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I Centri Socio-Ricreativi sono aperti a tutti i cittadini che hanno compiuto i 55 anni di età.
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Referendum Radicali: gli ultimi tavoli milanesi
Leonardo Donofrio, Presidente Associazione Istruzione Unita Scuola e portavove del Comitato over 70, oggi 21 settembre 2013 a Piazza San Babila ha firmato tutti i 12 referendum radicali
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Crolla un palazzo a Matera: un morto
Inferno in centro. Sette le persone salvate. La vittima è una donna
di 31 anni. Miracolato un 57enne. Polemica per i lavori non autorizzati
Il momento del salvataggio dell’uomo rimasto sotto le macerie per 12 ore
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Lo dicevano da settimane: «Qui crolla tutto», forse anche un po’ per allontanare la paura, ma poi quel cattivo presagio si è trasformato in realtà, una terribile realtà. I condomini di una palazzina di vico Piave, nel pieno centro di Matera, temevano la tragedia che si è verificata stamani, alle ore 7.40. Il bilancio è di una donna di 31 anni morta e di quattro feriti (uno grave).
APERTA UN’INCHIESTA
Vico Piave è a pochi metri dalla villa comunale di Matera, pochi passi e si entra nell’incantevole scenario dei Sassi. Gli edifici sono antichi, in alcuni casi anche «ritoccati» dalla mano umana. Al pianterreno dello stabile sono stati di recente effettuati dei lavori per realizzare una pizzeria, a cui il condominio si è sempre opposto e che il Comune dice di non aver mai autorizzato. I residenti hanno riferito che da quando erano cominciati quei lavori si erano create delle profonde crepe nei muri: i sopralluoghi però avevano escluso i pericoli. Questa tuttavia è una delle principali ipotesi che gli inquirenti stanno vagliando. Il pm della città lucana, Annunziata Cazzetta - che coordina le indagini affidate ai Carabinieri - ha aperto un fascicolo contro ignoti per il reato di omicidio colposo.
IL MIRACOLO
Per l’intera giornata si sono cercati due dispersi. In serata, a 12 ore dal crollo, è stato trovato vivo Nicola Oreste, 57 anni, tecnico comunale; l’uomo è stato recuperato e salvato. Un applauso ha accolto il suo salvataggio; l’uomo, che chiedeva “aiuto” ai soccorritori, era cosciente. Qualche ora dopo si è spenta ogni speranza per l’altro disperso: è stato infatti trovato il cadavere di Antonella Favale, 31 anni, che lavorava in un centro per l’assistenza ai disabili. «Ho sentito un gran boato - racconta Edoardo, il giovane figlio dell’ingegnere Oreste - e in un secondo è crollato tutto e io sono scappato in pigiama per le scale. Mio padre, che era in un’altra stanza, è rimasto intrappolato». Vito Tortorelli, insieme alla moglie, ha fatto un salto nel vuoto, ma i due anziani coniugi sono praticamente illesi e sono usciti sulle loro gambe dal palazzo. È invece ricoverata in osservazione all’ospedale di Matera Sara Elia, di 36 anni, l’unica persona estratta viva dalle macerie. Probabilmente l’ha salvata una porta, che le è caduta addosso, evitando che le macerie la schiacciassero. Un «angelo» straniero ha inoltre salvato Anna Maria, una disabile 50enne, portata via a braccia da un cittadino romeno. Ora, il Comune sta cercando una sistemazione per chi ha perso la casa e per coloro che hanno dovuto lasciare le loro abitazione, vicine alla palazzina crollata, per precauzione.
I LAMENTI
Subito dopo il crollo, in vico Piave è cominciata l’azione dei Vigili del Fuoco, giunti sul luogo del crollo insieme ai sanitari del 118, alle forze dell’ordine e a decine di volontari di Protezione civile. I pompieri hanno cominciato a scavare a mano (insieme a loro ha lavorato per un po’, caschetto di sicurezza in testa, anche il viceministro dell’Interno, il lucano Filippo Bubbico), hanno sentito i lamenti di Sara e l’hanno messa in salvo e poi, anche con l’ausilio dei cani cercapersone, hanno tentato di capire dove fossero Nicola e Antonella. Ma la situazione era troppo pericolosa, tra una possibile fuga di gas (l’odore di metano è stato presente nell’area per tutta la giornata) e il rischio di nuovi crolli e quindi è stata avviata la difficile opera di messa in sicurezza. E intanto Matera e la Basilicata si interrogano sul perché di quello che il governatore lucano, Marcello Pittella, ha definito «un disastro».
fonte LA STAMPA
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Quesiti relativi alle associazioni
Ecco i Quesiti
1. EFFETTI DELLA MANCATA TENUTA DEL MODELLO
PREVISTO DAL DM 11 FEBBRAIO 1997
2. EFFETTI DELLA MANCATA TENUTA DEL RENDICONTO
PREVISTO DALL’ARTICOLO 5, COMMA 5, DEL DM 26
NOVEMBRE 1999, n. 473
3. VIOLAZIONI FORMALI DEGLI OBBLIGHI STATUTARI
CONCERNENTI LA DEMOCRATICITÀ E L’UGUAGLIANZA
DEI DIRITTI DI TUTTI GLI ASSOCIATI.
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Atm, il caro biglietto colpisce gli over 70
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Sport e Atm: aumento dei costi per gli anziani
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BUONA LETTURA
Codice fiscale Mod.AA5/6
I soggetti diversi dalle persone fisiche non obbligati alla dichiarazione di inizio attività Iva (enti, associazioni, fondazioni, condomini, parrocchie, ecc.), che non esercitano un’attività rilevante ai fini dell’Iva ma sono comunque obbligati a indicare il codice fiscale, ne devono fare richiesta a un qualsiasi ufficio dell’Agenzia.
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COMUNICAZIONE DA PARTE DI ENTI ASSOCIATIVI(Eas)
Il modello per la trasmissione dei dati, denominato "modello Eas", deve essere inviato, in via telematica, diretta o mediante intermediari abilitati a Entratel, entro 60 giorni dalla data di costituzione degli enti. Il modello deve essere, inoltre, nuovamente presentato quando cambiano i dati precedentemente comunicati; la scadenza, in questa ipotesi, è il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui si è verificata la variazione.
Infine, caso di perdita dei requisiti qualificanti (previsti dalla normativa tributaria e richiamati dall’articolo 30 del Dl n. 185/2008, il modello va ripresentato entro sessanta giorni, compilando la sezione “Perdita dei requisiti”.
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Modello EAS 2014
Gli Enti associativi devono comunicare all’Agenzia delle Entrate la variazione dei dati rilevanti ai fini fiscali indicati nella precedente dichiarazione, ai fini dalla non imponibilità di corrispettivi, quote e contributi. La trasmissione deve avvenire necessariamente per via telematiche utilizzando il modello EAS (scaricalo), con nel quale vanno indicati i requisiti fiscali per l’accesso alle agevolazioni di cui ai Dpr 917/1986 (art. 148) e 633/1972 (art. 4, co. 4, secondo periodo e 6), per ottenere le quali sono obbligati a presentarlo gli enti associativi privati senza personalità giuridica che svolgono attività commerciale o solo attività istituzionale ricevendo quote dai soci.
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