Siamo tutti prigionieri di tante schiavitù. Da quella del potere, del denaro, del piacere, anche là dove si esprime in forme meno gravi e meno evidenti, a quella psicologica, intellettuale, affettiva. Lungo tutta la gamma dei limiti umani, dall'egocentrismo dispotico e accentratore alla fatua ed epidermica vanità.
La liberazione è ardua. E' insieme dono e conquista : solo quando si entra nell'orizzonte della libertà cristiana e se ne sperimenta la bellezza, ci si allena al combattimento spirituale. Indispensabile per poter continuare a ricevere la libertà di Cristo.
Essa non è data una volta per tutte. Occorre stare saldi, resistere con coraggio alle innumerevoli insidie di cui è armato il giogo della schiavitù : dalle passioni che investono intelligenza, cuore e sensi, ai conformismi che schiavizzano sotto apparenze di bene. Dai condizionamenti della nostra natura fragile, alle maschere di cui sappiamo abilmente rivestirci.
La meta però è indicata e perseguibile : Cristo ci ha dato la possibilità di restare liberi, di dimorare nella sua sovrana libertà : quella dal condizionamento più forte e radicato, il peccato.
La libertà compendia la dignità dell'uomo : è il più alto titolo che l'avvicina a Dio. Per questo dono divino, l'uomo si fa artefice del suo destino temporale ed eterno : egli è libero anche di fronte a Dio, perchè può ribellarsi a lui. Da qui una responsabilità pari alla grandezza del dono.
Inviato da: chiarasany
il 28/04/2014 alle 07:37
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il 17/02/2013 alle 20:25
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il 14/05/2012 alle 20:47