Creato da Pitagora_Stonato il 12/07/2010

EREMO MISANTROPO

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Le favole cambiano

Post n°1270 pubblicato il 27 Ottobre 2015 da Pitagora_Stonato
 

 

 

I regimi in fondo sono menzogne che si rifriggono agli uomini per nascondergli i loro istinti. In realtà il circo romano aveva messo le cose a posto. (…) Panem et circenses, basta questo, pane, e poi sangue, ben gocciolante, dei gladiatori, ecco cosa serve. (…) Insomma, tutto queloo che si dà qui non è… letteratura o strip-tease, è noioso, ecco. Mentre con una buona esecuzione, allora si che si vedrebbe il popolo soddisfatto

Louis Ferdinand Celine

 

Si sa che il moralismo e quella pulsione sadica che spinge chi ne è vittima a conservare i propri cadaveri negli armadi altrui Ed è anche l'unica forma di perversione socialmente ammessa, capace di relegare tutte le altre a comparse sul palcoscenico degli atti proibiti. Moralismo e ipocrisia, poi, sono complici e il loro legame indissolubile governa l'universo del pregiudizio. Il moralista è in grado perciò di suddividere il mondo, con la sola forza delle proprie sentenze, tra ciò che e ammesso e giusto e ciò che va condannato Tutto questo però presuppone l'intenzionalità del male, la cosciente programmazione del crimine, l'estasi innominabile del delitto Il moralista conferma insomma la propria integrità morale accusando gli altri di una volontà nociva per le persone e per l'intero complesso sociale.

Che cosa succede invece quando il male si rivela come scaturito dall'assenza, dalla completa mancanza di determinazione, originato da individui senza desideri né coscienza che iniziano a scorrazzare in lungo e in largo per il globo producendo dolore e morte? Possiamo chiamarli zombi, corpi senz’anima, serial killer, omicidi di massa, oppure semplicemente il prodotto di “nuovi scenari sociali”. Il risultato è che di fronte a loro il moralista pontifica a vuoto; di fronte a loro inevitabilmente si svela l’ipocrisia dei suoi criteri di giudizio.

Daniele Brolli dalla prefazione di " Gioventù cannibale"

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