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Messaggi del 26/07/2011

 

Luce fluida ... "panta rei" ...

Post n°900 pubblicato il 26 Luglio 2011 da diegobaratono

Da:"CNR.it"

21/07/2011Quando la luce diventa fluida

Un team italo-francese ha osservato le straordinarie proprietà di un fluido di luce. I ricercatori - Iacopo Carusotto dell’Istituto nazionale di ottica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ino-Cnr), Daniele Sanvitto dell’Istituto nanoscienze (Nano) del Cnr di Lecce, con i colleghi Alberto Bramati e Alberto Amo dell'Università Paris6 e Cristiano Ciuti dell'Università Paris7 e Cnrs - hanno scoperto in un fluido di fotoni confinato in una nanostruttura fenomeni quantistici idrodinamici finora predetti soltanto dalla teoria, come i ‘solitoni’, una sorta di onde solitarie e permanenti. Lo studio, pubblicato sulla rivista Science, aggiunge un nuovo tassello alla conoscenza delle proprietà di un fluido luminoso e più in generale dei condensati coerenti di materia.

I fluidi di luce sono tra i fenomeni più esotici studiati dai fisici in anni recenti. “È un fenomeno che si verifica quando i fotoni, le particelle elementari che compongono la luce, sono costretti a propagarsi non più nel vuoto o in mezzi trasparenti ordinari come il vetro, ma in materiali appositamente usati per indurre forti interazioni fra loro”, spiega Carusotto, fisico teorico del Centro Bec di Trento dell’Istituto nazionale di ottica del Cnr. “Succede allora che i fotoni si comportano in maniera simile alle molecole di un liquido e collettivamente danno luogo a un vero e proprio fluido luminoso, che ha la fondamentale caratteristica di conservare precisa memoria della natura quantistica dei fotoni che lo costituiscono”.

I ricercatori sono stati in grado di creare un fluido di luce, confinando i fotoni in una nanostruttura a semiconduttore, e di studiare in dettaglio i processi microscopici che si generano quando il fluido incontra un ostacolo.

“A basse velocità il fluido di fotoni ha le caratteristiche tipiche di un superfluido, ovvero è capace di aggirare l'ostacolo per poi riprendere a scorrere come se nulla fosse accaduto”, spiega Daniele Sanvitto. “A velocità più alte si generano vortici e moti turbolenti dovuti a fenomeni di attrito, ma mentre in un fluido tradizionale i mulinelli ruotano a velocità piccole e a piacere, nel fluido quantistico la velocità di rotazione può solo essere un multiplo intero della costante di Planck”. In particolare, prosegue il ricercatore di Nano-Cnr, che ha seguito la parte sperimentale dello studio, “per la prima volta si è vista la formazione di lunghi canali persistenti a valle dell'ostacolo, i cosiddetti ‘solitoni idrodinamici’: questi oggetti sono l'analogo quantistico delle onde solitarie che si propagano sulla superficie dell'acqua, ma qui la loro robustezza discende direttamente dalla natura quantistica del fluido”.

Lo studio ha mostrato che con i fluidi di luce si può generare e studiare, fino quasi a temperatura ambiente, una classe di fenomeni che finora era possibile osservare solo nell'elio superfluido o in condensati di Bose-Einstein di atomi ultrafreddi, sistemi che richiedono temperature prossime allo zero assoluto.

Per i ricercatori lo studio avrà successivi sviluppi: “Le tecniche spettroscopiche avanzate messe a punto all'Istituto nanoscienze Cnr di Lecce”, conclude Daniele Sanvitto, “ci permettono di ricostruire la dinamica completa del fluido, con una  risoluzione spaziale dei milionesimi di metro e temporale del picosecondo (milionesimo di milionesimo di secondo)”.

In allegato - Immagine1: interferenza del fluido di luce; Immagine 2: Luce laser sul semiconduttore, al suo interno i fotoni si 'addensano' in un fluido
 
Roma, 21 luglio 2011

La scheda:
Chi: Laboratorio Nnl Istituto nanoscienze Cnr, Lecce,
www.nano.cnr.it
Che cosa: osservati fenomeni quantistici idrodinamici in un fluido di luce (Polariton superfluids reveal quantum hydrodynamic solitons - A. Amo, S. Pigeon, D. Sanvitto, V. G. Sala, R. Hivet, I. Carusotto, F. Pisanello, G. Lemenager, R. Houdré, E Giacobino, C. Ciuti, A. Bramati, Science 3 June 2011: Vol. 332 no. 6034 pp. 1167-1170. DOI:10.1126/science.1202307)
Per informazioni: Daniele Sanvitto, Nano-Cnr, Lecce, email:daniele.sanvitto@nano.cnr.it; Iacopo Carusotto, Ino-Cnr, Trento; tel. 0461.283925 email:
carusott@science.unitn.it; Maddalena Scandola, Ufficio comunicazione Nano-Cnr, email: comunicazione@nano.cnr.it.

 
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Terremoto in Piemonte: da almeno trent'anni non si presentavano sismi così forti ...

Post n°899 pubblicato il 26 Luglio 2011 da diegobaratono

Da: "ANSA.it"

Forte scossa di terremoto in Piemonte, sisma di magnitudo 4.3
I comuni prossimi all'epicentro sono stati Cantalupa, Pinasca Dubbione e Cumiana
26 luglio, 07:54
di Alfonso Di Leva

TORINO - La terra trema in Piemonte: una scossa profonda (20 km sottoterra, di magnitudo 4.3; quella del 2009 all'Aquila fu di 5.9) che non provoca danni (se non lievissimi), né feriti, ma semina paura fra migliaia di persone in una terra che è non abituata a convivere con il terremoto. La scossa arriva alle 14:32, senza nessun segnale premonitore. In molti la scambiano per le vibrazioni di qualche cantiere, del passaggio di un Tir e di cento altre cose. Qualche secondo ed è chiaro che è un terremoto. In una vasta zona che va da Torino alle falde delle Alpi, migliaia di persone scendono in strada: a Giaveno (il comune più vicino all'epicentro), Pinerolo, Cantalupa, Cumiana, nella Valle del Chisone, in quella del Sangone, nelle Conche di Cumina e di Cantalupa. Sentono la scossa fino in Liguria e in Valle d'Aosta.

I cellulari vanno in tilt. I centralini di Vigili del fuoco, Carabinieri, Polizia, ospedali e Protezione civile sono presi d'assalto: tutti chiedono notizie, qualcuno è preso dalla paura, pochissimi segnalano lievi danni, nessuno parla di feriti. In poco più di un'ora il quadro appare chiaro: il Presidente della Regione, Roberto Cota, sulla base delle notizie della Protezione civile regionale, conferma che non ci sono danni alle persone e che quelle alle cose sono lievissimi. La situazione è sotto controllo, dice il sindaco di Torino, Piero Fassino, mentre i tecnici di Rete Ferroviaria Italiana avviano i controlli lungo le linee della Val di Susa e del Pinerolese. La Torino-Modane e la Torino-Torre Pellice vengono chiuse, in via precauzionale, per qualche ore e in serata la circolazione torna normale. Restano chiusi, invece, i sentieri intorno a un monumento simbolo del Piemonte, la Sacra di San Michele: alcuni massi si sono staccati dalle montagne circostanti e hanno sfiorato un edificio utilizzato per il convogliamento dell'acqua potabile. Il Comune di Chiusa di San Michele non vuole che gli escursionisti corrano rischi e dispone la chiusura a scopo precauzionale. Decisione comprensibilissima in una terra "a sismicità modesta" come il Piemonte, dove il terremoto non si faceva sentire dal 5 gennaio 1980.

Quella volta la scossa fu di magnitudo 5.1, l'epicentro sempre a Giaveno, e arrivò dopo un altro lungo periodo di silenzio che durava dal 26 ottobre 1914 (magnitudo 5.3; epicentro a Tavernette, piccola frazione a pochi chilometri da Cumiana). Per un grande terremoto (magnitudo 5.6) bisogna risalire al 2 aprile 1808, quando il sisma atttraversò la Val Pellice, o addirittura al 1700, stando alle scarse testimonianze che si recuperano negli archivi comunali e delle parrocchie. Tutti dati che, insieme alla scossa di oggi, confermano che il Piemonte, come tutta l'Italia, è zona sismica, ma la sua sismicità è sicuramente modesta rispetto al resto del Paese.

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