DuDi Blog

I sogni lasciateceli

Salve a tutti,
davanti al calcio siamo tutti bambini. Una volta entrati allo stadio o guardando una partita in tv, lasciamo che per 90 minuti la nostra parte infantile ed immatura prenda il sopravvento sulla parte adulta e razionale. Gridiamo, esultiamo, piangiamo, come se quei 22 che corrono dietro ad un pallone siano le persone più importanti del mondo, come se dalle loro giocate la sorte dell’umanità potesse mutare. La gioia che ci prende per le vittorie più belle, forse (almeno parlo per quel che mi riguarda), non ha pari con quasi nessun’altra soddisfazione che la vita può darci. Così come il dolore per una sconfitta ci butta in un baratro di sofferenza atroce. Il bello è che questi sentimenti sono catartici, intensissimi ma durano poco, e non modificano quelle che sono le sorti della nostra esistenza. Chi non ama il calcio fatica a comprendere questa follia. Quante volte ci siamo sentiti dire: “ma a te che ne viene in tasca”, oppure”ci sono cose molto più importanti nella vita”. Grazie, tante belle parole, lo sappiamo anche noi, ma in quei 90 minuti nulla conta di più! Quanto orgogliosi siamo il lunedì dopo una gran partita della nostra squadra, e quanto vorremmo stare a casa dopo una sconfitta cocente per evitare gli sfottò dei colleghi? Ecco, se tutto quello che sta uscendo dalle indagini sarà vero, ci hanno presi in giro. Hanno scherzato con il nostro entusiasmo infantile, privandoci anche di quei 90 minuti di ritorno all’infanzia, dove tutti i nostri problemi (indipendentemente dalla nostra posizione sociale, dal nostro stipendio, dal nostro stato di salute e di felicità) dipendono dagli undici ragazzi che difendono i nostri colori. Questo non è giusto e non è perdonabile. Nessuno di noi ruberebbe o romperebbe un gioco ad un bambino. Loro (sempre con il condizionale) potrebbero averlo fatto. Fosse così non ho una parola che riuscirà bene ad insultarli. I sogni almeno lasciateceli. Ciao a tutti,
MD73