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Messaggi del 07/03/2011

 

Scoperte in California ...

Post n°739 pubblicato il 07 Marzo 2011 da diegobaratono

Da:"Antikitera.net"
6 Marzo 2011 ARCHEOLOGIA
David Perlman Liutprand.it
I PRIMI ABITANTI ARRIVARONO ALLA CALIFORNIA DAL MARE

Uno straordinario ritrovamento di punte di lancia di pietra, finemente lavorate, rivela che i primi abitanti della California arrivarono per mare circa 13.000 anni fa, nella zona che oggi è nota come le Isole del Canale (Channel Islands), ed erano pescatori, cacciatori di uccelli e di foche.

Il ritrovamento suggerisce che, contrariamente alle credenze della maggior parte degli archeologi, generationi di quei primi Americani mossero verso la Costa del Pacifico dalle isole, dopo che i loro antenati erano migrati dall'Asia verso l'America del Nord, ha affermato Jon M. Erlandson, professore di antropologia dell'University of Oregon.

Tale ipotesi è avvalorata dai segni di insediamenti umani, risalenti almeno 14.000 anni fa, già trovati lungo le coste del Cile, del Perù e della Baja California, ha detto Erlandson in un'intervista. Con i suoi colleghi, egli descrive la scoperta effettuata nelle Channel Islands, nella rivista Science.

La maggior parte degli archeologi ha a lungo sostenuto che le migrazioni verso l'America si siano mosse sul ponte ghiacciato che un tempo attraversava e copriva lo Stretto di Bering, tra la Russia e l'Alaska. Poi essi pensano che i loro discendenti migrassero verso Est e verso Sud, e infine verso la Costa del Pacifico.

Non fu necessariamente così, affermano Erlandson e i suoi colleghi.

Quel popolo che attraversò il "ponte di terra" ha lasciato oggetti molto rozzi di pietra, noti come punte "Clovis", attraverso una vasta regione. La scoperta di oggetti lavorati più finemente, da parte del gruppo di Erlandson, suggerisce un percorso migratorio diverso, diretto dalle isole alla costa di Santa Barbara ed oltre.

"La manifattura di queste punte è tanto delicata, esse appaiono veramente squisite" ha detto Torben C. Rick, principale collaboratore di Erlandson e curatore dell'archeologia del Nord America presso la Smithsonian Institution di Washington.

"Sono molto fini, con particolari e barbe delicati, e mostrano un livello straordinario di capacità artigianali", ha detto Erlandson. "La loro elaborazione e il loro gusto artistico sono straordinari".

I particolari e le barbe, ha detto, erano probabilmente "adattati in modo speciale alla caccia in ambienti marini", e per nulla adatti alla caccia di grande selvaggina, come invece sono la maggior parte delle punte Clovis.

Tra le punte di lancia, il gruppo di Erlandson ha trovato anche oggetti finemente lavorati a mezzaluna (v. foto), che si pensa servissero a cacciare gli uccelli da vicino.

Insieme agli oggetti trovati nelle isole di Santa Rosa e San Miguel, gli archeologi hanno trovato migliaia di ossa di oche, cormorani, albatros e foche, e lische di ogni tipo di pesci, conchiglie di molluschi, gusci di granchi e di abalone.

A quei tempi, il livello del mare lungo la California era circa 70 metri più basso di oggi, e le Channel Islands erano situate a 5 " 7 miglia dalla costa, il che richiedeva agli antichi Americani di costruire imbarcazioni robuste per affrontare le acque piuttosto violente, ha detto Erlandson.

In un articolo che stanno per pubblicare su un'altra rivista, egli ed il suo collega Todd Braje, professore di antropologia alla Humboldt State University, suggeriscono che le punte di lancia trovate nelle Channel Islands siano culturalmente connesse a simili oggetti di pietra trovati in Giappone, in un sito di 15.000 anni, e in un altro sito lungo le sponde d'un fiume nella penisola russa del Kamchatka, di 13.000 anni.

Erlandson e Braje credono che nello stesso periodo - circa 15.000 anni fa " avvenissero migrazioni dalle isole del Giappone e dall'estremo oriente della Russia, attraverso il Mar di Bering, utilizzando i ponti di terra allora esistenti, e lungo le coste. Quei popoli portarono con sé i propri strumenti per cacciare sino al nuovo continente, ad una nuova patria costiera, la California, e oltre.

Tra gli archeologi, l'idea suscita controversie.

Peter Bleed, professor do antropologia all'Università del Nebraska, che ha visto le antiche punte giapponesi, ha detto in una e-mail che esse appaiono piuttosto differenti da quelle ritrovate nelle Channel Islands. Bleed nutre forti dubbi che fosse possibile un'antica migrazione per mare dall'Asia all'America.

"Era pur sempre una gran distanza, quella che separava il Kamchatka da Santa Catalina", ha detto Bleed.

E-mail David Perlman at dperlman@sfchronicle.com.

Questo articolo è apparso nella pagina A - 1 del San Francisco Chronicle, 4/3/2011

 
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Raggi cosmici ...

Post n°738 pubblicato il 07 Marzo 2011 da diegobaratono

Da:"ANSA.it"
Via Lattea, scoperta su raggi cosmiciPassi avanti scienziati ateneo Firenze in studi su origine04 marzo, 18:50

(ANSA) - FIRENZE, 4 MAR - Passi avanti nella comprensione dell'origine e della composizione delle radiazioni cosmiche nella Via Lattea da parte di ricercatori dell'universita' di Firenze che partecipano all'esperimento spaziale Pamela in cui viene usato uno spettrometro magnetico costruito a Firenze e poi lanciato in orbita del satellite russo Resurs Dk1. Le abbondanze di idrogeno ed elio nella radiazione cosmica hanno messo in evidenza inedite strutture negli spettri energetici di questi due elementi.

 
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Vita dallo spazio ...

Post n°737 pubblicato il 07 Marzo 2011 da diegobaratono

Da:"Reuters.com"

Strange life signs found on meteorites: NASA scientist

WASHINGTON | Sun Mar 6, 2011 6:33pm EST

WASHINGTON (Reuters) - A NASA scientist reports detecting tiny fossilized bacteria on three meteorites, and maintains these microscopic life forms are not native to Earth.

If confirmed, this research would suggest life in the universe is widespread and life on Earth may have come from elsewhere in the solar system, riding to our planet on space rocks like comets, moons and other astral bodies.

The study, published online late Friday in The Journal of Cosmology, is considered so controversial it is accompanied by a statement from the journal's editor seeking other scientific comment, which is to be published starting on Monday.

The central claim of the study by astrobiologist Richard Hoover is that there is evidence of microfossils similar to cyanobacteria -- blue-green algae, also known as pond scum -- on the freshly fractured inner surfaces of three meteorites.

These microscopic structures had lots of carbon, a marker for Earth-type life, and almost no nitrogen, Hoover said in a telephone interview on Sunday.

Nitrogen can also be a sign of Earthly life, but the lack of it only means that whatever nitrogen was in these structures has decomposed out into a gaseous form long ago, Hoover said.

"We have known for a long time that there were very interesting biomarkers in carbonaceous meteorites and the detection of structures that are very similar ... to known terrestrial cyanobacteria is interesting in that it indicates that life is not restricted to the planet Earth," Hoover said.

Hoover, based at NASA's Marshall Space Flight Center in Alabama, has specialized in the study of microscopic lifeforms that survive extreme environments such as glaciers, permafrost and geysers.

He is not the first to claim discovery of microscopic life from other worlds.

In 1996, NASA scientists presented research indicating a 4-billion-year-old meteorite found in Antarctica carried evidence of fossilized microbial life from Mars.

The initial discovery of the so-called Mars meteorite was greeted with acclaim and the rock unveiled at a standing room-only briefing at NASA headquarters in Washington.

Since then, however, criticism has surrounded that discovery and conclusive proof has been elusive.

Hoover's research may well meet the same fate. In a statement published with the online paper, the Journal of Cosmology's editor in chief, Rudy Schild, said in a statement:

"Dr. Richard Hoover is a highly respected scientist and astrobiologist with a prestigious record of accomplishment at NASA. Given the controversial nature of his discovery, we have invited 100 experts and have issued a general invitation to over 5,000 scientists from the scientific community to review the paper and to offer their critical analysis."

(Editing by Todd Eastham)

 
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Eruzione vulcanica ...

Post n°736 pubblicato il 07 Marzo 2011 da diegobaratono

Da:"Reuters.com"

Scientists monitor new eruptions at Hawaii volcano

HONOLULU | Sun Mar 6, 2011 9:38pm EST

HONOLULU (Reuters) - Scientists on Sunday were closely monitoring heightened activity at Kilauea Volcano on the Big Island of Hawaii, after a fissure sent lava spewing 65 feet in the air.

No homes were threatened and no campers were injured, said park rangers, but they cautioned visitors to still keep their distance from the volcano.

Kilauea has been in constant eruption for 28 years. But geologist Janet Babb of the U.S. Geological Survey said this weekend's activity indicates "new episodes in eruptions and further unknowns."

On Saturday, one of the volcano's crater floors, named Pu'u 'O'o, collapsed 370 feet, the Geological Survey said. The event was accompanied by 150 small earthquakes, all confined to the volcanic area.

Separately, on the volcano's eastern side, a 535 yard-long fissure in the ground opened, spewing lava 65 feet in the air, the Geological Survey said. Also, another crater called Napau began erupting.

Authorities closed a trail on the east rift zone, the campsite at Napau Crater and nearby roads, said Hawaiian Volcano Observatory Park Ranger Mardie Lane.

Visitors can see the eruptions from about 1.5 miles away and remain safe, she said.

(Reporting by Jorene Barut: Editing by Alex Dobuzinskis)

 
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