Post n°9 pubblicato il 04 Maggio 2012 da d0lcevelen0
Lenti grigie sui miei occhi d'oro fasullo.Ebano fra i capelli fradici, nessun diadema, al polso un bracciale argenteo di poco prezzo ma immenso valore. Sovrano di un giorno qualunque, per platonico vizio di presunzione.Striature profonde sulla fronte e velate rughe sul viso, odore di terra dell'est, di fiori di campo e mare.Camicia di stoffa umile, che punge la pelle, sciatteria voluta, imperfezione di maschio.E briciole di pane sul pavimento, libri e suggelli di ceralacca. Povere pagine scritte lasciate a marcire in una bottiglia di vino di qualche giorno fa. Illustri squarci di passato, principe senza fiaba, promesso sposo ad una gitana.Estasi e fanghiglia. Impronte di mani luride su un abito di pelle di stelle.Miele e sale. Per i pianti e per il sole d'estate.Ancore e vascelli. Per i sogni fatti senza bagaglio, per i saluti riflessi in una lacrima.Cosmo e viscere. Vizi capitali e pensieri candidi.Labbra spillate, cuore tremante ad afferrare un anima arpia.Danza immobile di un irrigidito acrobata del tempo.Rimescola i sogni, i talenti, le stelle ed il dolore.Sarò nuovamente bastonato, pulviscolo di gesso su lastra d'ardesia.E scriverò mille volte, per castigo, che vivo.Per furia e per amore.