Equilibrio Divino
(Chiara Lubich)
- In patientia vestra possidebitis animas vestras -
Con questa parola Gesù c'insegna a vivere bene il momento presente della nostra vita : a viverlo in profondità, con perfezione, compiutamente. E questo conta nel cristianesimo : compiere bene le cose. Infatti : - chi bene comincia è a metà dell'opera - , è proverbio della sapienza umana, buono quindi, ma non fatto per tutti. Invece : - chi avrà perseverato sino alla fine, questi sarà salvo -, è della Sapienza divina. Il Signore sa che l'inizio di tutti gli uomini, tranne Maria, è un cattivo inizio, per il peccato originale. Non per nulla egli si è fatto uomo per salvarci. Dunque, ciò che importa è finir bene : allenarsi per quell'attimo da cui dipende l'eternità.Egli ci insegna a condur bene le nostre cose, ad applicarci a tutto ciò che dobbiamo fare nella vita, con quell'amore paziente che sa patir bene, che tiene vivo in noi il controllo della nostra anima, tanto da possederla. Nella nostra anima è Dio, noi, possedendola, essendone padroni sempre nella nostra vita presente, custodiamo in noi - fatti tabernacolo - Dio presente in essa. Questa parola di vita ci aiuta a ricordare e vivere la presenza di Dio in noi. Ciò direttamente quando si prega, si medita, si è soli. Indirettamente quando si vive una volontà di Dio che ci fa prestare tutte le nostre attenzioni fuori di noi, come quando c'è un fratello da amare o un lavoro da espletare. Molte volte lo stare fra gli uomini e l'immergere le nostre facoltà in lavori, come lo studio, l'impiego, ecc.., disturba l'intimità nostra con Dio e non sentiamo la sua pace e quella dolcezza che dà la presenza di Dio. Tutto ciò dipende dal fatto che abbiamo perduto il controllo della nostra anima, il possesso. E ciò perchè non abbiamo saputo avere la pazienza con la quale si possiede l'anima. Vivendo questa parola la nostra vita muta : cadono parole inutili, tutto si ordina in noi e attorno a noi, il lavoro risulta moltiplicato, s'acquista la pace stabile, non si commettono omissioni, si ascolta la voce di Dio, si impedisce un susseguirsi di atti umani anzichè soprannaturali che svuotano l'anima e spengono la luce, l'anima è costantemente illuminata da Dio. Ogni eccesso non permette a Gesù di manifestarsi in noi. L'anima che ama bene e che mette in pratica perciò le sue parole, è quella che sa dove Dio è :, si getta tutta in quel lavoro per essere la sua volontà viva. Ma non dimentica che lo tiene nell'anima e sta in ogni fratello, sa inoltre che Dio è presente dovunque e che sempre la guarda. Il nostro equilibrio non è quiete soltanto, nè moto soltanto, nè miscuglio dei due. E' da paragonarsi a una corda tesa e tirata da ambo le parti da uguali forze. Se uno per impazienza trascura la presenza di Dio dentro la sua anima, la sua vita - anche se appare carità fraterna - è una carità frivola, leggera, superficiale e pericolosa, perchè non poggia sulla Roccia : non è quindi carità. Quest'anima appare come una trottola. Se invece una persona è rattrappita su se stessa, senza l'amore, è morta.
Inviato da: chiarasany
il 28/04/2014 alle 07:37
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il 17/02/2013 alle 20:25
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il 23/12/2012 alle 16:51
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il 27/05/2012 alle 22:01
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il 14/05/2012 alle 20:47