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" Venire da te era qualcosa al di sopra delle leggi.
Non potevo non farlo"
SUSSURRI DI NOTTE
"Un uomo che t'abbia avuta e poi ti perda, è menomato"
G.D. |
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Il riparo
Post n°859 pubblicato il 29 Aprile 2011 da GuerrieraSenzaTrofei
S'affanna, i ricci scomposti, la strada ripida, il corpo pesante di carne e di pensieri, risale piano, il respiro soffia doloroso nel naso, ogni tanto si ferma, sembra vecchia, non lo è, sono vecchie le ossa, e il cuore, e la testa che si perde nei pensieri senza uscita, nelle memorie vere e quelle false, osserva i suoi movimenti goffi e le sagome che puntellano la sua strada, il barbone che cammina ritto e spande indifferente il suo malodore, la ragazzina che offre misera di pudore i fianchi gonfi e l'arcata dei glutei agli occhi dei lascivi, la donna che combatte gli anni con unghie laccate e pelle macchiata di lampada, offende gli occhi e rattrista, un uomo accende una sigaretta e parla con un albero, un sorriso accennato, poi incomincia a piovere, la donna coi ricci s'arresta, cerca riparo.
Quando smetterà di piovere vieni a casa mia, ti porterò nel mio letto e leccherò la tua testa, il tuo male, ti scorticherò la pancia, e quei pensieri di fango, accarezzerò il tuo culo e la tua risata allegra donna coi ricci, le vene di sughero, il ventre che freme, distratta e attratta dal tuo ritratto, impegnata a sapere di te, dimenticando della vita, e che i veli che non si svelano. |
LA GUERRIERA
un sobbollìo di lava nei meandri della mente e nelle fauci del ventre , fiumi incandescenti ...
quale la lava ardente che distrugge ciò che abbraccia , la guerriera sprezza ciò che cerca , e lotta , e nello scontro stronca ... e arde , e si perde nella bramosia di quel che ama , nella frenesia di misurar la forza ed il poter di sè sul maschio ... ama ed irride ...
quale un mantello ella si china e copre , abbraccia e ascolta in se stessa la furia ed il languore , e si compiace della furia come d un dono , e del languore come d una preda , ella è sempre arma contro se stessa , e sbrana il maschio sopra il proprio altare ...
le sue parole son lacerti di carne , brandelli di sesso masticato , parole di pensier fiero e furente di donna languente e altera , i suoi pensieri son belve che ti mangiano il cuore , echi di fremiti che dilaniano i lombi ed il cervello ...
. . . . . .
mangiata , prigioniera di una parola muta sotto intestini e fegato , una bimba palpitante attende l ora al buio , ed in quel buio scoprire il segreto di sè , ed il piacere ...
occhiodivolpe
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 15:54
Inviato da: GuerrieraSenzaTrofei
il 08/11/2012 alle 11:59
Inviato da: DavveroNoGrazie
il 02/11/2012 alle 10:21
Inviato da: GuerrieraSenzaTrofei
il 23/03/2012 alle 10:53
Inviato da: occhiodivolpe2
il 20/03/2012 alle 16:04