Creato da: infernox il 24/11/2011
ln tempo di crisi, gli intelligenti cercano soluzioni, gli imbecilli cercano colpevoli.

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Elezioni a gogo'

Post n°131 pubblicato il 17 Luglio 2024 da infernox

Dall’ultima volta, con Putin riconfermato dalle elezioni russe, si sono svolte altre 5 elezioni diverse.   Si e’ iniziato con Iran ed India, dove e’ stato riconfermato Modi alla guida della nazione, ma queste erano elezioni in fondo per noi poco interessanti.

            Subito dopo, a inizio giugno, si sono svolte le elezioni europee, queste per noi  molto piu’ importanti, dove ci si aspettava una forte sterzata a destra dell’elettorato.  In effetti una sterzata c’e’ stata, ma piuttosto flebile.   In fondo i vecchi partiti dell’establishment sono riusciti a mantenere una maggioranza, anche se risicata, circa una 40ina di voti.   L’effetto e’ stato piuttosto forte sulle singole nazioni, in Germania e specialmente in Francia.    

            In effetti quello che si e’ notato e’ stato il ribaltone delle preferenze in Francia, che ha visto il Rassemblement National di Marine Le Pen arrivare ad oltre il 30% dei voti, mentre il povero Macron ne usciva fortemente ridimensionato.   La cosa ha avuto un impatto fortissimo sull’ambiente politico francese, e Macron, con una sua decisione improvvisa delle sue, innescava nuove elezioni, da tenersi subito, a luglio, per una verifica sul Governo nazionale nell’eventuale di un cambio di Premier.

            Le elezioni in Francia si svolgono a doppio turno.  Il primo turno, fissato al 30 giugno, ha dato risultati analoghi a quelli delle europee, solo che, data la strana conformazione delle elezioni legislative, a confronto di quelle europee, i riscontri in termini di voti non sono sufficienti a determinare l’esito finale, che avviene solo dopo il secondo turno.    Inoltre la eccezionalita’ di queste elezioni ha trascinato un sacco di gente a votare, con un’affluenza molto alta, generando ancora piu indeterminatezza.

            In sostanza al secondo turno, quello del 7 luglio, c’erano qualche centinaio di seggi in bilico, dove si confrontavano i candidati della destra, della sinistra e del centro (in alcuni casi c’era pure un quarto candidato).   Macron, con una mossa astuta, riusciva a stringere un accordo informale con la sinistra, riunita in un Front Populaire, per favorire a seconda delle convenienze i candidati di una delle due parti in modo da superare nei voti quello della destra.   Alla fine il colpo e’ riuscito, e il RN con il 37,05% dei voti, risultato storico, e’ riuscito a racimolare solo 142 seggi, venendo superato dai 152 di Macron con il 23,14% dei voti, e dai 178 delle sinistre con il 25,68%.

            Adesso la Francia ha il problema di trovare la quadra, essendo priva di una maggioranza consolidata.   Nel frattempo si stavano svolgendo le altre elezioni, quelle inglesi, il 4 luglio.   Qui il povero Sunak veniva travolto dai laburisti di Keir Starmer, che conquistavano il 33% dei voti, e vista la modalita’ del turno secco inglese, racimolavano 412 seggi su 650.

            Questo polverone di elezioni non ha in fondo sconquassato piu’ di tanto lo status quo, tant’e’ vero che al momento si stanno svolgendo le manovre di definizione dei top jobs in Europa, e si parla degli stessi nomi, la Metsola al Parlamento e la Von Der Leyen alla Commissione.   La prima e’ stata eletta con una maggioranza stratosferica, avendo avuto l’appoggio anche di parte delle destre.   Domani si decidera’ per la seconda. 

 
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Putin zar riconfermato

Post n°130 pubblicato il 18 Marzo 2024 da infernox

Esattamente un anno fa, il 18 marzo 2023, la Corte di Giustizia Internazionale con sede all’Aia aveva emesso un mandato di cattura nei confronti di Vladimir Putin, accusato di tratta di bambini ucraini.    Oggi invece siamo a conoscenza dei risultati parziali delle elezioni presidenziali in Russia, concluse ieri 17 marzo.

L’affluenza e’ stata del 73%, cosa che qui in Italia noi ci sogniamo.    Le preferenze per Putin sono state pari all’88%, il che equivale ad un plebiscito.    Ci sono stati anche un certo numero di segnali di opposizione, specie quelli relativi alla richiesta della vedova di Navalny di andare a votare tutti alle ore 12 di domenica, che ha generato parecchie code in vari seggi.

In linea di massima, pero’, nonostante tutte le critiche che posso sentire alla TV e sui giornali sulla poca democraticita’ dell’elezione, e’ indubbio che Putin raccolga presso il popolo russo una conferma ed un appoggio consistenti e addirittura rafforzati dopo lo scoppio della guerra con l’Ucraina.  La Russia ha dimostrato di saper reagire concretamente alle reazioni occidentali alle sue mosse militari, e la gente crede ancora fermamente nel suo leader ormai piu’ che ventennale, che si appresta a diventare lo zar che ha governato per piu’ tempo la Russia dopo Stalin e Caterina la Grande.   Per il momento e’ stato confermato fino al 2030, quando avra’ 78 anni.  In teoria poi potrebbe essere rieletto per altri 6 anni.

In fondo questa elezione e’ la dimostrazione del fallimento della politica delle sanzioni, che invece di piegare l’economia russa non hanno fatto altro che rafforzarla, trasformandola in un’economia di guerra che fra l’altro ha pure generato un aumento del PIL russo maggiore di quello di molti paesi europei.    La guerra poi, al netto di qualche centinaio di migliaia di giovani russi che sono espatriati per evitare la leva, ha portato benefici sostanziosi ai reduci dal fronte, che potranno usufruire di un programma speciale di promozione sociale, occupando posizioni privilegiate nell’istruzione, nella pubblica amministrazione e nell’imprenditoria.

Queste misure hanno risolto lo shock della mobilitazione, ed altre misure di salvaguardia dei redditi, specie delle pensioni, e la grande richiesta di occupazione dovuta a tutti i posti di lavoro lasciati liberi da coloro che si sono recati al fronte hanno portato ad un maggior benessere che ha favorito il consenso verso il leader, che viene considerato ormai, dal popolo russo, l’unico che puo’ condurre il paese fuori dalla grave situazione in cui si trova.  In pratica per la gente russa non ci sono alternative, da cui il risultato delle elezioni.

 

 
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MES di fine anno

Post n°129 pubblicato il 22 Dicembre 2023 da infernox

Il 2023 si chiude in bellezza, direi.    Cioe’, in parole povere, sta andando tutto a ramengo.  Le due guerre iniziate una nel 2022 (Ucraina) ed una a ottobre scorso (Gaza) stanno continuando imperterrite a macinare vite umane.   Fino ad oggi non sono state individuate soluzioni adeguate per porre fine alle ostilita’ e permettere alle persone di vivere una vita meno infelice.

Fortunatamente, peraltro, le onde d’urto generate dalle guerre si sono per cosi’ dire stabilizzate e quindi la popolazione dei paesi non interessati direttamente dalla guerra sta risentendo sempre meno degli effetti negativi indotti.   L’inflazione si e’ ridotta in modo drastico.   Dal 10% di un anno fa si e’ ormai vicino al 2%, fatto che induce a considerare in modo positivo la manovra dei tassi d’interesse messa in atto dalle BCE a partire da inizio 2022.

Pero’ c’e’ un altro problema: i tassi d’interesse cosi’ alti potrebbero provocare scompensi ai paesi che hanno un forte debito pubblico (come l’Italia).   A tale scopo erano in corso trattative negli ultimi mesi per scongiurare crisi finanziarie dovute al ripristino del cosiddetto “Patto di Stabilita’” che era stato sospeso per la pandemia.   Durante quest’ultima la BCE aveva provveduto a sostenere i tassi d’interesse dei paesi fragili, costretti a fare ulteriore debito per sostenere le loro economie stressate dalle chiusure.

I vincoli imposti dal Patto erano saltati per il periodo 2020-2023, con l’accordo di tutti i paesi facenti parte dell’euro.     L’Italia era salita a deficit stratosferici, il 9% nel 2020, e l’8% nel 2021, ben oltre il limite massimo imposto dal Patto (3%).    

Ma nel 2024 bisognava ritornare nei binari del Patto, e per questo erano in corso discussioni da mesi e mesi.   Altro argomento collegato: l’approvazione del MES, o meglio la ratifica parlamentare delle modifiche al vecchio MES, che includono le tutele delle banche, a suo tempo firmato dal Governo Conte II (quello con il PD).

L’Italia chiedeva flessibilita’, cioe’ la possibilita’ di escludere dai vincoli del Patto le spese per investimenti, rendendo il Patto meno rigido, anche in termini di rientro dal debito (che in base alle regole del Patto dovrebbe essere del 60%, mentre il nostro viaggia intorno al 140%).   Alla fine della fiera un’intesa dell’ultimo minuto fra Francia e Germania ci e’ stata praticamente imposta obtorto collo.   Prendere o lasciare.   Il Governo ha deciso di aderire, piu’ che altro seguendo la strategia di “collaborazione” messa in atto dalla Meloni nei confronti dell’Europa e dei principali leader europei.

Riguardo al MES invece la nostra Giorgia ha preferito rimettere la questione al Parlamento.  Ed in questa sede la vecchia ostilita’ allo strumento di risoluzione delle crisi finanziarie europee e’ venuta fuori.   Sia FDI che la Lega, ed anche il M5S hanno votato contro.  La ratifica del MES e’ stata bocciata.  Grande scandalo da parte del PD e dei partiti europeisti.   Posizione defilata di Forza Italia, da sempre favorevole al MES (si sono astenuti).

Non e’ la fine del mondo.  Del MES si riparlera’ dopo le elezioni europee, che si terranno nella primavera del prossimo anno.

 
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Guerre

Post n°128 pubblicato il 24 Novembre 2023 da infernox

La guerra di Gaza dura da piu’ di un mese ed all’inizio Israele aveva esitato ad iniziare le operazioni di terra.     Dopo un mese ora la situazione e’ cambiata: l’IDF e’ penetrata nella Striscia ed l’ha spezzata in due tra nord e sud.   L’obiettivo dei militari e’ la scoperta dei covi, che per la maggior parte sono sotterranei.

 

Pero’ in tutto questo tempo non sono riusciti a scovare neanche un ostaggio, il che e’ tutto dire.   Parallelamente andava avanti una trattativa, sponsorizzata dal Qatar, per una tregua umanitaria con conseguente liberazione di ostaggi.   Oggi finalmente le operazioni belliche si sono interrotte e si sta procedendo allo scambio di ostaggi (50 israeliani contro 150 palestinesi).

 

Il mio parere e’ che nonostante la sua superiorita’ militare la guerra contro Hamas finora e’ stata persa da Israele.   I guerriglieri sono nascosti tra la popolazione.   Sono state fatte oltre 14.000 vittime civili e non nego che fra loro ci possano essere stati anche militanti, ma il danno d’immagine a livello mondiale e’ esorbitante.   E’ un fatto che Israele se ne frega abbastanza dell’opinione pubblica mondiale, ma la riprovazione ormai universale conta parecchio.

 

Verra’ il momento (Netanyahu ha parlato di circa due mesi) in cui Israele dovra’ interrompere questa guerra.   Probabilmente Hamas ci mettera’ anni per riorganizzarsi, ma non dubito che questo avverra’.   La quantita’ di civili morti alimentera’ di molto l’odio dei palestinesi contro gli ebrei, fornendo ulteriori militanti all’organizzazione.   Parecchio dipendera’ da come verra’ ristrutturata la gestione della Striscia dopo il ritiro degli israeliani.  Occorrera’ impedire che il flusso di denaro che servira’ alla ricostruzione venga gestito da Hamas, e questo non sara’ un problema da poco.

 

Fra l’altro l’organizzazione terroristica non esiste solo a Gaza, ma ha forti insediamenti in Cisgiordania, sempre mimetizzati, ed anche capi politici sparsi in Qatar, Libano ed Iran.   Per esempio e’ stato stipulato un accordo parallelo tra Hamas ed Iran, che ha permesso, grazie alla mediazione di quest’ultimo, la liberazione contestuale, senza condizioni, di una trentina di ostaggi Thailandesi, catturati da Hamas nei kibbutz, dove lavoravano per conto degli israeliani.

 

Se riescono a stipulare tali accordi, nonostante la pressione militare dentro Gaza, che non permette spostamenti, si puo’ facilmente capire che sono ben ramificati dappertutto.  E questo spiega la differenza fra questa guerra e quella contestuale in corso in Ucraina, dove il fronte delimita molto nettamente le due fazioni contrapposte.  A Gaza c’e’ miscuglio, la guerra si svolge dentro un’ambiente fluido, dove i militanti si muovono come pesci nell’acqua.

 

L’altro ieri Putin e’ intervenuto ad un G20, per la prima volta dopo l’inizio della guerra, ed ha sollecitato un punto d’incontro per chiudere la partita.   Dopo 20 mesi di guerra forse sarebbe il caso, ma le posizioni dei due contendenti sono distanti.  Anche in questo teatro il problema e’ il dopo, come si riuscira’ ad organizzare il dopoguerra.  Ritornare dalla frittata alle uova originarie.

 
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Silvio e' morto

Post n°127 pubblicato il 12 Giugno 2023 da infernox

Purtroppo stamattina e’ morto Silvio Berlusconi.  Era ritornato al San Raffaele per dei controlli che in un primo tempo erano stati spacciati per “programmati” ma probabilmente gia’ le cose stavano andando verso il peggio.      Oggi mentre guardavo il cellulare ho visto un flash sul Corriere che dava il Cav in fin di vita, poco dopo alla TV hanno fatto un collegamento straordinario con un inviato davanti all’ospedale che in diretta ha confermato l’appena avvenuta notizia.

            Ovvio che questo fatto e’ un forte colpo alla stabilita’ del Governo.   La Meloni mi e’ sembrata finora molto abile a gestire le varie faccende, di cui ho gia’ parlato in precedenza, anche se gia’ si sono verificate le prime crisi, soprattutto in tema di immigrazione e di PNRR.   Per fortuna l’economia sta andando bene, anche se abbiamo visto i primi cedimenti nella produzione industriale che e’ caduta ad aprile del 2,7%.

            L’assenza del Cav puo’ introdurre fattori di debolezza, anche se fortunatamente non ci sono elezioni fino al giugno 2024, con le Europee.     Che faranno gli elettori di Forza Italia?   Io, che sono fra questi, sono disorientato.  Chi dovrei votare dopo la morte di Berlusconi?  Continuare a votare un partito che era formato a sua immagine e somiglianza, e che senza di lui sembra un fantasma senza forma?   Chi prendera’ le redini del partito?   Tajani?  

            I leader in Italia al momento attuale sono da una parte Meloni e Salvini, dall’altra Schlein e Conte.    Tajani puo’ stare alla pari?  Mah, ho dei dubbi.   Quei quattro si sono guadagnati la leadership combattendo sul campo, mentre Tajani e’ una specie di funzionario burocrate che eredita una posizione solo per caso.

            In ogni caso la figura del Cav era gigantesca rispetto agli altri, ha determinato la politica italiana dal 1994 in poi, almeno fino al 2011, ed e’ stato condizionante anche dopo, nonostante i giudici fossero riusciti dopo lunghi ed estenuanti tentativi ad affossarlo politicamente nel 2014.

           

 
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