Creato da UnderTHErose il 23/01/2008

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Anima Gemella

Post n°76 pubblicato il 25 Ottobre 2008 da UnderTHErose

Nella mitolologia greca esiste una leggenda molto bella, che parla dell'anima gemella.... dal "Simposio" di Platone: Il discorso di Aristofane

"Bisogna innanzi tutto che sappiate qual'è la natura dell'uomo e quali prove ha sofferto: perchè l'antichissima nostra natura non era come l'attuale, ma diversa. In primo luogo l'umanità comprendeva 3 sessi, non due come ora, maschio, femmina, ma se ne aggiungeva un terzo partecipe di entrambi e di cui ora è rimasto il nome, mentre la cosa si è perduta. Era allora l'androgino un sesso a sè, la cui forma e nome partecipavano del maschio e della femmina.[...]
In secondo luogo,la forma degli umani era un tutto pieno: la schiena e i fianchi a cerchio, quattro bracci e quattro gambe, due volti del tutto uguali sul collo cilindrico,e una sola testa sui due volti rivolti in senso opposto;e così quattro orecchie e due sessi, e tutto il resto analogalmente, com'è facile immaginare da quanto si è detto. Camminavano anche ritti come ora, nell'una e nell'altra direzione,ma quando si mettevano a correre rapidamente, come i saltimbanchi fanno capriole levando in aria le gambe, così quelli veloci ruzzolavano poggiando sui quei loro 8 arti. Dunque i sessi erano tre e così fatti perchè il genere maschile dicendeva in origine dal sole, il femminile dalla terra, mentre l'altro, partecipe di entrambi, dalla luna, perchè anche la luna partecipe del sole e della terra. Erano quindi rotondi di forma e rotante era la loro andatura perchè assomigliavano ai loro genitori. Possedevano forza e vigore terribili,e straordinaria superbia; e attendevano agli Dei. Quel che Omero racconta di Efialte e di Oto che tentarono cioè la scalata del cielo per attaccare gli dei, è detto di loro.
Pertanto Giove e gli altri Dei andavano arrovellandosi che dovessero fare ed erano in grave dubbio perchè non se la sentivano di ucciderli fulminandoli e facendoli sparire come i giganti,ne potevano lasciarli insolentire. Ma finalmente Giove pensa e ripensa:<< Se non erro, dice, ce l'ho l'espediente perchè gli uomini, pur continuando ad esistere ma divenuti più deboli smettano questa tracotanza. Ora li taglierò in due e così saranno più deboli, e nello stesso tempo più utili a noi per via che saranno aumentati di numero.E Cammineranno ritti su due gambe; ma se ancora gli salterà di fare gli arroganti, e non vorranno e non vorranno vivere quieti, li taglierò in due una seconda volta [...]
Ciò detto, prese a spaccare gli uomini in due[...]
E intanto via via che tagliava, ordinava ad Apollo di torcere il viso e la metà del collo- dalla parte del taglio così che l'uomo avendo sott'occhio quella spaccatura, divenisse più tranquillo- e di rimediare a tutte le altre ferite. E Apollo voltava a ciascuno il viso, e tirava a tutti la pelle nel punto che oggi si chiama ventre, la legava stretta, come si stringono i sacchi con un cordone, formando uno strozzamento nel mezzo del ventre, nel punto che oggi chiamiamo ombelico. In più spianava le molte altre grinze e modellava il petto, usando quello strumento con il quale i calzolai appianano le pieghe del cuoio sula forma.[...] Quando dunque la natura umana fu tagliata in due, ogni parte, vogliosa della propria metà le si attaccava, e gettandogli le braccia attorno,avviticchiandosi l'un l'altra nella brama di fondersi insieme, morivano di fame e in generale di inazione, perchè nulla volevano fare l'una staccata dall'altra. E ogni volta che una parte moriva e l'altra restava sola, questa superstite andava cercando un'altra metà, e ad quella vi si avviticchava sia che per caso incontrasse parte di una femmina, sia parte di un maschio.E cosi morivano. Impietositevi, Giove, ricorrse a un'altra trovata, ovvero trasporre i loro genitali davanti [...] e per mezzo di essi rese possibile la fecondazione fra di essi. E ciò appunto lo scopo che, se nell'avinghiarsi si incontrasse maschio con femmina, generassero e ripruducessero la specie; se invece un maschio si imbattesse in un'altro maschio, provasse sazietà in quell'accoppiamento, smettessero e si rivolgessero ai loro lavori, e alle loro occupazioni di vita.

Ognuno di noi è dunque la metà di un umano resecato a mezzo, com'è al modo delle sogliole:  due pezzi da uno solo, e perciò sempre in cerca della propria metà. E quando ad alcuno di questi avvenga di incontrare la propria metà, allora restano entrambi così impetuosamente soggiogati dall'amicizia e dall'intimo amore che non soffrono di restare staccati l'uno dall'altro per cosi dire nemmeno per poco tempo.

Brava me che ha copiato tutto da un libro ^__*
Ma era talmente bello che l'ho voluta donare a voi...

 
 
 
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