Creato da Pitagora_Stonato il 12/07/2010

EREMO MISANTROPO

se non avete nulla da aggiungere astenetevi. Grazie

 

Messaggi di Maggio 2016

Dico a te BELLUOMO

Post n°1361 pubblicato il 27 Maggio 2016 da Pitagora_Stonato

 

 

Tutto OK?

 
 
 

accetta un consiglio

Post n°1360 pubblicato il 26 Maggio 2016 da Pitagora_Stonato
 


Fai quel che puoi, indipendentemente dal risultato,  potrai sempre dirti di aver fatto tutto quel che hai potuto.

 
 
 

La-La-LAND

Post n°1359 pubblicato il 16 Maggio 2016 da Pitagora_Stonato
 

 

 
 
 

Stazione- sala d'attesa

Post n°1358 pubblicato il 10 Maggio 2016 da Pitagora_Stonato
 

 

 
 
 

Sulla panca di pietra

Post n°1357 pubblicato il 10 Maggio 2016 da Pitagora_Stonato
 

 


Una cosa che ti sconsigliano è scrivere un romanzo in cui il protagonista sia uno scrittore. Lo dice anche Carver, in una specie di saggio che ho letto sulla scrittura. Io infatti nel mio romanzo non parlo di uno scrittore ma di un poliziotto muto specializzato in indagini legate ai suicidi che si innamora di una bella otorinolaringoiatra figlia di un famoso scienziato apparentemente suicida ma in realtà assassinato dal Sistema Corrotto.

Così sono salvo dalla trappola del metaromanzo del cazzo.

Pensò a questa cosa intanto che, aspetto Agata alla stazione dei treni di Torino e a un certo punto vedo una scena che mi lascia quasi senza fiato.

Mi trovo alla macchinetta dei gustosi snack che aspetto che il bicchiere di plastica di caffè gusto liquirizia - ché non so se ci avete fatto caso ma il caffè delle macchinette sa di liquirizia e anche quello che ti servono sui treni, che mi sa che è lo stesso e comunque a me piace molto  - son lì che aspetto che il bicchiere si riempia e vedo questo ragazzo e questa ragazza, seduti su una delle panche di pietra sulla passerella in mezzo ai binari. Hanno una ventina d'anni, qualcosa di più, sono seduti appiccicati e belli imbacuccati che fa un bel freddo, lei ha i capelli biondi, corti, lui porta occhiali pesanti, scuri.

Leggono. Ma non leggono due libri diversi, leggono lo stesso libro.           I

Il fatto però è che non sono due copie dello stesso libro. I due ragazzi, seduti, l'una accanto all'altro, leggono da una sola copia dello stesso libro e lei lo tiene in mezzo e gira le pagine lentamente e sono davvero belli e ben sincronizzati, questi due ragazzi seduti sulla panca di pietra, tra i binari.

E io, intanto che sorseggio il mio caffè alla liquirizia, badando di non ustionarmi lingua e palato, li guardo, mi riesce difficile non guardarli che hanno questo modo intimo di leggere, che non avevo mai visto o almeno mi sembra di non avere mai visto, e cerco di ricordare ma mi   viene in mente una coppia di ragazzini che si dividono gli auricolari. Un libro in due, mai.

Penso a me stesso che guardo un film accanto a una donna, sdraiati sul mio letto, come è difficile concentrarsi, senza toccarla, baciarla, penso.

E a un certo punto lei fa per voltare pagina, e lui le sfiora la mano, è in ritardo di qualche riga, lei si ferma, sorride impercettibile ma io lo percepisco quei sorriso perché sono un abile percettore di sorrisi di belle ragazze.

Pochi istanti e lui la sfiora di nuovo, ora può andare avanti, girare pagina.

E intanto che aspetto Agata, penso che sia meraviglioso leggere un libro come stanno facendo questi due innamorati.            .

Perché io li immagino innamorati, mi è impossibile pensare che non lo siano.

Lo sono.

 

da "d'amore si muore ma io no" - Guido Catalano - Rizzoli

 
 
 

Tunnel vision

Post n°1356 pubblicato il 06 Maggio 2016 da Pitagora_Stonato
 

Orbene, la linea di demarcazione tra oggetti e idee può essere sottile assai, ma non destiamo il can che dorme. Galileo faceva bene a lasciar cadere oggetti invece che idee dalla sua torre, e il Festival Geoterapico avrebbe fatto altrettanto bene ad attenersi anch'esso agli oggetti. Entro il normale arco percettivo il comportamento degli oggetti può essere misurato e previsto. Tralasciando il fatto che in mani sbagliate pressoché ogni oggetto, compreso questo libro che tenete in mano, può trasformarsi nel Reperto A in un processo per omicidio; tralasciando per il momento il fatto che ogni oggetto può forse condurre un'esistenza segreta, è tuttora il caso di dire che gli oggetti, così come ci è possibile capirli, sono relativamente stabili, mentre le idee senz'altro no, possono non solo venire usate male, ma quest'abuso addirittura lo sollecitano - e poi migliore è l'idea e più è volatile. Ciò lo si deve al fatto che soltanto le idee migliori diventano dogmi, e a essere micidiale è appunto questo processo in base al quale un'idea fresca, stimolante, umanamente utile si tramuta in dogma robot. In termini di pericolosi vettori fatti decollare, la trasformazione d'idee in dogmi non è dammeno della trasformazione d'idrogeno in elio, dell'uranio in piombo, o dell'innocenza in corruzione. Ed è quasi altrettanto inesorabile.

 Il problema comincia al livello secondario, non presso l'originatore o sviluppatore dell'idea ma presso coloro che ne sono attratti, che l'adottano, che vi si abbarbicano sinché non gli si spezza l'ultima unghia e che invariabilmente mancano della visione d'insieme, della flessibilità, dell'immaginazione e, fatto ancor più importante, del senso d'umorismo per tenerla lì unita allo spirito che l'ha schiusa Le idee sono fatte dai grandi maestri, i dogmi dai discepoli, e lungo la via il Budda viene sempre fatto fuori.

Esiste una particolarmente antipatica e scoraggiante comune afflizione chiamata tunnel vision la quale, per tutta l'insofferenza che provoca, dovrebbe stare in cima all'elenco delle malattie da debellare stilato dall'Organizzazione per la salute nel mondo. La tunnel vision è provocata da un fungo ottico che si propaga quando il cervello è meno energico dell'ego. Come complicanza ecco la disponibilità alla politica. Quando una buona idea viene fatta passare attraverso i filtri e i compressori della normale tunnel vision, non solo ne esce ridotta quanto a scala e valore ma nella sua nuova configurazione dogmatica produce effetti opposti a quelli per cui era stata originariamente intesa.

Ecco allora le amorevoli idee di Gesù Cristo divenire i sinistri clichés del cristianesimo. Ecco virtualmente ogni rivoluzione della storia fallire: gli oppressi appena si pigliano il potere si trasformano in oppressori e ripiegano su tattiche totalitarie per "proteggere la rivoluzione" Ecco perché le minoranze che ricercano l'abolizione del pregiudizio divengono intolleranti, perché quelle che vogliono la pace divengono marziali, quelle che desiderano l'eguaglianza si fanno vanitose, quelle che vogliono l'affrancamento ostili (essendo lo stringimento del buco del culo il primo sintomo dell'autorepressione).

Questo breve sermone vi è giunto grazie al patrocinio dell'Istituto di demenze essenziali dell'Università dei Fuorilegge.

 

Da "Natura morta con Picchio" - Tim Robbins - Tascabili Baldini & Castoldi

 

 

 
 
 

Anche io avevo i boccoli!

Post n°1355 pubblicato il 04 Maggio 2016 da Pitagora_Stonato

... e pure quello...

che vede una 15 enne dove c'è una bambina...

 

 

 
 
 

Ma tu osservi bene cosa condividi?

Post n°1354 pubblicato il 04 Maggio 2016 da Pitagora_Stonato

La prudenza è una delle quattro virtù cardinali della morale occidentale, sin dall'antichità romana. La prudenza è la virtù che dispone l'intelletto all'analisi accorta e circostanziata del mondo reale circostante e esorta la ragione a discernere in ogni circostanza il nostro vero bene, scegliendo i mezzi adeguati per compierlo. La prudenza è la « retta norma dell'azione », scrive San Tommaso D'Aquino sulla scia di Aristotele. Essa non si confonde con la timidezza o la paura, né con la doppiezza o la dissimulazione. È detta « auriga virtutum – cocchiere delle virtù »: essa dirige le altre virtù indicando loro regola e misura. È la prudenza che guida immediatamente il giudizio di coscienza. L'uomo prudente decide e ordina la propria condotta seguendo questo giudizio. Grazie alla virtù della prudenza applichiamo i principi morali ai casi particolari senza sbagliare e superiamo i dubbi sul bene da compiere e sul male da evitare.

Nella filosofia platonica è detta "saggezza", ed è la virtù propria dell'anima razionale.

(da wiky)

 

io fossi in te mi domanderei se la signorina è maggiorenne,

ma probabilmente, se fossi in te, avrei visto solo un fica... oltre non riesci ad andare.

 
 
 

Chi sa come far perdurare l'amore?

Post n°1353 pubblicato il 03 Maggio 2016 da Pitagora_Stonato
 


I. Spiegate all'amore che state andando dal droghiere all'angolo della Flatbush Avenue di Brooklyn per una torta al formaggio, e che se lui perdura gliene darete metà. Perdurerà.
2. Spiegate all'amore che volete un suo ricordo e fatevi dare una ciocca di capelli. Bruciate i capelli in un fornellino per l'incenso acquistato ai grandi magazzini che abbia su tre lati i simboli yinlyang. Guardate a sudovest. Parlate in fretta sopra i capelli in fiamme in una lingua convincentemente esotica. Togliete le ceneri dei capelli e adoperatele per disegnarvi sulla faccia un paio di baffi. Trovate l'amore. Ditegli che siete qualcuno di nuovo. Perdurerà.
3. Svegliate l'amore nel fondo della notte. Spiegategli che il mondo è in fiamme. Precipitatevi alla finestra e fate la pipì fuori. Come se niente fosse tornate a letto e assicurategli che tutto è a posto. Riaddormentatevi. Al-mattino l'amore sarà lì.

Da "Natura morta con Picchio" di Tom Robbins - Tascabili Baldini & Castoldi

 

 

 

il video allegato può sembrare fuori tema, per chi non ha letto il libro

 
 
 

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