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Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 30 Novembre 2007 da fortuna.dl
Foto di fortuna.dl

CIAO

GRAZIE A TUTTI PER AVERMI MANDATO DEI COMMENTI E DI AVER VISITATO IL MIO BLOG NON CI SPERAVO PROPRIO............

PURTROPPO NON POTRO' SCRIVERE NEL BLOG COSI SPESSO COME AVREI VOLUTO IL LAVORO E LO STUDIO NON E' UN BINOBIO PERFETTO...........

QUANDO ARRIVO A CASA DOPO IL LAVORO  SONO STANCHISSIMA E CON QUELLE POCHE ORE CHE MI SEPARANO DALLA CENA C'E' LO STUDIO..............

 STA ARRIVANDO IL NATALE E TRA  POCO CI SARANNO LE VACANZE SIA SUL LAVORO CHE ALL'UNIVERSITA

 
 
 

Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 25 Novembre 2007 da fortuna.dl
Foto di fortuna.dl

QUI INVECE IL PROF ANDREA CARANDINI (CHE è ANCHE UN MIO PROF ) CI SPIEGA UN PO DI STORIA

Evandro giunge dalla greca Arcadia e sbarca dove oggi è Santa Anastasia al Circo Massimo – dove è ora la sede del Partito Democratico – e ciò accade nel 1253 a. C. Lo ospita Fauno Luperco e lì in una grotta – il Lupercale – Evandro istituisce un culto a questo re divino dei Latini, discendente da Marte, che aveva natura di lupo e capro (sembra di stare fra i primitivi d´Australia).

Nel santuario venivano iniziati a vita adulta i giovani dell´abitato sul Tevere prima di Roma. Cinque secoli dopo i servi di Amulio re di Alba espongono al Tevere in piena i gemelli della nipote Rea Silvia, che li aveva avuti da Marte, temendo future usurpazioni. Ma la cesta si incaglia al Lupercale e i gemelli vengono nutriti da una lupa – cioè da Fauna, l´aspetto femminile di Fauno – e da un picchio – cioè Picus, primo re divino dei Latini, figlio di Marte, che aveva natura di uccello. Sono dunque gli avi divini e regali del Lazio proto-storico che soccorrono i discendenti Remo e Romolo, figli anch´essi di Marte, perché uno di loro, Romolo, dovrà fondare in quel luogo Roma. Giunge poi il capo-porcaro Faustolo - connesso a Fauno - che porta i gemelli in cima al Palatino, dove li alleva con la compagna Acca Larenzia, la Madre che aveva dato alla luce i Lari dei Latini e che ora alleva i nuovi Lari dei Romani. Questo è il sistema teologico e mitologico del Lupercale.

Trovare il Lupercale è il sogno di chiunque abbia dedicato parte della vita a decriptare le origini di Roma. Ma la localizzazione del santuario offerta dalle fonti letterarie era troppo vaga per tentare l´impresa. Oggi il sogno comincia a diventare realtà. La Soprintendenza infatti ha rinvenuto grazie a un carotaggio e ha rilevato grazie al Laser Scanner una cupola decorata a mosaico e a conchiglie di un ninfeo che ha tutta l´aria di essere una parte del complesso del Lupercale nella sua fase augustea. La volta si trova a m. 9 sotto il piano attuale e il pavimento, a m. 15.50; il tutto entro gli strati geologici del Palatino.



Grazie a nostre ricerche, ritengo che questo pendio del Palatino verso Santa Anastasia, finora mai scavato e sotto il quale si trova l´ambiente appena riconosciuto, abbia finito per far parte della seconda casa di Augusto, grande mq. 22000, quanto il Santuario di Ercole a Tivoli. Sappiamo che Augusto si considerava un novello Romolo, tanto che era andato ad abitare davanti alla sua capanna: qui il primo re aveva fondato la città depositando primizie e manciate di terra dai vari luoghi in una fossa, poi ricoperta e affiancata da un´ara (come racconta Ovidio, e ne rimane anche il monumento).

La seconda casa di Augusto, primo vero palazzo imperiale, si incentrava sul Tempio di Apollo, padre mitico del princeps che gli aveva concesso la vittoria ad Azio. Ai lati aveva disposto la sua casa privata e quella pubblica. Davanti era l´area di Apollo, articolata nel portico di Danao, mitico vincitore di Egitto (come Augusto di Antonio amante dell´Egitto) e nel sottostante portico della Roma Quadrata, un´ara quest´ultima contenente cose sacre, analoga a quella fatta da Romolo davanti alla sua capanna. Qui Augusto ha rifondato Roma e l´Impero. E´ sotto questo secondo portico che si trovava probabilmente il Lupercale, per cui il Principato viene stabilito sopra il luogo dove era stato salvato Romolo, fondatore della città. Fra l´altro, l´area di Apollo misurava due iugeri, la misura dei lotti distribuiti da Romolo ai primi Romani. La dimora di Augusto è quindi la casa di un uomo che ha riunito in sé, in maniera costituzionale, un potere civile, militare e religioso analogo a quello dei primi re. E´ anche un santuario di Apollo, Febo ma anche Liceo, lupo quindi anche lui come Fauno, per cui il secondo dio dei Greci appare come la versione civilizzata e aggiornata del primitivo demone dei Latini (Apollo per i Greci era anche capro). Ecco il sistema teologico-mitico di Augusto, che si sovrappone a quello lupercale della prima Roma e a quello del sito di Roma prima di Romolo. Colgo l´occasione per annunciare in anteprima che il luogo del Lupercale darà a breve un´altra sorpresa che sta maturando nei nostri studi. E´ venuto insomma il momento di aprire una nuova fase degli studi nella casa di Augusto - più ampia di quanto non si credesse - scavando e consolidando quel pendio, per verificare e approfondire quanto è ora solamente un indizio, seppure splendido. Alla Soprintendenza e al suo Ministero le congratulazioni per il lavoro svolto e prontamente comunicato agli studiosi e al pubblico.

(A.Carandini - Docente di Archeologia Classica alla facoltà di Scienze Umanistiche della Sapienza di Roma)

 
 
 

Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 25 Novembre 2007 da fortuna.dl
Foto di fortuna.dl

 RAGAZZI

Straordinaria scoperta archeologica a Roma sul Palatino

E' stato individuato il Lupercale, il leggendario luogo della Lupa e Romolo e Remo.

Nel corso di una serie di indagini condotte dalla Soprintendenza archeologica di Roma al Palatino, è stata localizzata una grotta dalla volta rivestita di mosaici e conchiglie che gli archeologi ritengono sia il Lupercale, il sacrario delle origini, il luogo leggendario dove la Lupa protesse Romolo e Remo.

L’edificio ipogeo rinvenuto dalle sonde è a pianta centrale del diametro di 6 metri e 56 cm ed è alto 7 metri e 13. La volta è sontuosamente decorata, con un motivi di tipo geometrico a imitazione di una copertura a lacunari in stucco o pittura.

Unimmagine del Lupercale
Un'immagine del Lupercale

 Manca è vero la prova di un simbolo: non ci sono lupi, ma un´aquila. Ma corrisponde il luogo, tra il circo Massimo e i piedi del Palatino, tra i resti del tempio di Apollo e la chiesa di Santa Anastasia, con la sua natura geologica di terra argillosa. E poi c´è la vicinanza con il palazzo di Augusto che, nella principesca dimora, aveva voluto inglobare un altro luogo fortemente simbolico: la mitica capanna di Romolo.

Il rito dei lupercali, in onore del dio Luperco, mezzo lupo e mezzo capro, prevedeva la corsa di giovani seminudi che, coperti solo con le pelli degli animali sacrificati, colpivano con strisce di pellame le donne del Palatino: per purificarle e per favorire la fecondità. Il centro della festa era proprio la grotta che, narra Dionigi da Alicarnasso, contemporaneo di Augusto, si trovava ai piedi del colle e vicino al Tevere. 
 

 
 
 

Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 23 Novembre 2007 da fortuna.dl
Foto di fortuna.dl

 
 
 

Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 23 Novembre 2007 da fortuna.dl
Foto di fortuna.dl

 
 
 
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Data di creazione: 23/11/2007
 

VA DOVE TI PORTA IL CUORE

E QUANDO POI DAVANTI A TE SI APRIRANNO TANTE STRADE E NON SAPRAI QUALE PRENDERE, NON IMBOCCARNE UNA A CASO, MA SIEDITI E ASPETTA

RESPIRA CON LA PROFONDITA FIDUCIOSA CON CUI HAI RESPIRATO IL GIORNO IN CUI SEI VENUTA AL MONDO,SENZA FARTI DISTRARRE DA NULLA, ASPETTA E ASPETTA ANCORA  

STAI FERMA IN SILENZIO,E ASCOLTA IL TUO CUORE

QUANDO POI TI PARLA,

ALZATI E VA DOVE LUI TI PORTA

SUSANNA TAMARO

 

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