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Messaggi di Novembre 2011

 

Rotoli di Qumran: risolto il mistero?

Post n°933 pubblicato il 29 Novembre 2011 da diegobaratono

Da:"yahoo.it"

Risolto (forse) il mistero dei rotoli del Mar Morto

Scritto da Focus.it | Il blog di Focus – gio 24 nov 2011

Uno studio recentemente concluso sulla moda più in voga tra le colline del Mar Morto attorno al 100 a.C. potrebbe aiutare i ricercatori a chiarire uno dei più intricati misteri archeologi della storia: l'origine dei rotoli di Qumran, 900 manoscritti tra cui testi della Bibbia ebraica, scoperti tra il 1947 e il 1956 in alcune grotte sulla riva nordoccidentale del Mar Morto. Si tratta di documenti preziosi e di grande significato storico-religioso, che comprendono alcune delle uniche copie note di testi bibilici prodotti prima del 100 a.C. Sulla loro origine fino ad oggi sono state fatte le più varie ipotesi: chi li ha scritti? Quando e da chi sono stati nascosti nelle grotte del Uadi Qumran? E perchè? Orit Shamir, curatore dei reperti organici presso l'Autorità Israeliana per le Antichità, e Naama Sukenik, ricercatore presso la Bar-Ilan Univerity, hanno confrontato alcuni campioni dei tessuti su cui sono redatti i preziosi testi con altri campioni tessili della stessa epoca prelevati da altri siti archeologici israeliani. Dallo studio è emerso che una parte dei rotoli del Mar Morto sarebbe stata scritta su pezze di lino, quando il tessuto più diffuso a quell'epoca in Israele era la lana. L'analisi del tipo di materiale, la sua composizione, il colore, le decorazioni dei testi hanno spinto i ricercatori ad attribuire la paternità dei rotoli agli Esseni, una piccola comunità Ebraica che viveva in quella zona seguendo regole di tipo monastico e che, tra le altre cose, si occupava della copiatura di antichi testi. Le pezze di lino sulle quali sono redatti i manoscritti, prima di diventare testi sacri, erano capi di abbigliamento: sono state evidentemente sbiancate e ci sono anche dei rattoppi. E proprio questo confermerebbe la loro origine Essena: questa tribù infatti usava vestire in modo semplice e non volendo confondersi con i Romani e con gli altri ebrei prediligeva il lino alla lana. Se gli antichi testi fossero stati scritti altrove, per esempio a Gerusalemme prima della distruzione del Tempio, e poi fossero stati nascosti nelle grotte di Qumran, probabilmente sarebbero fatti con altri materiali, come la lana, il papiro o la pergamena. "Ovviamente non tutti i manoscritti di Qumran possono essere attribuiti agli Esseni" spiega Robert Cargill, archeologo all' Università dello Iowa. Alcuni testi riportano infatti una data antecedente alla colonizzazione del sito di Qumran, oppure sono stati redatti su supporti inusuali come lastre di bronzo e poi nascosti nelle grotte in un periodo successivo.

 

 
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Basta l'insalata ... o c'è dell'altro?

Post n°932 pubblicato il 28 Novembre 2011 da diegobaratono

Da: "yahoo.com"

Diagnosticata la leucemia al giornalista che mangiò in diretta le verdure di Fukushima

Otsuka Norikazu, presentatore televisivo giapponese, mangiò in diretta della verdura coltivata nelle vicinanze di Fukushima per tranquillizzare l'opinione pubblica, ora i medici gli hanno diagnosticato la leucemia

Vanity Fair – ven 25 nov 2011

Mangiò le verdure di Fukushima per aiutare gli agricoltori locali. E adesso i medici gli hanno diagnosticato una leucemia linfatica acuta. Ha scosso l’opinione pubblica giapponese la vicenda del presentatore televisivo Otsuka Norikazu. Il celebre mezzobusto locale, subito dopo il terremoto e lo tsunami, decise di consumare insalata (e non solo) davanti alle telecamere per rassicurare la popolazione e convincerla a consumare i prodotti agricoli coltivati non lontano dalla centrale nucleare danneggiata. Adesso, pochi mesi dopo da quella decisione, i medici gli hanno diagnosticato la  malattia.

Fukushima, il reattore danneggiato visto dall’interno: le foto

Una precisazione, però, va fatta: non è possibile stabilire se ci sia un nesso tra la malattia del presentatore e le verdure mangiate appena 4 mesi fa. Di certo, la vicenda sta facendo discutere. E, sicuramente, non serve a rasserenare i cittadini giapponesi: molti di loro sono convinti che le autorità abbiano nascosto la reale portata del disastro nucleare di Fukushima. Subito dopo l'incidente, il governo proibì alla popolazione di avvicinarsi all'area contaminata e restrinse la vendita di determinati prodotti alimentari. Per convincere i giapponesi che non c'era nulla da temere, Yusuhiro Sonoda, esponente del Partito Democratico, bevve davanti alle telecamere un bicchiere di acqua proveniente dalla centrale, opportunamente trattato. Analogamente, il presentatore Otsuka, 63 anni, mangiò in diretta tv le verdure di Fukushima, insieme alla sua collaboratrice.

 

 
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"I segreti delle antiche carte geografiche" alla Fiera di Roma "Più libri più liberi"

Post n°931 pubblicato il 17 Novembre 2011 da diegobaratono

Comunico che il libro "I segreti delle antiche carte geografiche. Simbologie mariane e cartografie per il Nuovo Mondo" sarà presente alla decima edizione de “Più libri più liberi”, che si svolgerà a Roma da mercoledì 7 a domenica 11 dicembre 2011, presso il Palazzo dei Congressi dell'Eur. La formula di "Più libri più liberi", che accanto all’esposizione di oltre cinquantamila titoli propone un programma culturale ricco di convegni, incontri, presentazioni e performance, ha incontrato il gradimento del pubblico che affolla tutti gli spazi del Palazzo dei Congressi di Roma rinnovando ogni anno il proprio affetto e la propria fedeltà. Oggi, a dieci anni dalla prima edizione, la manifestazione può vantare un successo al di sopra di ogni iniziale previsione, un successo che ha superato i confini nazionali e ha fatto di Più libri più liberi oggetto di crescente interesse anche per gli operatori stranieri.

L'edizione 2011 di "Più libri più liberi" si svolgerà con i seguenti orari:

mercoledì 7 dicembre ore 10 - 21
giovedì 8 dicembre ore 10 - 20
venerdì 9 dicembre ore 10 - 20
sabato 10 dicembre ore 10 – 21
domenica 11 dicembre ore 10 – 20

 
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Altra recensione de "I segreti delle antiche carte geografiche. Simbologie mariane e cartografie per il Nuovo Mondo" ...

Post n°930 pubblicato il 09 Novembre 2011 da diegobaratono

Da: “IL GRAFFITO”, ottobre 2011

Indaghi sull’America che fu … e scopri Teglio!
di Elisabetta Pruneri

Durante lo scorso mese di agosto è uscito per i tipi del gruppo Albatros, il volume “I segreti delle antiche carte geografiche”, un saggio storico-geografico frutto del lungo e appassionato lavoro di Claudio Piani, torinese di nascita ma valtellinese nella vita e nel cuore, e Diego Baratono, piemontese doc. La notizia sembrerebbe riguardare uno smilzo manipolo di lettori-eruditi, tanto più che la ricerca in questione nulla concede alla moda della storia romanzata. Anzi. Il libro intende essere, cito gli autori, “la fedele cronistoria delle nostre intricate e intriganti indagini […] intraprese per puro, antico e romantico appétit de science”. Le indagini in questione riguardano il magmatico periodo delle grandi navigazioni verso il Nuovo Mondo (XIV-XV sec.) con le loro implicazioni politiche, economiche, culturali e sociali. Piani e Baratono prendono le mosse dalla Weltkarte di Martin Waldseemüller, una preziosa, quanto anomala per l’epoca, carta geografica del 1507. Proprio le anomalie dell’antico documento, di cui si parla diffusamente nel testo, innescano una serie di domande sulle persone, sui luoghi, sugli avvenimenti che hanno portato alla scoperta di un nuovo continente e sui motivi che hanno indotto i potenti di allora a battezzarlo con il nome di America. Con sguardo nuovo i due studiosi propongono inedite interpretazioni, intrecciando personaggi storici noti con illustri sconosciuti , carte geografiche antiche con dipinti famosi sacri e profani, città importanti con luoghi pressoché ignoti, fino a restituire un’immagine sorprendente di quel lontano periodo. Immagine in cui il rigore storico viene a volte vivificato da affascinanti teorie come quella che collega il nome America al mistico culto di Maria. Un ulteriore motivo  di interesse per noi valtellinesi, risiede nella scoperta della Valtellina, più precisamente di Teglio, come luogo di importanza tutt’altro che trascurabile nelle “intricate e intriganti indagini” narrate. Veniamo a sapere infatti che proprio Teglio, con il bellissimo mappamondo affrescato di palazzo Besta, rappresenta a sorpresa una delle tappe fondamentali di tutta la ricerca. Nel libro molti sono insomma gli spunti di riflessione su un periodo della nostra storia non ancora completamento svelato ai nostri occhi. Sono persuasa che un approccio curioso e attento all’opera ripagherà ampiamente i lettori che verranno in contatto con tesi del tutto innovative, destinate a far discutere  studiosi e appassionati del settore.

 
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Stanno distruggendo il "Terzo livello" di el-Giza.

Post n°929 pubblicato il 08 Novembre 2011 da diegobaratono

"Terzo livello" addio. La tragedia è enorme. Tracce ed evidenze archeologiche irripetibili sono già state cancellate. Probabilmente, anzi, sicuramente è perché non si è ancora compresa l'importanza dell'areale, siamo ad Ovest delle Piramidi di el-Giza, ossia dietro ai tre monumenti più celebri lasciatici dal mondo egizio, che il "Terzo livello" con tutte le sue irripetibili tracce ed evidenze archeologiche sta subendo un pesantissimo sfregio. Ebbene sì, più dell'archeologia potè il commercio. Turistico s'intende. Sul "Terzo livello", infatti, si stanno ora costruendo strade dopo che si è già costruito un eliporto: è come dire che si sta facendo passare un'autostrada in mezzo a Pompei dopo averci costruito un aereoporto. Tanto per non farci mancare nulla, e non so se riesco a rendere la drammaticità del caso. Vien da chiedersi chissà quante altre "splendide" iniziative saranno prese sconsideratamente, senza tener presente che questa zona, il "Terzo livello" è, ripeto, è importantissima per comprendere parte della storia dell'Egitto Antico. Mi sento in dovere di comunicarlo dal momento che nessuno ad oggi si è ancora reso conto che una buona parte delle testimonianze archeologiche più importanti si trovano proprio in questa zona incredibilmente dimenticata da sempre dagli archeologi. Al momento sono state parzialmente coperte parte delle due zone delle industrie litiche microlitiche ( conservo accuratamernte le immagini del prima e del dopo a testimonianza) con terra di riporto derivata dagli sbancamenti per costruire la strada e la rotonda che taglia il predetto "Terzo livello". Si spera che i danni e l'incoscienza si fermino qui. Altre notizie non appena possibile.   

 
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