Il paradosso del volo del calabrone ( bombo ) nasce agli inizi del 1900, e si basa sul fatto che un insetto di dimensioni cosi "tozze" poco areodinamiche e con ali cosi piccole potesse volare.
In principio gli scienziati fecero alcuni rapidi calcoli, immaginando che le ali di questi insetti fossero lisce e prive di increspature. Le conclusioni furono sorprendenti: in base ai calcoli, i calabroni non dovevano essere in grado di sostenersi nell’aria!
Evidentemente qualcosa non tornava. Ben presto gli studiosi si accorsero che l’errore risiedeva nella loro assunzioni di partenza: come un esame al microscopio aveva confermato, le ali di questi insetti non erano affatto lisce.
Il calabrone riesce dunque a sfruttare la turbolenza aerodinamica che crea attorno a sé per mantenersi in volo.
Le più recenti teorie e i modelli proposti sul volo degli insetti sono in grado di spiegare il paradosso del volo del calabrone? Gli esperti sono propensi a credere che ogni tipo di insetto abbia sviluppato il suo modo particolare di sfruttare l’aerodinamica instabile.
Date queste premesse scientifiche il paradosso, piu "romantico" è quello che, secondo la nostra fisica, il calabrone non sarebbe in grado di volare, ma nessuno l'ha mai detto all'interessato che non sapendolo continua a volare tranquillamente.
Il calabrone crede nelle sue capacità e ha fiducia in se stesso.
Inviato da: diletta.castelli
il 22/10/2016 alle 13:24
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il 16/02/2014 alle 01:55
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il 23/11/2012 alle 10:53
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il 26/09/2012 alle 16:53