Post n°2663 pubblicato il
30 Gennaio 2013 da
Vittorio_The_Dreamer
Lo scorrere monotono del giorno mi prende tra gl'ingranaggi folli del vivere sociale e mi preclude il concentrarmi intimamente per fare i conti col mio severo Giudice. Ma a sera, quando d'improvviso tutto posa, m'avverto dentro ignuda creatura, orfana d'appigli al passato ed al futuro, sola in una dimensione che non m'appartiene, alla ricerca del perché ora e qui io sia. E corro fuor di casa a notte fonda, alla ricerca d'azzurri tra le stelle, e negli azzurri l'Essere con cui comunicare per stabilire relazioni di continuità tra contingente materia e spiro eterno. Ma l'impresa si chiude, inevitabilmente, con un nulla di fatto razionale perché nessun riscontro avverto all'impellente muta mia preghiera; sol la speme resta d'impietosire l'Essere invisibile; alla fine mi dichiaro vinto, indegno d'essere esaudito e mogio mogio torno a seppellirmi sotto lenzuola, quasi gelido sudario.
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