte più giovane (e nascosta) in me, repressa da ormoni addormentati della quotidiana tranquillità. Qual'è il motore che mette in moto la magia che mi attrae a te? L'altra (donna) istituzionalmente mia è bella e ancora attraente ma il tuo ballo, sinuoso, affasciante, seducente, mi sconvolge. Sicuro di me sulla mia Pallas (o squalo qual dir si voglia) posso fare tutto con te senza rendermi conto però che non ti avrò mai.

Mi chiedo se amo di più la tua bellezza o la tua musica. Conoscendomi potrei desiderarti per come suoni il violino. L'amore non corrisposto fa male, lo so, e non c'è nulla di peggio in amore. Ma mai avrei immaginato che tu, donna del mio migliore amico, potevi innamorarti di uno schivo (tenebroso, dirai tu) come me; l'ho capito in quel giorno di pioggia, quando insieme siamo entrati in un bar per riparare; certe cose si capiscono. E di fronte alla mia superbia e al mio silenzio verso i tuoi sentimenti, la tua dichiarazione mi investe come un fiume in piena, gradita per carità, ma forse avrei preferito che restasse tutto sottovoce a livello di pelle. Una donna non corrisposta sa essere cattiva con parole taglienti. E così ho perso un amico e una donna.