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ASPETTANDO IL RADUNO DI RIMINI

Post n°12 pubblicato il 07 Marzo 2006 da Rockycloti
 

ASPETTANDO IL RADUNO DI RIMINI

 

Si approssima il Raduno 2006 del Corso. E’ la quarta volta, dopo le riunioni “istituzionali” del Ventennale e del Quarantennale, che cerchiamo di ritrovarci per mantenere i legami che ci hanno uniti nei verdi anni dell’Accademia e che, malgrado i lunghi distacchi connessi alle vicende della carriera militare e della vita in genere, non si sono mai sciolti.

L’incontro avverrà in maggio, un mese che tradizionalmente è dedicato a ritrovarsi! In questo mese avvengono, infatti, molte delle “adunate” d’Arma e di Specialità (per questo motivo non abbiamo potuto evitare una parziale sovrapposizione del nostro Raduno con l’adunata degli Alpini ad Asiago). Ce ne scusiamo con loro, ma speriamo che almeno qualcuno possa fare uno sforzo in più e nell’andare ad Asiago possa “allungare il giro” e fare una puntata anche di poche ore a Rimini. Noi li aspetteremo!

Il Comitato organizzatore sta facendo ogni sforzo per raccogliere le adesioni, per scuotere i pigri, per raggiungere (con lettere, telefonate, e-mail, BLOG sul Sito del Corso) tutti quelli che, per varie ragioni, vivono un po’ “distaccati” dal Corso.

Come in ogni grande (?) evento, la fase più eccitante è l’attesa, l’anticipazione di quello che sarà, lo sforzo immaginativo per cercare di preparare tutto al meglio, di anticipare quali potranno essere le difficoltà per risolverle preventivamente, di prevenire le “critiche” dei Colleghi più esigenti approntando un programma che possa risultare interessante.

Ci riusciremo? Ai….posteri (o meglio ai criticoni) l’ardua sentenza!

Comunque vadano le cose, sarà bello vedere ancora una volta un certo numero di signori un po’ avanti con gli anni, con pochi capelli grigi o bianchi (o senza capelli del tutto!) rincontrarsi, scrutarsi reciprocamente per vedere quante trasformazioni il tempo ha apportato sui loro visi, quanto è cambiato il fisico di quelli che in Accademia erano i primi nelle varie discipline sportive, ma nello stesso tempo constatare ancora una volta, che - malgrado tutto - la voglia di scherzare, di prendersi in giro, di usare quegli appellativi goliardici che erano scaturiti da episodi della vita accademica non è diminuita.

Sarà bello vedere le nostre “ragazze” rincontrarsi e, specialmente per quelle che nel tempo hanno avuto più frequenti occasioni di conoscersi e stare insieme, ritrovare tra loro la sana e gaia familiarità, riprendere lo scambio di confidenze e di notizie sulle rispettive famiglie, sul numero e l’età dei nipoti interrotto dopo l’ultimo Raduno, ecc.

Ma sarà anche bello rivedere nei loro occhi quegli sguardi leggermente canzonatori già visti in precedenza, nel sentire i loro “vecchietti” (di cui ciascuna di loro conosce nell’intimità i problemi e gli acciacchi, le aspirazioni ed i fallimenti, in tutti i sensi !!!) rievocare con una vena di nostalgia la loro età giovanile e magari, esagerando, raccontare per la centesima volta le piccole avventure galanti vissute a Modena nelle poche ore strappate alla pompa, quando la benevolenza dello Scelto di turno aveva consentito di mettere il naso fuori dalle mura del Palazzo Ducale.

Riaffioreranno ancora una volta tra noi la nostalgia per quello che è stato, il rimpianto per quello che non si è fatto, ma il piacere di stare insieme farà vincere (forse) il risentimento per i torti che qualcuno ritiene di aver subito nella propria carriera.

Ritornerà ancora una volta il rimpianto per la perdita dei molti Colleghi che ci hanno lasciato prima del tempo (ma quale è il tempo giusto per “andare via”?) e questo non soltanto nel momento “ufficiale” della Messa di Suffragio ma nei discorsi, nelle riunioni spontanee di plotone e di compagnia. Sarà particolarmente significativo e, come sempre, commovente cercare di trovare una parola di conforto per quei Colleghi che, per il destino infame, una compagna non ce l’hanno più e stringersi intorno alle vedove che, dopo aver dedicato la loro vita ai nostri Colleghi scomparsi, hanno la “carica” necessaria per mantenerne vivo il ricordo partecipando ai Raduni. A loro, ancora una volta, andrà il particolare apprezzamento di tutti.

Ci saranno ancora una volta i momenti in cui il nostro Capocorso ci dispenserà le sue “pillole di saggezza”, nella maniera simpatica ed insuperabile che lui ogni volta sa trovare (coraggio, Ferruccio, preparati bene, specialmente ora che hai tanto tempo libero!!!).

Questo messaggio, che la capacità “informatica” di Adriano Marzi ci ha consentito di diffondere, vuole essere una spinta a tutti quelli che hanno preso un po’ alla leggera la lettera di invito che hanno ricevuto da qualche settimana o che sono ancora incerti se partecipare. Venite numerosi, ritroviamoci, facciamo in modo che il Raduno di Rimini sia un’altra tappa significativa di un percorso che tutti ci auguriamo sia il più lungo possibile.

Venite con tante idee e proposte, da discutere con piena apertura mentale, cerchiamo di andare avanti.  Il Comitato, per mio tramite, vi saluta e vi aspetta.

Rocco Viglietta

 
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