EREMO MISANTROPO
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Post n°1397 pubblicato il 23 Febbraio 2017 da Pitagora_Stonato
"Ridete. Fate bene a ridere. Un tempo fui - malgrado il mio aspetto sgradevole - un inguaribile romantico, la più assurda e ridicola delle creature. E un umanista anche, egualmente inguaribile. E tuttavia, nonostante, o forse grazie a queste debolezze, durante la mia prima formazione, fui in grado di conoscere una gran quantità di figure leggendarie e di persone di genio. Riuscii a conversare con tutti i Grandi. Dostoevskij e Strindberg, per esempio. Subito riconobbi in loro dei compagni di strada afflitti, isterici come me. E da loro appresi un insegnamento prezioso: per quanto piccolo e insignificante tu possa essere, nulla vieta che la tua follia sia tra le più grandi.
Inoltre, non si deve necessariamente credere alle storie per amarle..Io amo ogni genere di storia. Amo il suo modo di procedere: inizio, sviluppo, fine. Amo il lento accumularsi di senso, i paesaggi ancora indistinti e vaghi dell'immaginazione, i percorsi tortuosi e intricati, le pendici boscose; gli specchi d'acqua e i loro riflessi, le svolte tragiche e i comici incidenti di percorso. L'unico genere di letteratura che non riesco a tollerare è quella che riguarda i ratti, e anche i topi.. Provo disprezzo nei confronti del buon vecchio Ratto del Vento nei salici. Su Topolino e Stuart Little, ci piscio sopra. Affabili, bonari, carini e astuti, mi rimangono conficcati in gola come lische." da "Firmino" Sam Savage - Einaudi stile libero |
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