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Post N° 50
Post n°50 pubblicato il 06 Aprile 2008 da eloise54
E' come non essere mai sazi, e desiderare di abbuffarti con il terrore che la cena improvvisamente venga interrotta da un ospite indesiderato. Non arrivare mai alla soddisfazione di un'esigenza potrebbe sembrare sulle prime frustrante. Prova di fermezza e resistenza agli impulsi, rassegnazione agli intenti e non usuale dedizione all'attesa come generatore di maggior godimento posteriore. Non tutti sono in grado di reggere così tanta tensione, che con il tempo sfocia in assenza e corrosione di iniziativa. Sarà per la volubile e subitanea necessità dell'uomo di avere subito quello che si può anche avere domani, comodamente e con un pelo di coscienza in più. Perdere l'attimo d'altronde significa rinunciare a quelle imperdibili reazioni chimiche che possono rendere viva una giornata o sovvertire l'ordine biologico della razionalità. L'impulso quindi traslato nello spazio o nel tempo e di conseguenza la deviazione dell'obiettivo rimane quindi tale se vissuta nel futuro? carichi delle aspettative e delle lesioni interiori dell'attesa? L'azione del vento che spegne fuochi esigui e ravviva quelli accesi non porta con sè anche tutte quelle polveri che galleggiano nel cielo? Aria non più pura ma più ricca e provata. Ecco due ipotetitci aggettivi. Ed una teoria che traballa al solo suo sussurrare. E chiede di essere avvallata, o forse confutata in base a se sia possibile dimostrare fisicamente la composzione bio-chimica dell'amore. |
Inviato da: eloise54
il 15/07/2012 alle 13:17
Inviato da: peoplesmiling
il 13/07/2012 alle 16:59
Inviato da: peoplesmiling
il 13/07/2012 alle 16:34
Inviato da: peoplesmiling
il 13/07/2012 alle 16:31
Inviato da: richardgh
il 23/10/2008 alle 19:28