QUI SOTTO I NUMERI ARRETRATI DELLA RIVISTA
ANNO 2008
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ANNO 2009
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« Luc Besson & John Travolta | SECOND PARMA » |
Faropoeta dalla Grande Mela, non ve lo
aspettavate vero?
Ebbene si, eccomi qua, inviato dal giornale a respirare un pò di aria
americana, che non guasta mai. Le sensazioni che si possono provare arrivando a
New York sono infinite. Innanzitutto,
usando l’aereo e non il teletrasporto, si possono
ammirare le luci di Manhattan, la cui visione dall’alto già merita il volo di 9 ore attraverso l’Oceano
Atlantico. Ho rimpianto il teletrasporto solo quando ho dovuto superare la
dogana: un’interminabile coda di uomini, donne e bambini! Mi sembrava di essere
sbarcato in America ai tempi degli emigranti, quando a New York si arrivava con
le navi e già da lontano si poteva ammirare la Statua della Libertà, in
tutta la sua magnificenza e ricchezza di promesse (vedi il film La leggenda del pianista sull’oceano).
Eliminate le pratiche d’entrata in un Paese che evidentemente ha più paura ora che
in passato, eccomi scaraventato nella bagarre di un mondo che avevo sempre
visto dall’altra parte dello schermo.
Inevitabili i miei occhi sgranati quando sceso dal taxi (giallo! Come nei
film!) mi sono trovato accanto ai piedi un tombino che fumava! Accidenti e io
che avevo sempre pensato fosse tutta scena! Ottima la mia sistemazione al MILDFORD PLAZA , che ho molto
apprezzato anche perché proprio nel cuore di Broadway e a cento metri da Time
Square: io, al centro del mondo! Da non crederci!
La serata è trascorsa in balìa della folla, lasciandomi trascinare a destra e a sinistra,
entrando e perdendomi in negozi giganteschi . A proposito, chiunque vada a
NY non dimentichi assolutamente una visita al negozio della VIRGIN, che
si intravede anche in una scena di Io sono leggenda: è come un luna park per
chi ama musica, film e gadget.
Ho trascorso una settimana a New York e ho visitato le locations cinematografiche
più famose. Devo dire che persino trovarsi davanti alla porta di Carrie, di Sex and the city, è stato
emozionante, anche se non sono un
appassionato della serie. E’ strana la Grande
Mela, perché quando ci sei dentro ti travolge a tal punto che
ti sembra di esserci sempre stato e quando vai via, dopo qualche giorno, ti
manca enormemente, come se fossi andato via da casa.
Sarà che io sono un malato di NY: si può dire che ho visto quasi tutti i film
che la riguardano! Per me NY è una grande attrice, la protagonista dei film a cui
regala le proprie strade, le luci, i colori.
Ma, naturalmente, non è tutto oro quello che luccica. Sappiamo benissimo
che gli americani non se la passano bene e se non sei ricco o almeno
benestante,
tutto quello che ti circonda diventa un enorme gigante, che ingoia tutto. E qui possiamo
invocare l’aiuto di Cloverfield,
con il suo mostro in presa diretta, che, possiamo tranquillamente dirlo, serve
ad esorcizzare le paure degli americani.
Central Park invece mi ha sorpreso per la sua calma, ci sono zone del parco in
cui non si sente proprio alcun rumore. In particolare c’è una piccola cascata
nella parte nord, verso
Harem, che consiglio di visitare la domenica mattina, intorno alle 8: vi
sembrerà di
essere in un bosco, lontano miglia e miglia da qualsiasi centro abitato.
Un altro consiglio: la domenica mattina,
se dovete fare colazione... fatela in albergo, perché i bar sono tutti chiusi!
Ma torniamo a noi, si può andare a NY e snobbare
i musical? Ma certo che no! Ed eccomi in fila (e che fila!) per vedere Mamma mia: ammetto che è stato difficile rimanere fermo e non
scatenarmi al richiamo delle musiche degli Abba.
Veloce doccia e via! Di nuovo pronto per la conquista della città (qua mi
aspetto
che parta la musica ).
Un’altra gradevole sorpresa di NY è stata la metropolitana: pulita, organizzata
e piena di gente. Gente eccentrica, ovvio! E... udite udite: è sottoterra!
Voi direte: “bella
scoperta”! Già, ma è sottoterra solo a Manhattan,
perché appena vi spostate verso
Harlem, seguendo la famosa Fifth Avenue, arrivate in un punto in cui la
metropolitana esce allo scoperto e quella è una linea di demarcazione: da lì in
poi troverete case, negozi e persone totalmente diverse. E’ l’evidente
separazione tra i benestanti e la popolazione che alla mattina si alza presto
per andare a lavorare.
Ma continuiamo con le locations cinematografiche.
Nelle vicinanze della casa di Carrie potete trovare anche la casa di Friends e se vi siete
emozionati nel guardare C’è posta per te
dovete assolutamente andare da Maya Schaper Cheese and Antiques, dove una
gentile signora che parla bene l’italiano vi potrà mostrare oggetti
d’antiquariato o vendere un pezzo di formaggio pregiato oppure una buona
pagnotta fresca fresca.
So che siete degli inguaribili romanticoni, quindi per voi sono anche andato da
Serendipity 3, dove
ho mangiato un gelato strepitoso! Ammetto di essere entrato anche da McDonald,
a Time Square, malgrado il film Super size Me lo sconsigliasse.
Mangiare a New York è quasi obbligatorio, ad ogni angolo troverete un
chioschetto di hot dogs e schifezze varie. L’odore nell’aria è innanzitutto di
cibo grigliato... strano vero? Pensavo ci fosse puzza di smog!
E anche parlando cibo (mi raccomando, un
passaggio in una Steak house è d’obbligo) torniamo al cinema, con una visita da Katz Deli, dove Meg Ryan fa la scena del
finto orgasmo in Harry ti presento Sally.
Sembra di essere in una favola, a NY. E’ una città di cui ti fidi, ti senti dentro
un film, ma...
Improvvisamente arrivi in un punto, un punto di non ritorno, dove non c’è più
spazio per le vetrine e per le luci colorate nei tuoi occhi, dove la gente assume
un contegno diverso, dove tutti abbassano lo sguardo almeno per un momento… Non
potevo non andare a Ground Zero.
Anche io ho chiuso gli occhi e mi sono fermato a pensare: ci sono momenti in
cui capisci che ci sono cose molto più grandi di te, che non sai spiegare. Lì
ci sono vite spezzate, dolore, violenza
inutile.
E così NY ti riporta bruscamente alla realtà, che non è fatta solo di hot dogs,
svago e shopping, ma anche di momenti drammatici, di lotte quotidiane, come ci
ricordano le scene di uno dei più bei film del dopo 11 settembre: Reign over me.
Potrei raccontarvi ancora altre mille cose, dalle succulente colazioni da Starbucks
alla visita a Midtown Comics,
tempio degli amanti dei fumetti, dal favoloso negozio NBA
alla camminata nella via resa famosa dall’onda gigantesca di The day after tomorrow...
ma
preferisco fermarmi qui e lasciarvi spazio per fantasticare su una città che
almeno una volta nella vita bisognerebbe visitare.
Da New York è tutto
a voi la linea
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