Creato da vertigini3 il 17/04/2008

Michail?

stiamo cercando te e anche il tuo clone

 

 

INFLUENZA A E VACCINO

Post n°28 pubblicato il 14 Novembre 2009 da vertigini3

http://www.la7.it/trasmissioni/video_dettaglio.asp?Trasm=exit&video=32881&prop=adv

 
 
 

VERITA' E GIUSTIZIA - MASSIVE ATTACK

Post n°27 pubblicato il 12 Novembre 2009 da vertigini3

Per STEFANO CUCCHI

 
 
 

19 novembre 1948, muore Desdemona Palombi

Post n°26 pubblicato il 09 Novembre 2009 da vertigini3

http://82.85.28.102/cgi-bin/showfile.pl?file=archivio/uni_1949_03/19490301_0001.pdf

E' importante ricordare per evitare che le cose si ripetano. La storia d'Italia è, purtroppo, ricca di episodi di violenze ad opera delle forze dell'ordine. Se chi commette tali delitti non viene condannato ad una giusta pena, questi reati continueranno ad essere perpetrati. Oggi ricordiamo Desdemona Palombi morta il 19 novembre 1948, nessuno fu indagato per la sua tragica fine.Desdemona morì bruciata viva nella ‘camera di sicurezza’ di un comando di carabinieri; di mestiere cameriera, era stata accusata di un furto al quale era del tutto estranea, come risulterà da successive
indagini.
 
 
 

"Insieme a tutti nella storia si sta e insieme a tutti nella storia si cade" Ernesto de Martino

Post n°25 pubblicato il 05 Novembre 2009 da vertigini3

...Ricordando il proprio incontro con i subalterni del Sud, l'autore di Furore Simbolo Valore, aveva affermato: " Il sentimento che realmente provo è anzitutto un angoscioso senso di colpa. Dinanzi a questi esseri mantenuti al livello delle bestie malgrado la loro aspirazione a diventare uomini, io - personalmente io intellettuale piccolo-borghese del Mezzogiorno - mi sento in colpa.
Altri, forse,ravviserà nel fondo di questa situazione una testimonianza del peccato orginale: si libererà così del peso di un'analisi incomoda, trasfigurando in cielo la responsabilità interamente umana di questa condizione umana. Ma io trovo qui solo la testimonianza della mia colpa, non della colpa.
Io non sono libero perchè costoro non sono liberi, io non sono emancipato perchè costoro sono in catene."

Si tratta di un pensiero su cui riflettere, perché in fondo cambiano le persone che si trovano nelle due diverse posizioni, ma non le situazioni!

 
 
 

RIPUDIO QUESTO GOVERNO

Post n°24 pubblicato il 31 Ottobre 2009 da vertigini3

Abbiamo appreso che il ministro della Difesa Ignazio La Russa è già certo dell'operato dei carabinieri prima ancora che vengano accertati i fatti sul caso di Stefano Cucchi. Personalmente non mi aspettavo un'affermazione diversa. I politici di questo paese ci hanno abituati a discorsi di questo tipo; probabilmente tra qualche giorno ci verrà detto che Stefano Cucchi si è massacrato di botte da solo.
Ma cosa dobbiamo aspettarci ancora? Cosa dobbiamo aspettarci da un governo il cui Presidente del Consiglio si dedica ad organizzare festini con minorenni, prostituite (ops volevo dire escort) e cocaina e si prodiga ad emanare leggi ad personam per evitare la giustizia?
Questi signori avranno pure ricevuto il consenso di una parte degli italiani, ma non il mio e, dopo questo ennesimo, gravissimo episodio, rinnego nel modo più assoluto che questo governo mi rappresenti in qualsiasi maniera.

 
 
 

Articolo tratto dal "Quaderno di Saramago"

Post n°23 pubblicato il 23 Ottobre 2009 da vertigini3

IL QUADERNO DI SARAMAGO

“LA COSA BERLUSCONI”

Questo articolo, con questo stesso titolo, fu pubblicato ieri nel giornale spagnolo “El País”, che espressamente me l’aveva richiesto. Considerando che in questo blog scrissi alcuni commenti sulle imprese del primo ministro italiano, strano sarebbe non raccogliere qui questo testo. Nel futuro ce ne saranno altri, sicuramente, dato che Berlusconi non rinuncia ad essere quello che è, ne rinuncia a quello che fa. Neppure io rinuncio.

La Cosa Berlusconi

Non vedo che altro nome gli potrei dare. Una cosa pericolosamente simile ad un essere umano, una cosa che dà feste, organizza orge e comanda in un paese chiamato Italia. Questa cosa, questa malattia, questo virus minaccia di essere la causa della morte morale del paese di Verdi se un vomito profondo non riuscirà a strapparlo dalla coscienza degli italiani prima che il veleno finisca per scorrere attraverso le vene e spezzare il cuore di una delle più ricche culture europee.
I valori essenziali della convivenza umana sono maltrattati tutti i giorni dalle zampe viscide della cosa Berlusconi, che tra i suoi molteplici talenti, ha un’abilità funambolesca nell’abusare delle parole, pervertendo l’intenzione e il significato, come è il caso del Polo della Libertà, così si chiama il partito con il quale assaltò il potere.
Chiamai delinquente questa cosa e non me ne pento.
Per ragioni di natura semantica e sociale, che altri potranno spiegare meglio di me, il termine delinquente ha in Italia una carica  negativa molto più forte che in qualunque altra lingua parlata in Europa. Ho tradotto in forma chiara e forte ciò che penso della cosa Berlusconi, ho utilizzato il termine nell’accezione che la lingua di Dante gli dà abitualmente, benché sia più che dubbioso del fatto che Dante l’abbia utilizzato qualche volta.
Delinquenza, nel mio portoghese, significa, d’accordo con i dizionari e la pratica corrente di comunicazione, “atto di commettere delitti, disobbedire alle leggi e alle norme morali”.
La definizione si  colloca nella cosa Berlusconi senza una piega, senza una ruga, al punto da assomigliare più a una seconda pelle che agli indumenti che si pone addosso.
É da vari anni che la cosa Berlusconi ha iniziato a commettere delitti di variabile, ma sempre dimostrata gravità. Oltre a ciò, non solo ha disobbedito alle leggi, ma, peggio ancora, ha ordinato di elaborarne per la salvaguardia dei suoi interessi pubblici e privati di politico, impresario e accompagnatore di minorenni, e, per quanto riguarda i principi morali, non vale neppure la pena di parlarne, non c’è chi non sappia in Italia e nel mondo che la cosa Berlusconi, già da molto tempo, è caduta nella più completa abiezione. Questo è il primo ministro italiano, questa è la cosa che il popolo italiano ha eletto per due volte affinché gli servisse da modello, questo è il cammino della rovina verso il quale stanno per essere trascinati i valori di libertà e dignità che impregnarono la musica di Verdi e l’azione politica di Garibaldi, quei valori che fecero dell’Italia del XIX secolo, durante la lotta per l’unificazione, una guida spirituale per l’Europa e per gli europei. È questo che la cosa Berlusconi vuole lanciare nella pattumiera della storia. Andranno gli italiani a permetterlo?

 
 
 

O Caderno de Saramago

Post n°22 pubblicato il 23 Ottobre 2009 da vertigini3

O Caderno de Saramago

"A coisa Berlusconi"

Este artigo, com este mesmo título, foi publicado ontem no jornal espanhol “El País”, que expressamente mo havia encomendado. Considerando que neste blogue fiz alguns comentários sobre as façanhas do primeiro-ministro italiano, estranho seria não recolher aqui este texto. Outros haverá no futuro, seguramente, uma vez que Berlusconi não renunciará ao que é e ao que faz. Eu também não.

A Coisa Berlusconi

Não vejo que outro nome lhe poderia dar. Uma coisa perigosamente parecida a um ser humano, uma coisa que dá festas, organiza orgias e manda num país chamado Itália. Esta coisa, esta doença, este vírus ameaça ser a causa da morte moral do país de Verdi se um vómito profundo não conseguir arrancá-la da consciência dos italianos antes que o veneno acabe por corroer-lhes as veias e destroçar o coração de uma das mais ricas culturas europeias. Os valores básicos da convivência humana são espezinhados todos os dias pelas patas viscosas da coisa Berlusconi que, entre os seus múltiplos talentos, tem uma habilidade funambulesca para abusar das palavras, pervertendo-lhes a intenção e o sentido, como é o caso do Pólo da Liberdade, que assim se chama o partido com que assaltou o poder. Chamei delinquente a esta coisa e não me arrependo. Por razões de natureza semântica e social que outros poderão explicar melhor que eu, o termo delinquente tem em Itália uma carga negativa muito mais forte que em qualquer outro idioma falado na Europa. Foi para traduzir de forma clara e contundente o que penso da coisa Berlusconi que utilizei o termo na acepção que a língua de Dante lhe vem dando habitualmente, embora seja mais do que duvidoso que Dante o tenha utilizado alguma vez. Delinquência, no meu português, significa, de acordo com os dicionários e a prática corrente da comunicação, “acto de cometer delitos, desobedecer a leis ou a padrões morais”. A definição assenta na coisa Berlusconi sem uma prega, sem uma ruga, a ponto de se parecer mais a uma segunda pele que à roupa que se põe em cima. Desde há anos que a coisa Berlusconi tem vindo a cometer delitos de variável mas sempre demonstrada gravidade. Além disso, não só tem desobedecido a leis como, pior ainda, as tem mandado fabricar para salvaguarda dos seus interesses públicos e particulares, de político, empresário e acompanhante de menores, e quanto aos padrões morais, nem vale a pena falar, não há quem não saiba em Itália e no mundo que a coisa Berlusconi há muito tempo que caiu na mais completa abjecção. Este é o primeiro-ministro italiano, esta é a coisa que o povo italiano por duas vezes elegeu para que lhe servisse de modelo, este é o caminho da ruína para onde estão a ser levados por arrastamento os valores que liberdade e dignidade impregnaram a música de Verdi e a acção política de Garibaldi, esses que fizeram da Itália do século XIX, durante a luta pela unificação, um guia espiritual da Europa e dos europeus. É isso que a coisa Berlusconi quer lançar para o caixote do lixo da História. Vão os italianos permiti-lo?

 
 
 

"Il consenso"

Post n°21 pubblicato il 16 Ottobre 2009 da vertigini3

L'unica parola che oramai rimbomba nelle nostre teste tutti i giorni è la parola "consenso".
Ho il consenso, dunque sono.
Immagino che siamo tutti d'accordo nell'affermare che in democrazia chi ottiene il consenso ha il diritto di governare, ma credo che siamo altresì d'accordo nel fatto che governare non significhi affatto tentare di stravolgere e scardinare le legittime istituzioni o di sovvertire la Costituzione.
Penso che durante ogni legislazione in tutti gli elettori sorgano dei dubbi sulle scelte fatte.
Tutti i giorni, grandi proclami su giornali, in TV, alla radio ci martellano il cervello: "Io ho il consenso!", "Io ho il 68% degli italiani dalla mia parte!" ecc.
Un giorno, quando questa nostra epoca sarà storia, ci saranno degli studiosi, degli storici, che sicuramente affronteranno la questione del consenso a Berlusconi, questa situazione non è certo una novità, in fondo non sarebbe la prima volta che un popolo commette un errore di valutazione,  che prende un clamoroso abbaglio.

Un esempio per tutti non tanto lontano nel tempo, la Germania nazista:
- 1923 Hitler tenta un colpo di Stato, ma viene arrestato per un anno;
- uscito dal carcere sceglie la via legale;
- 1928 il partito nazionalsocialista (NSDAP) ottiene il 2,8%  dei voti;
- 1930 l'NSDAP sale al 18,3%;
- aprile 1932 salita al 37,3%;
- novembre 1932 lieve perdita;
- marzo 1933 il partito nazionalsocialista diventa il primo partito ottenendo il 43%.
Tutto quello che accadde poi lo troviamo nei libri di storia.
Hitler governò legittimamente perché era stato  eletto dai tedeschi, governò con il loro consenso, ma la storia ha chiaramente dimostrato che si trattò di uno dei più giganteschi errori che mai popolo poté commettere.
Si può anche ottenere una legittimazione popolare, ma il consenso non dà l'assenso alla manipolazione degli strumenti democratici.
L'aver ottenuto il consenso non significa che si possa fare tutto ciò che si vuole e tanto meno autorizza l’eletto a considerarsi il "re".


 
 
 

SENZA LA PROFEZIA, RIMANE LA COMPLICITA'

Post n°20 pubblicato il 25 Giugno 2009 da vertigini3

 

di don Paolo Farinella

Egregio sig. Cardinale,

viviamo nella stessa città e apparteniamo alla stessa Chiesa: lei vescovo, io prete. Lei è anche capo dei vescovi italiani, dividendosi al 50% tra Genova e Roma. A Genova si dice che lei è poco presente alla vita della diocesi e probabilmente a Roma diranno lo stesso in senso inverso. E’ il destino dei commessi viaggiatori e dei cardinali a percentuale. Con questo documento pubblico, mi rivolgo al 50% del cardinale che fa il Presidente della Cei, ma anche al 50% del cardinale che fa il vescovo di Genova perché le scelte del primo interessano per caduta diretta il popolo della sua città.

Ho letto la sua prolusione alla 59a assemblea generale della Cei (24-29 maggio 2009) e anche la sua conferenza stampa del 29 maggio 2009. Mi ha colpito la delicatezza, quasi il fastidio con cui ha trattato - o meglio non ha trattato - la questione morale (o immorale?) che investe il nostro Paese a causa dei comportamenti del presidente del consiglio, ormai dimostrati in modo inequivocabile: frequentazione abituale di minorenni, spergiuro sui figli, uso della falsità come strumento di governo, pianificazione della bugia sui mass media sotto controllo, calunnia come lotta politica.

Lei e il segretario della Cei avete stemperato le parole fino a diluirle in brodino bevibile anche dalle novizie di un convento. Eppure le accuse sono gravi e le fonti certe: la moglie accusa pubblicamente il marito presidente del consiglio di «frequentare minorenni», dichiara che deve essere trattato «come un malato», lo descrive come il «drago al quale vanno offerte vergini in sacrificio». Le interviste pubblicate da un solo (sic!) quotidiano italiano nel deserto dell’omertà di tutti gli altri e da quasi tutta la stampa estera, hanno confermato, oltre ogni dubbio, che il presidente del consiglio ha mentito spudoratamente alla Nazione e continua a mentire sui suoi processi giudiziari, sull’inazione del suo governo e sulla sua pedofilia. Una sentenza di tribunale di 1° grado ha certificato che egli è corruttore di testimoni chiamati in giudizio e usa la bugia come strumento ordinario di vita e di governo. Eppure si fa vanto della morale cattolica: Dio, Patria, Famiglia. In una tv compiacente ha trasformato in suo privato in un affaire pubblico per utilizzarlo a scopi elettorali, senza alcun ritegno etico e istituzionale.

Lei, sig. Cardinale, presenta il magistero dei vescovi (e del papa) come garante della Morale, centrata sulla persona e sui valori della famiglia, eppure né lei né i vescovi avete detto una parola inequivocabile su un uomo, capo del governo, che ha portato il nostro popolo al livello più basso del degrado morale, valorizzando gli istinti di seduzione, di forza/furbizia e di egoismo individuale. I vescovi assistono allo sfacelo morale del Paese ciechi e muti, afoni, sepolti in una cortina di incenso che impedisce loro di vedere la «verità» che è la nuda «realtà». Il vostro atteggiamento è recidivo perché avete usato lo stesso innocuo linguaggio con i respingimenti degli immigrati in violazione di tutti i dettami del diritto e dell’Etica e della Dottrina sociale della Chiesa cattolica, con cui il governo è solito fare i gargarismi a vostro compiacimento e per vostra presa in giro. Avete fatto il diavolo a quattro contro le convivenze (Dico) e le tutele annesse, avete fatto fallire un referendum in nome dei supremi «principi non negoziabili» e ora non avete altro da dire se non che le vostre paroline sono «per tutti», cioè per nessuno.

Il popolo credente e diversamente credente si divide in due categorie: i disorientati e i rassegnati. I primi non capiscono perché non avete lesinato bacchettate all’integerrimo e cattolico praticante, Prof. Romano Prodi, mentre assolvete ogni immoralità di Berlusconi. Non date forse un’assoluzione previa, quando vi sforzate di precisare che in campo etico voi «parlate per tutti»? Questa espressione vuota vi permette di non nominare individualmente alcuno e di salvare la capra della morale generica (cioè l’immoralità) e i cavoli degli interessi cospicui in cui siete coinvolti: nella stessa intervista lei ha avanzato la richiesta di maggiori finanziamenti per le scuole private, ponendo da sé in relazione i due fatti. E’ forse un avvertimento che se non arrivano i finanziamenti, voi siete già pronti a scaricare il governo e l’attuale maggioranza che sta in piedi in forza del voto dei cattolici atei? Molti cominciano a lasciare la Chiesa e a devolvere l’8xmille ad altre confessioni religiose: lei sicuramente sa che le offerte alla Chiesa cattolica continuano a diminuire; deve, però, sapere che è una conseguenza diretta dell’inesistente magistero della Cei che ha mutato la profezia in diplomazia e la verità in servilismo.

I cattolici rassegnati stanno ancora peggio perché concludono che se i vescovi non condannano Berlusconi e il berlusconismo, significa che non è grave e passano sopra all’accusa di pedofilia, stili di vita sessuale con harem incorporato, metodo di governo fondato sulla falsità, sulla bugia e sull’odio dell’avversario pur di vincere a tutti i costi. I cattolici lo votano e le donne cattoliche stravedono per un modello di corruttela, le cui tv e giornali senza scrupoli deformano moralmente il nostro popolo con «modelli televisivi» ignobili, rissosi e immorali.

Agli occhi della nostra gente voi, vescovi taciturni, siete corresponsabili e complici, sia che tacciate sia che, ancora più grave, tentiate di sminuire la portata delle responsabilità personali. Il popolo ha codificato questo reato con il detto: è tanto ladro chi ruba quanto chi para il sacco. Perché parate il sacco a Berlusconi e alla sua sconcia maggioranza? Perché non alzate la voce per dire che il nostro popolo è un popolo drogato dalla tv, al 50% di proprietà personale e per l’altro 50% sotto l’influenza diretta del presidente del consiglio? Perché non dite una parola sul conflitto d’interessi che sta schiacciando la legalità e i fondamentali etici del nostro Paese? Perché continuate a fornicare con un uomo immorale che predica i valori cattolici della famiglia e poi divorzia, si risposa, divorzia ancora e si circonda di minorenni per sollazzare la sua senile svirilità? Perché non dite che con uomini simili non avete nulla da spartire come credenti, come pastori e come garanti della morale cattolica? Perché non lo avete sconfessato quando ha respinto gli immigrati, consegnandoli a morte certa? Non è lo stesso uomo che ha fatto un decreto per salvare ad ogni costo la vita vegetale di Eluana Englaro? Non siete voi gli stessi che difendete la vita «dal suo sorgere fino al suo concludersi naturale»? La vita dei neri vale meno di quella di una bianca? Fino a questo punto siete stati contaminati dall’eresia della Lega e del berlusconismo? Perché non dite che i cattolici che lo sostengono in qualsiasi modo, sono corresponsabili e complici dei suoi delitti che anche l’etica naturale condanna? Come sono lontani i tempi di Sant’Ambrogio che nel 390 impedì a Teodosio di entrare nel duomo di Milano perché «anche l’imperatore é nella Chiesa, non al disopra della Chiesa». Voi onorate un vitello d’oro.

Io e, mi creda, molti altri credenti pensiamo che lei e i vescovi avete perduto la vostra autorità e avete rinnegato il vostro magistero perché agite per interesse e non per verità. Per opportunismo, non per vangelo. Un governo dissipatore e una maggioranza, schiavi di un padrone che dispone di ingenti capitali provenienti da «mammona iniquitatis», si è reso disposto a saldarvi qualsiasi richiesta economica in base al principio che ogni uomo e istituzione hanno il loro prezzo. La promessa prevede il vostro silenzio che - è il caso di dirlo - è un silenzio d’oro? Quando il vostro silenzio non regge l’evidenza dell’ignominia dei fatti, voi, da esperti, pesate le parole e parlate a suocera perché nuora intenda, ma senza disturbarla troppo: «troncare, sopire … sopire, troncare».

Sig. Cardinale, ricorda il conte zio dei Promessi Sposi? «Veda vostra paternità; son cose, come io le dicevo, da finirsi tra di noi, da seppellirsi qui, cose che a rimestarle troppo … si fa peggio. Lei sa cosa segue: quest’urti, queste picche, principiano talvolta da una bagattella, e vanno avanti, vanno avanti… A voler trovarne il fondo, o non se ne viene a capo, o vengon fuori cent’altri imbrogli. Sopire, troncare, padre molto reverendo: troncare, sopire» (A. Manzoni, Promessi Sposi, cap. IX). Dobbiamo pensare che le accuse di pedofilia al presidente del consiglio e le bugie provate al Paese siano una «bagatella» per il cui perdono bastano «cinque Pater, Ave e Gloria»? La situazione è stata descritta in modo feroce e offensivo per voi dall’ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, che voi non avete smentito: «Alla Chiesa molto importa dei comportamenti privati. Ma tra un devoto monogamo [leggi: Prodi] che contesta certe sue direttive e uno sciupa femmine che invece dà una mano concreta, la Chiesa dice bravo allo sciupa femmine. Ecclesia casta et meretrix» (La Stampa, 8-5-2009).

Mi permetta di richiamare alla sua memoria, un passo di un Padre della Chiesa, l’integerrimo sant’Ilario di Poitier, che già nel sec. IV metteva in guardia dalle lusinghe e dai regali dell’imperatore Costanzo, il Berlusconi cesarista di turno: «Noi non abbiamo più un imperatore anticristiano che ci perseguita, ma dobbiamo lottare contro un persecutore ancora più insidioso, un nemico che lusinga; non ci flagella la schiena ma ci accarezza il ventre; non ci confisca i beni (dandoci così la vita), ma ci arricchisce per darci la morte; non ci spinge verso la libertà mettendoci in carcere, ma verso la schiavitù invitandoci e onorandoci nel palazzo; non ci colpisce il corpo, ma prende possesso del cuore; non ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide l’anima con il denaro» (Ilario di Poitiers, Contro l’imperatore Costanzo 5).

Egregio sig. Cardinale, in nome di quel Dio che lei dice di rappresentare, ci dia un saggio di profezia, un sussurro di vangelo, un lampo estivo di coerenza di fede e di credibilità. Se non può farlo il 50% di pertinenza del presidente della Cei «per interessi superiori», lo faccia almeno il 50% di competenza del vescovo di una città dove tanta, tantissima gente si sta allontanando dalla vita della Chiesa a motivo della morale elastica dei vescovi italiani, basata sul principio di opportunismo che è la negazione della verità e del tessuto connettivo della convivenza civile.

Lei ha parlato di «emergenza educativa» che è anche il tema proposto per il prossimo decennio e si è lamentato dei «modelli negativi della tv». Suppongo che lei sappia che le tv non nascono sotto l’arco di Tito, ma hanno un proprietario che è capo del governo e nella duplice veste condiziona programmi, pubblicità, economia, modelli e stili di vita, etica e comportamenti dei giovani ai quali non sa offrire altro che la prospettiva del «velinismo» o in subordine di parlamentare alle dirette dipendenze del capo che elargisce posti al parlamento come premi di fedeltà a chi si dimostra più servizievole, specialmente se donne. Dicono le cronache che il sultano abbia gongolato di fronte alla sua reazione perché temeva peggio e, se lo dice lui che è un esperto, possiamo credergli. Ora con la benedizione del vostro solletico, può continuare nella sua lasciva intraprendenza e nella tratta delle minorenni da immolare sull’altare del tempio del suo narcisismo paranoico, a beneficio del paese di Berlusconistan, come la stampa inglese ha definito l’Italia.

Egregio sig. Cardinale, possiamo sperare ancora che i vescovi esercitino il servizio della loro autorità con autorevolezza, senza alchimie a copertura dei ricchi potenti e a danno della limpidezza delle verità come insegna Giovanni Battista che all’Erode di turno grida senza paura per la sua stessa vita: «Non licet»? Al Precursore la sua parola di condanna costò la vita, mentre a voi il vostro «tacere» porta fortuna.

In attesa di un suo riscontro porgo distinti saluti.

Genova 31 maggio 2009

Paolo Farinella, prete

Don Paolo Farinella lauree in Teologia Biblica e Scienze Bibliche e Archeologiche. Ha studiato lingue orientali all’Università di Gerusalemme: ebraico, aramaico, greco. I suoi ultimi libri: ” Bibbia, parole, segreti, misteri ” e ” Ritorno all’antica Messa “, sempre editore Gabrielli.

 
 
 

POST N.51 pubblicato da Bla_vardag

Post n°19 pubblicato il 05 Giugno 2009 da vertigini3

Il partito di Giuda

http://blog.libero.it/blavardag/view.php?nocache=1244121323

Post n°51 pubblicato il 05 Giugno 2009 da Bla_vardag

Il PD ha tradito! La sensazione ce l'avevamo da un anno (o forse di più), e cioè da quando Berlusconi ha vinto le elezioni e l'opposizione non c'è mai stata... tutti a chiederci “ma l'opposizione dov'è?...la fa solo Di Pietro?...e il PD?”.

Adesso abbiamo la conferma, con la dichiarazione di voler votare SI al referendum il PD ha ufficialmente dimostrato di essere al servizio del dittatore Berlusconi.

Franceschini, D'Alema, Fassino, Veltroni, Bersani, la Finocchiaro, questa gente è passata dall'essere al servizio dei lavoratori al divenire serva di Berlusconi, dicono A PAROLE di voler contrastare Berlusconi ma nei FATTI fanno il contrario!

Tutto il mondo si muove per cercare di migliorare le cose, per andare avanti, mentre l'Italia va invece indietro, ma non facciamoci prendere dallo sconforto, sarebbe letale in questo momento, ma reagiamo SUBITO, è in gioco la vita del popolo italiano e dei suoi figli.

Questa mazzata ci è arrivata alla vigilia delle votazioni europee, per indurci a cadere nella depressione e a disertare i seggi elettorali, noi invece dobbiamo fare l'opposto, andare a votare IN MASSA, per l'Italia dei Valori, per Sinistra e Libertà, per qualsiasi partito di sinistra, TRANNE il PD... ma VOTIAMO, non asteniamoci o annulliamo il nostro voto, altrimenti consegneremo i nostri figli ad un futuro che non ci sarà.

 
 
 

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