Disimparare noi
raccolta intima di quel che più mi appartiene. Piccolo estratto di un blog che già esiste*. Momento sospeso nel tempo e nello spazio. Momenti di me.*(che è esistito)
Per venirci quando ho bisogno di rimanere sola, piccolo ritaglio di mondo abitato dalle creature che amo e che ammiro, i lupi. Per ascoltare in silenzio il rumore della foresta magica che è dentro di me. Ci muoviamo in branco compatti come un animale solo. Un solo istinto, quello di sopravvivere. Una sola volontà, quella di andare avanti. Se ti fa piacere entra, ma ti prego, fai silenzio. Questa è regola. Non disturbare il loro riposo, hanno cacciato tutta la notte e ora dormono. Non puoi lasciare tracce, qui, in questa foresta incantata nuova neve scende ogni giorno e cancella le tracce di chi entra. Non ti troverà nessuno e se ci rispetti potrai fermarti quanto vuoi e riposare anche tu.
Post n°9 pubblicato il 27 Ottobre 2008 da La_strega_e_il_lupo
Non voglio più vedere Venezia. Venezia la mia terra, Venezia la mia lingua, la mia bandiera. Un leone alato e un santo, "el vongoearo" Venezia destinata a morire inghiottita da quello stesso mare che ti ha generata, dove affondi le tue radici, moderna Atlantide. Altri ospiti invaderanno le tue calle. Venezia crocevia di culture, di genti. Venezia invasa dai turisti che ti comprano credendoti in una gondola di plastica. Venezia la più forte. Venezia porta d'oriente. Baluardo di bellezza e rispetto, di civiltà. Venezia libera, fiera. Venezia cesellata d'oro. Venezia conquistata, venduta e umiliata. Venezia sospesa fra mare e cielo. Venezia nel mio cuore. Venezia è un campanile scalato per amore, armati di un salame. Tu Giulietta, chi ti ha amata il tuoi Romeo. Ai tuoi amanti hanno chiuso la bocca, a loro hanno impedito di pensare. Un campanile invaso con le armi e i volti coperti di uno stato che è straniero. Non voglio mai più vedere Venezia. L'ultima immagine dentro di me. Un bacaro, una scatola di cioccolatini. Sento l'acqua tua dentro le mie ossa. Acqua salata ancor più delle mie lacrime. Acqua fetida di mille e poi mille sgarbi.
Anastasia, dicembre 2006 |
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