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Messaggi di Luglio 2011

 

Oxford chiede aiuto ...

Post n°901 pubblicato il 28 Luglio 2011 da diegobaratono

Da:"Antikitera.net"
BBC News online
OXFORD CHIEDE AIUTO A NOI TUTTI PER DECIFRARE I PAPIRI EGIZIANI
L'Università di Oxford chiede aiuto per decifrare antichi testi greci scritti su frammenti di papiri, trovati in Egitto.

Centinaia di migliaia d'immagini sono state poste in rete su un sito apposito, a disposizione di tutti gli archeologi "in poltrona", che potrebbero aiutare a catalogarli e a tradurli.

I ricercatori sperano che lo sforzo collettivo fornisca un unico risultato per decifrare la vita dell'Egitto di 2000 anni fa.

Lo specialista Paul Ellis dice: "Le immagini online offrono una finestra aperta sui tempi antichi."

La collezione racchiude papiri trovati al principio del sec. XX nella città egiziana di Oxyrhynchus, la cosiddetta "Città del Pesce col naso appuntito".

A quei tempi la città era sotto il regno grecizzante di Alessandria. Poi sopraggiunsero i Romani.

I papiri contegnono brani di letteratura, lettere e persino una storia che riguarda le lotte di Gesù Cristo con i demoni.

Capolavori perduti

Gli studiosi si sono applicati alla collezione di Oxyrhynchus per oltre un secolo ed hanno già scoperto molte opere perdute, disperse durante il Medioevo.

Hanno riscoperto capolavori della poetessa greca Saffo e dei drammaturghi Menandro e Sofocle.

Molti dei documenti disponibili per il pubblico non sono mai stati letti da oltre mille anni.

Benché siano scritti in greco, ai visitatori del sito non è richiesta nessuna conoscenza linguistica per usare gli strumenti che aiutano ad analizzare i frammenti.

Una lettera, scritta nel 127 d.C., che è già stata tradotta, è stata scritta da una nonna di nome Sarapias che chiede a sua figlia di ritornare a casa per poter assistere alla nascita del nipotino.

Il direttore del progetto, Dr Dirk Obbink, dice: "Vogliamo trascrivere appena possibile i papiri originali, e poi cercare di ricostruirne il testo.

"Nessun paio d'occhi riesce da solo a vedere e leggere tutto. Dagli scienziati e dai professori agli studenti e ai pensionati entusiasti, tutti possono contribuire - e guadagnare."

 

 
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Luce fluida ... "panta rei" ...

Post n°900 pubblicato il 26 Luglio 2011 da diegobaratono

Da:"CNR.it"

21/07/2011Quando la luce diventa fluida

Un team italo-francese ha osservato le straordinarie proprietà di un fluido di luce. I ricercatori - Iacopo Carusotto dell’Istituto nazionale di ottica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ino-Cnr), Daniele Sanvitto dell’Istituto nanoscienze (Nano) del Cnr di Lecce, con i colleghi Alberto Bramati e Alberto Amo dell'Università Paris6 e Cristiano Ciuti dell'Università Paris7 e Cnrs - hanno scoperto in un fluido di fotoni confinato in una nanostruttura fenomeni quantistici idrodinamici finora predetti soltanto dalla teoria, come i ‘solitoni’, una sorta di onde solitarie e permanenti. Lo studio, pubblicato sulla rivista Science, aggiunge un nuovo tassello alla conoscenza delle proprietà di un fluido luminoso e più in generale dei condensati coerenti di materia.

I fluidi di luce sono tra i fenomeni più esotici studiati dai fisici in anni recenti. “È un fenomeno che si verifica quando i fotoni, le particelle elementari che compongono la luce, sono costretti a propagarsi non più nel vuoto o in mezzi trasparenti ordinari come il vetro, ma in materiali appositamente usati per indurre forti interazioni fra loro”, spiega Carusotto, fisico teorico del Centro Bec di Trento dell’Istituto nazionale di ottica del Cnr. “Succede allora che i fotoni si comportano in maniera simile alle molecole di un liquido e collettivamente danno luogo a un vero e proprio fluido luminoso, che ha la fondamentale caratteristica di conservare precisa memoria della natura quantistica dei fotoni che lo costituiscono”.

I ricercatori sono stati in grado di creare un fluido di luce, confinando i fotoni in una nanostruttura a semiconduttore, e di studiare in dettaglio i processi microscopici che si generano quando il fluido incontra un ostacolo.

“A basse velocità il fluido di fotoni ha le caratteristiche tipiche di un superfluido, ovvero è capace di aggirare l'ostacolo per poi riprendere a scorrere come se nulla fosse accaduto”, spiega Daniele Sanvitto. “A velocità più alte si generano vortici e moti turbolenti dovuti a fenomeni di attrito, ma mentre in un fluido tradizionale i mulinelli ruotano a velocità piccole e a piacere, nel fluido quantistico la velocità di rotazione può solo essere un multiplo intero della costante di Planck”. In particolare, prosegue il ricercatore di Nano-Cnr, che ha seguito la parte sperimentale dello studio, “per la prima volta si è vista la formazione di lunghi canali persistenti a valle dell'ostacolo, i cosiddetti ‘solitoni idrodinamici’: questi oggetti sono l'analogo quantistico delle onde solitarie che si propagano sulla superficie dell'acqua, ma qui la loro robustezza discende direttamente dalla natura quantistica del fluido”.

Lo studio ha mostrato che con i fluidi di luce si può generare e studiare, fino quasi a temperatura ambiente, una classe di fenomeni che finora era possibile osservare solo nell'elio superfluido o in condensati di Bose-Einstein di atomi ultrafreddi, sistemi che richiedono temperature prossime allo zero assoluto.

Per i ricercatori lo studio avrà successivi sviluppi: “Le tecniche spettroscopiche avanzate messe a punto all'Istituto nanoscienze Cnr di Lecce”, conclude Daniele Sanvitto, “ci permettono di ricostruire la dinamica completa del fluido, con una  risoluzione spaziale dei milionesimi di metro e temporale del picosecondo (milionesimo di milionesimo di secondo)”.

In allegato - Immagine1: interferenza del fluido di luce; Immagine 2: Luce laser sul semiconduttore, al suo interno i fotoni si 'addensano' in un fluido
 
Roma, 21 luglio 2011

La scheda:
Chi: Laboratorio Nnl Istituto nanoscienze Cnr, Lecce,
www.nano.cnr.it
Che cosa: osservati fenomeni quantistici idrodinamici in un fluido di luce (Polariton superfluids reveal quantum hydrodynamic solitons - A. Amo, S. Pigeon, D. Sanvitto, V. G. Sala, R. Hivet, I. Carusotto, F. Pisanello, G. Lemenager, R. Houdré, E Giacobino, C. Ciuti, A. Bramati, Science 3 June 2011: Vol. 332 no. 6034 pp. 1167-1170. DOI:10.1126/science.1202307)
Per informazioni: Daniele Sanvitto, Nano-Cnr, Lecce, email:daniele.sanvitto@nano.cnr.it; Iacopo Carusotto, Ino-Cnr, Trento; tel. 0461.283925 email:
carusott@science.unitn.it; Maddalena Scandola, Ufficio comunicazione Nano-Cnr, email: comunicazione@nano.cnr.it.

 
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Terremoto in Piemonte: da almeno trent'anni non si presentavano sismi così forti ...

Post n°899 pubblicato il 26 Luglio 2011 da diegobaratono

Da: "ANSA.it"

Forte scossa di terremoto in Piemonte, sisma di magnitudo 4.3
I comuni prossimi all'epicentro sono stati Cantalupa, Pinasca Dubbione e Cumiana
26 luglio, 07:54
di Alfonso Di Leva

TORINO - La terra trema in Piemonte: una scossa profonda (20 km sottoterra, di magnitudo 4.3; quella del 2009 all'Aquila fu di 5.9) che non provoca danni (se non lievissimi), né feriti, ma semina paura fra migliaia di persone in una terra che è non abituata a convivere con il terremoto. La scossa arriva alle 14:32, senza nessun segnale premonitore. In molti la scambiano per le vibrazioni di qualche cantiere, del passaggio di un Tir e di cento altre cose. Qualche secondo ed è chiaro che è un terremoto. In una vasta zona che va da Torino alle falde delle Alpi, migliaia di persone scendono in strada: a Giaveno (il comune più vicino all'epicentro), Pinerolo, Cantalupa, Cumiana, nella Valle del Chisone, in quella del Sangone, nelle Conche di Cumina e di Cantalupa. Sentono la scossa fino in Liguria e in Valle d'Aosta.

I cellulari vanno in tilt. I centralini di Vigili del fuoco, Carabinieri, Polizia, ospedali e Protezione civile sono presi d'assalto: tutti chiedono notizie, qualcuno è preso dalla paura, pochissimi segnalano lievi danni, nessuno parla di feriti. In poco più di un'ora il quadro appare chiaro: il Presidente della Regione, Roberto Cota, sulla base delle notizie della Protezione civile regionale, conferma che non ci sono danni alle persone e che quelle alle cose sono lievissimi. La situazione è sotto controllo, dice il sindaco di Torino, Piero Fassino, mentre i tecnici di Rete Ferroviaria Italiana avviano i controlli lungo le linee della Val di Susa e del Pinerolese. La Torino-Modane e la Torino-Torre Pellice vengono chiuse, in via precauzionale, per qualche ore e in serata la circolazione torna normale. Restano chiusi, invece, i sentieri intorno a un monumento simbolo del Piemonte, la Sacra di San Michele: alcuni massi si sono staccati dalle montagne circostanti e hanno sfiorato un edificio utilizzato per il convogliamento dell'acqua potabile. Il Comune di Chiusa di San Michele non vuole che gli escursionisti corrano rischi e dispone la chiusura a scopo precauzionale. Decisione comprensibilissima in una terra "a sismicità modesta" come il Piemonte, dove il terremoto non si faceva sentire dal 5 gennaio 1980.

Quella volta la scossa fu di magnitudo 5.1, l'epicentro sempre a Giaveno, e arrivò dopo un altro lungo periodo di silenzio che durava dal 26 ottobre 1914 (magnitudo 5.3; epicentro a Tavernette, piccola frazione a pochi chilometri da Cumiana). Per un grande terremoto (magnitudo 5.6) bisogna risalire al 2 aprile 1808, quando il sisma atttraversò la Val Pellice, o addirittura al 1700, stando alle scarse testimonianze che si recuperano negli archivi comunali e delle parrocchie. Tutti dati che, insieme alla scossa di oggi, confermano che il Piemonte, come tutta l'Italia, è zona sismica, ma la sua sismicità è sicuramente modesta rispetto al resto del Paese.

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Presentazione de:"I segreti delle antiche carte geografiche. Simbologie mariane e cartografie per il Nuovo Mondo."

Post n°898 pubblicato il 22 Luglio 2011 da diegobaratono

L'"Accademia del Pizzocchero" organizza per Mercoledì 17 Agosto, alle ore 21, presso la sala/incontri "Oratorio di Teglio" del "Centro Tellino di Cultura", la serata di presentazione in anteprima nazionale del libro "I segreti delle antiche carte geografiche. Simbologie mariane e cartografie per il Nuovo Mondo" di Diego Baratono e Claudio Piani. Durante la serata verranno proiettate immagini in esclusiva. Seguirà il dibattito.

 
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Teoria quantistica ...

Post n°897 pubblicato il 22 Luglio 2011 da diegobaratono

Da:"ScienceNews
Quantum theory gets physical
New work finds physical basis for quantum mechanics
Web edition : Tuesday, July 19th, 2011
 
Physicists in Canada and Italy have derived quantum mechanics from physical principles related to the storage, manipulation and retrieval of information.

The new work is a step in a long, ongoing effort to find fundamental physical motivation for the math of quantum physics, which describes processes in the atomic and subatomic realms with unerring accuracy but defies commonsense understanding.

“We’d like to have a set of axioms that give us a little better physical understanding of quantum mechanics,” says Michael Westmoreland, a mathematician at Denison University in Granville, Ohio.

Quantum theory’s foundations currently rest on abstract mathematical formulations known as Hilbert spaces and C* algebras. These abstractions work well for calculating the probability of a particular outcome in an experiment. But they lack the intuitive physical meaning that physicists crave — the elegance of Einstein’s theory of special relativity, for instance, which says that the speed of light is constant and that laws of physics don’t change from one reference frame to the next.

Giulio Chiribella, a theoretical physicist at the Perimeter Institute for Theoretical Physics in Ontario, Canada, and colleagues based their approach on a postulate called “purification.” A system with uncertain properties (a “mixed state”) is always part of a larger “pure state” that can, in principle, be completely known, the team proposes in the July Physical Review A.

Consider the pion. This particle, which has a spin of zero, can decay into two spinning photons. Each single photon is in a mixed state – it has an equal chance of spinning up or down. The pair of photons together, though, comprise a pure state in which they must always spin in opposite directions.

“We can be ignorant of the part, but we can have maximal knowledge of the whole,” says Chiribella.

This purification principle requires the quantum phenomenon known as entanglement, which connects the parts to the whole. It also explains why quantum information can’t be copied without destroying it but can be “teleported” — replicated at a distant location after being destroyed at its point of origin.

Building on this principle, Chiribella and colleagues reproduced the mathematical structure of quantum mechanics with the aid of five additional axioms related to information processing. Their axioms include causality,  the idea that a measurement now can’t be influenced by future measurements, and “ideal compression,” meaning that information can be encoded in a physical system and then decoded without error. Other axioms involve the ability to distinguish states from each other and the ability of measurements to create pure states.

“They nail it,” says Christopher Fuchs, a theoretical physicist at the Perimeter Institute. “This now approaches something that I think is along the lines of trying to find a crisp physical principle.”

Whether this new derivation of quantum theory will prove to the simplest and most physically meaningful remains to be seen.

“What is simple or physically plausible is a matter of taste,” says Časlav Brukner, a physicist at the University of Vienna in Austria who has developed an alternative set of axioms. 

Some speculate that recasting quantum theory in terms of information could help to solve outstanding problems in physics, such as how to unify quantum mechanics and gravity.

“If you have lots of formulations of the same theory, you’re more likely to have one that leads to whatever the next physics is,” says Ben Schumacher, a theoretical physicist at Kenyon College in Gambier, Ohio.

 
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