Doppelgaenger

Eugenio Montale, un'altra lettura che rende immortali


Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora, né più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede.Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio il non già perché con quattr’occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue. Anche la mia concezione d'amore è riconducibile a una scala, una scala di cristallo. Perchè non da la possibilità di fermarsi, o si romperà e cadrai giù. Con pochi, pochissimi momenti di pausa dove rifiatare, ma con la coscienza di dover ripartire, o anche quella piccola oasi dissolverà velocemente, senza scampo.