SilenzioAssordante

“ILLUMINA CIO' CHE AMI SENZA TOCCARNE L'OMBRA”

 

 

 

« Dama del bosco...La fantasma del faro e i... »

Calici d'amore...

Post n°21 pubblicato il 25 Giugno 2012 da d0lcevelen0



L’amore talora percorre strade impervie, a tratti ignote, separandosi dal nostro cuore,
lasciando una nebbia umida sulle nostre vite, come grandine di Luglio in flutti trasparenti sulle finestre.
In quel momento ci troviamo con favole spezzate, cuori in mille cocci, vibrare di cristalli.
Qualche cosa all'interno di noi ha fatto "crak", irreparabilmente, muta la melodia, come una lirica disarmonica.
Sovente mi catturo a pensare all’amore collegandone l’immagine a dei calici.
Sì, calici.
Ci sono calici semplici, dal taglio impersonale, barbaro, che riempiono le vetrinette di case diverse; calici squadrati, che danno l’idea di stabilità; delicatissimi calici di cristallo sostenuti su una gamba sola, come fragili aironi senza ali, che volano solamente per migrare.
A volte noi, e le nostre storie, ben raffiguriamo quei calici.
L’amore può arrivare così fulmineo da far traboccare il nostro cuore come spuma che esce da un calice troppo colmo.
Calici abbandonati a metà, che nessuno beve più.
Calici che possono essere riempiti con vini artefatti o spumanti sinceri: i fluidi ben si adattano alle variegate forme dei calici, ne seguono i profili, sembrano costruiti apposta per riempirli.
Capita, alcune volte, che urtandoli si ribaltino e il contenuto lasci aloni sul tavolo, un impronta, un botto di cuore.
Calici che trillano come campane quando si suona a festa.
Cuori ricolmi.
Albe in riva al mare.
Carezzevole suono i calici che si incontrano, melodia di cuori, anelito di vita.
Se cascano si infrangono in mille pezzi.
Non suonano più.
Per il tempo, il consumo o la disattenzione può succedere che un calice si crepi, faccia "crak".
Una lesione nel cuore, impronta dell’anima, simbolo della sofferenza, scia di una lacrima.
Ma ritrovandosi in un brindisi seguita a suonare.
Certo le note cambiano, ma ha ancora voce.
Solo la tonalità un po’ diversa, in sordina, suona in tono sommesso.
Ma ancora suona.
Ma ancora vibra.
Che l’amore non ci saluti mai come a festa finita, quando rimangono solamente i bicchieri da lavare.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

INFO


Un blog di: d0lcevelen0
Data di creazione: 22/04/2011
 

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963