Creato da Pitagora_Stonato il 12/07/2010

EREMO MISANTROPO

se non avete nulla da aggiungere astenetevi. Grazie

 

Messaggi di Ottobre 2015

The Big Bang Theory

Post n°1272 pubblicato il 29 Ottobre 2015 da Pitagora_Stonato
 



Dice Sheldon Cooper:

" ci vorrebbero dei dispositivi installati sulla testa e quando uno dice una fesseria...

BANG!

Esplodono!"


Perché, talvolta, finendo una conversazione mi viene voglia di dare cappocciate al muro?!?




La conversazione che segue è  avvenuta alle 9.45,

i nomi e date sono stati modificati.


Pitston: buongiorno, dovrei prenotare un appuntamento per mia figlia Bluri Antonella


Operatrice : quando è nata?


Pitson: il 28 febbraio 2004 


Operatrice (guardando nel pc): è sicura che sia nata il 28 febbraio 2004?


Pitson: certo che sì!


(eppure capita che una domanda stupida come questa mi faccia nascere una sensazione di dubbioso disagio, forse perché sono una persona insicura?

Ma non può essere, perché io C'ERO QUANDO é NATA MIA FIGLIA!! NON POTEVO NON ESSERCI!!)


Operatrice : mi puo ripetere il cognome, lettera per lettera


Pitston : Bluri Antonella , B-L-U..


Operatrice: ecco, lei sbagliava a dirmi il cognome, mi diceva Luri


(Eggià, io sbaglio a dire il cognome di mia figlia!!!

E non so neppure con certezza quando è nata!!!)


Bang!

Bang!

BANG!

 




 
 
 

Politica e cultura

Post n°1271 pubblicato il 27 Ottobre 2015 da Pitagora_Stonato
 

 

Norberto Bobbio, dal suo Politica e cultura:

Poche cose abbiamo imparato dalla storia all'infuori di questa: che le idee si condensano in un sistema di ortodossia, i poteri in una forma gerarchica e che ciò che, può ridare vita al corpo sociale irrigidito è soltanto l'alito della libertà, con la quale intendo quella irrequietezza dello spirito, quell'insofferenza dell'ordine         stabilito, quell'aborrimento di ogni conformismo che richiede spregiudicatezza mentale ed energia di carattere. Io sono convinto che se non avessimo imparato dal marxismo a vedere la            storia dal punto di vista degli oppressi, guadagnando una nuova immensa prospettiva sul mondo umano, non ci saremmo salvati.   

O avremmo cercato riparo nella nostra interiorità o ci saremmo messi al servizio dei vecchi padroni. (...) Tra coloro che si sono salvati solo alcuni hanno custodito i frutti più sani della tradizione intellettuale europea: l'inquietudine della ricerca, il pungolo del dubbio, la volontà del dialogo, lo spirito critico, la misura nel giudicare, il senso della, complessità delle cose

 

 
 
 

Le favole cambiano

Post n°1270 pubblicato il 27 Ottobre 2015 da Pitagora_Stonato
 

 

 

I regimi in fondo sono menzogne che si rifriggono agli uomini per nascondergli i loro istinti. In realtà il circo romano aveva messo le cose a posto. (…) Panem et circenses, basta questo, pane, e poi sangue, ben gocciolante, dei gladiatori, ecco cosa serve. (…) Insomma, tutto queloo che si dà qui non è… letteratura o strip-tease, è noioso, ecco. Mentre con una buona esecuzione, allora si che si vedrebbe il popolo soddisfatto

Louis Ferdinand Celine

 

Si sa che il moralismo e quella pulsione sadica che spinge chi ne è vittima a conservare i propri cadaveri negli armadi altrui Ed è anche l'unica forma di perversione socialmente ammessa, capace di relegare tutte le altre a comparse sul palcoscenico degli atti proibiti. Moralismo e ipocrisia, poi, sono complici e il loro legame indissolubile governa l'universo del pregiudizio. Il moralista è in grado perciò di suddividere il mondo, con la sola forza delle proprie sentenze, tra ciò che e ammesso e giusto e ciò che va condannato Tutto questo però presuppone l'intenzionalità del male, la cosciente programmazione del crimine, l'estasi innominabile del delitto Il moralista conferma insomma la propria integrità morale accusando gli altri di una volontà nociva per le persone e per l'intero complesso sociale.

Che cosa succede invece quando il male si rivela come scaturito dall'assenza, dalla completa mancanza di determinazione, originato da individui senza desideri né coscienza che iniziano a scorrazzare in lungo e in largo per il globo producendo dolore e morte? Possiamo chiamarli zombi, corpi senz’anima, serial killer, omicidi di massa, oppure semplicemente il prodotto di “nuovi scenari sociali”. Il risultato è che di fronte a loro il moralista pontifica a vuoto; di fronte a loro inevitabilmente si svela l’ipocrisia dei suoi criteri di giudizio.

Daniele Brolli dalla prefazione di " Gioventù cannibale"

 
 
 

uuuuuuu-uuuuuu-uuuuuu

Post n°1269 pubblicato il 26 Ottobre 2015 da Pitagora_Stonato
 

 

 
 
 

Ho imparato una nuova parola: ircocervo

Post n°1268 pubblicato il 22 Ottobre 2015 da Pitagora_Stonato
 

ircocèrvoVocabolario on line

ircocèrvo s. m. [dal lat. hircocervus, comp. di hircus «capro» e cervus «cervo», calco del gr. τραγέλαϕος (v. tragelafo)]. – Nome d’un animale favoloso, che partecipa della natura del capro e del cervo. Usato per lo più (già in lat.) in senso fig., con riferimento a cosa assurda, inesistente, chimerica e sim.: le categorie del pensare ... si fanno esse stesse pensanti e giudicanti, foggiando veri e propri i. mentali (B. Croce). 

 

**

Ircocervo

Un ircocervo del XIX secolo, "The Trusty Servant" (il servo fedele)

Ircocervo deriva dal latino hircocervus, parola composta da hircus ("capro") e cervus ("cervo"), e designa un animale mitologico per metà caprone e per metà cervo. Viene anche denominato tragelafo[1] e descritto come:

« avente corna di cervo, e il mento irto per la lunga barba, spalle pelose, impeto velocissimo nel primo correre, e facilità a stancarsi subito »

Col tempo l'utilizzo letterale del termine è stato abbandonato in favore di un uso metaforico per riferirsi a cose assurde ed irreali.

 
 
 

INC. COOL.8

Post n°1267 pubblicato il 21 Ottobre 2015 da Pitagora_Stonato
 

 

 
 
 

FILM BIANCO

Post n°1266 pubblicato il 21 Ottobre 2015 da Pitagora_Stonato
 

 

 
 
 

Se stasera non avere nulla di meglio da fare

Post n°1265 pubblicato il 21 Ottobre 2015 da Pitagora_Stonato
 

 

 

Su Iris in prima serata

 

 

 
 
 

Nudo che scende una scala

Post n°1264 pubblicato il 20 Ottobre 2015 da Pitagora_Stonato
 

 

La gente fa i conti con le proprie disgrazie fisiche, le dita mozze dei piedi e delle mani, le cicatrici, le ustioni, la febbre, il cancro, i microbi, le infezioni, le ferite e le ossa rotte. Non fa mai i conti con i lividi e le cicatrici accumulati nell'involucro interiore a formare un completo universo di reazioni, un mondo riflesso in cui nulla sfugge all'interpretazione personale, poiché passa attraverso questo caleidoscopio della memoria, queste sensibili lastre fotografiche della psiche, questo assemblaggio di chimici emozionali attraverso cui ogni parola, ogni avvenimento, ogni esperienza, viene filtrata, digerita, deformata, prima di essere di nuovo proiettata sulle persone e sui rapporti.

Il movimento dell'io e dei suoi tanti strati, descritto da Duchamp nel suo Nudo che scende una scala, i molteplici io cresciuti in modo diseguale, non uno a uno, parallelamente, in una sola direzione, ma composti da numerose giustapposizioni che rivelano le infinite spirali del carattere, così come la terra rivela i suoi strati, un'infinita costellazione di sentimenti che si espandono altrettanto misteriosamente dello spazio e della luce nel regno dei pianeti.


da "le quattro stanze del cuore" Anaïs Nin

 

 
 
 

Le quattro stanze del cuore - Anaïs Nin

Post n°1263 pubblicato il 20 Ottobre 2015 da Pitagora_Stonato
 

 

 


... l'amore non muore mai di morte naturale. Muore perché non sappiamo come nutrirlo, muore di cecità ed errori e tradimenti. Muore di malattie e ferite, muore di stanchezza, si avvizzisce, si appanna, ma non muore mai di morte naturale. Ogni amante potrebbe essere portato in tribunale come assassino del suo proprio amore. Quando qualcosa ti ferisce, ti rende triste, io mi precipito per schivarlo, per correggerlo, cercando di sentire quello che senti tu, e tu invece ti volti e con un gesto di impazienza mi dici: "Non ti capisco"


**


Un intenso e vivido presente è il miglior esorcista del passato


**


Sorrideva di fronte a questo grande desiderio che ha l'uomo di costruire città, quando è tanto più difficile costruire rapporti, a questo bisogno di conquistare nuove terre quano è tanto più difficile conquistare anche un solo cuore, soddisfare un bambino, creare una perfetta vita umana. Il bisogno dell'uomo di inventare, circumnavigare lo spazio quando è tanto più difficile vincere lo spazio che separa gli esseri umani, il bisogno dell'uomo di organizzare sistemi filosofici quando è tanto più difficile comprendere anche un solo uomo, e quando i più grandi abissi dell'umana natura giacciono per metà inesplorati.


**


Tutte le grandi fughe che ti allontanano dalla vita, alla fine ti scaricano in luoghi di espiazione.


**

... come spesso la gente dimentica le sue prime intuizioni, fino al momento in cui la fine di un'amicizia, la fine di un amore, risvegliano quella prima impressione a lungo sepolta, che ricompare a testimoniare come, negli esseri umani, i sensi animali percepiscano chiaramente i pericoli, le trappole, ma vengano spesso messi da parte per seguire un cieco impulso, nella direzione opposta a quella dell'autoconservazione. A testimoniare che gli esseri umani possiedono un senso del pericolo, ma che un qualche altro desiderio, un qualche altro impulso, li richiama e li trascina precisamente verso quelle trappole, verso l'autodistruzione


Le quattro stanze del cuore - Anaïs Nin

 
 
 

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