EREMO MISANTROPO
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Messaggi del 24/02/2016
Post n°1339 pubblicato il 24 Febbraio 2016 da Pitagora_Stonato
Siamo consapevoli dell'animale che è in noi, il quale si sveglia in proporzione all'assopimento della nostra più alta natura Esso è,strisciante e sensuale, e forse non può essere espulso interamente; come i vermi, che persino quando siamo vivi e in salute continuamente vivono nel nostro corpo. Forse possiamo ritirarci da esso ma mai mutarne la natura. Temo che l'animale dentro di noi goda di una certa salute sua propria, e che noi possiamo stare bene anche se non siamo puri. L'altro giorno raccolsi la mascella inferiore di un cinghiale, con denti e zanne, la quale suggeriva l'esistenza di una salute e di un vigore animali distinti da quelli spirituali. Questa creatura raggiungeva il suo scopo con mezzi diversi dalla temperanza e dalla purezza. Dice Meng-tze*: «Ciò per cui l'uomo differisce dalle bestie è una cosa da nulla; il gregge comune la perde molto presto - gli uomini superiori la conservano con cura». Chissà quale sorta di vita sarebbe la nostra, se non avessimo conseguito la purezza? Se conoscessi un uomo tanto saggio il quale potesse insegnarmi questa virtù, andrei a trovarlo immediatamente. «Comandare le proprie passioni e i sensi esterni, il corpo e le buone azioni, è considerato dal Veda come indispensabile perché la mente si approssimi a Dio.» Tuttavia, lo spirito può, per un certo tempo, pervadere controllare ogni membro e ogni funzione del corpo, e trasformare in purezza e devozione ciò che, per forma, è la più rozza sensualità. L'energia generatrice che, quando siamo senza freni morali, ci dissipa e ci insozza, quando siamo contenti ci rinvigorisce e ci ispira. La castità è la fioritura dell'uomo; e ciò che si chiama Genio, Eroismo, Santità e simili, sono solo i vari frutti che vengono come conseguenza di essa. L'uomo fluisce subito a Dio quando il canale della purezza è aperto. Alternativamente, la nostra purezza c'ispira e la nostra impurità ci abbatte. Benedetto colui che è certo che l'animale che sta nel suo cuore sta morendo giorno per giorno, e che l'essere divino è in lui affermato. Forse non c'è nessuno che debba vergognarsi della natura inferiore e bruta cui è connaturato. Temo che noi siamo dei e semidei solo quanto i fauni e i satiri - esseri divini uniti alle bestie, creature di senso - e che (fino a un certo punto) la nostra vera vita sia la nostra vergogna.
*Meng-tze o MeniAúsì filosofo confuciano dei secc. IV e III a.C teorizzò l'essenziale, naturale bontà dell'uomo.
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Post n°1338 pubblicato il 24 Febbraio 2016 da Pitagora_Stonato
"... se c'è qualcosa di cui mi pento, nove volte su dieci è della mia buona condotta"
** "Certo, un altro può anche pensare per me, ma non è desiderabile che lo faccia precludendomi la possibilità di pensare per me stesso"
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Nei momenti di saggezza, noi consideriamo soltanto i fatti, la situazione che esiste. Dite quello che dovreste. Qualsiasi verità è meglio dell'inganno. Tom Tyde*, il calderaio, mentre stava sul patibolo, a quelli che gli chiedevano se non avesse nulla da dire, rispose:"Dite ai sarti di fare il nodo in fondo al filo, prima di dare il primo punto"
*protagonista di una ballata popolare
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il 17/07/2021 alle 18:53
Inviato da: cassetta2
il 24/04/2020 alle 08:47
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il 14/09/2018 alle 19:08
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il 07/09/2018 alle 13:31
Inviato da: arw3n63
il 30/08/2018 alle 15:56