Creato da erlando il 20/02/2013
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L'USCITA DALL'EURO

Post n°43 pubblicato il 07 Novembre 2014 da erlando
Foto di erlando

L'talia non può continuare a restare nell'euro alle condizioni attuali in cui la Germania non concede altra alternativa che quella di: risanare il debito pubblico, fare riforme strutturali e sperare nell'incremento del PIL per crescita economica.

Abbiamo gia' visto ( vedi post precedente -Studio di V. e C. Reinhart e K. Rogoff ) che nei Paesi che hanno  un debito pubblico superiore al 90% del PIL vi è una decrescita annua mediamente dell'1,2% il che vuol dire per l'Italia che ha previsto  per il 2015 una crescita dell'0,2-0,3% e dell'1% nel 2016 una perdita del PIL  dell' 0,9%-1% nel 2015 ed un pareggio nel 2016.

A questo stadio occorre illustrare a tutto il paese che non c'è scampo.

Quali alternative ci restano?

Premesso che occorre fare le riforme strutturali ed eliminare gli sprechi per ridurre le spese potremmo:

  1. continuare a restare nell'euro e introdurre un'imposta patrimoniale del 20% per ridurre il debito pubblico;
  2. uscire dall'euro e introdurre un'imposta patrimoniale del 30%;
  3. convincere la Germania affinchè la BCE faccia una politica inflazionista e da banca garante per i paesi piu'indebitati. 

07.11.14    

E.L.                                                                  

 
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L'ITALIA E L'EURO

Post n°42 pubblicato il 06 Novembre 2014 da erlando

In un recente studio VINCENT E CARMEN REINHART E KENNETH ROGOFF, studiosi di storia economica hanno calcolato che dal 1800 ad oggi, quando il debito   supera il 90% del PIL,  lo Stato perde mediamente il 1,2% di crescita economica annua.

Il che vuol dire che la strada della crescita economica per superarare la crisi è molto difficile un 'altra strada sarebbe quella di ridurre il debito tout court oppure di aumentare l'inflazione.

Ma convincere la Germania affinchè la BCE attui una politica del genere è molto improbabile anzi Draghi è molto criticato dal suo maggiore azionista che è la Banca centrale Tedesca. 

E.L. 11.11.14

 

 

 
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IMMIGRATI NON ACCOMPAGNATI

Post n°41 pubblicato il 13 Agosto 2014 da erlando

Forse non tutti sanno che gli immigrati non accompagnati che arrivano nel nostro paese o salvati con Mare Nostrun sono a carico di noi cittadini fino al raggiungimento della maggiore età.

Quindi ognuno di noi paga oltre per i propri figli anche per il diritto alla assistenza sanitaria , al mantenimento alimentare e  vestiario ed il diritto alla scuola fino alla maggiore età di questi ragazzi.

Ora pare che il governo abbia esaurito i fondi per L'Emergenza del Nord Africa ed abbia scaricato sui Comuni tale onere. I Comuni ,a loro volta, non hanno  i mezzi per provvedere ed hanno scaricato sui Centri di Accoglienza che si rivolgano allo Stato per avere fondi.

Sono le solite magagne dei nostri governanti che a loro volta cercheranno di scaricare sull' Unione Europea tale costo.

Ma mi chiedo Angelino A. ed i compagnucci della parrochietta non sapevano niente?

E.L. 08.13.14

 
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Contrattazione aziendale : salari legati ai risultati

Post n°40 pubblicato il 30 Maggio 2014 da erlando

 

Il Presidente Squinzi  di recente ha dichiarato una cosa che sembrebbe  ovvia ma che  così non è .

A mio avviso occorrerebbe precisare in via prioritaria che si discuta non solo di contratti privati ma anche di quelli pubblici e non solo di salari ma anche di stipendi di dirigenti , quadri , intermedi e di emolumenti  per amministratori pubblici e privati.

In partenza bisognerebbe fissare dei  principi generali  nei singoli contratti di categoria :

  1. Gli emolumenti complessivi , della parte fissa e  e di quella variabile , legati ai risultati,    non dovrebbero superare un  certo rapporto con il salario medio aziendale (es. regola Olivetti rapporto 1 a 10, o altro rapporto);

  2. La parte variabile  (legata ai risultati) dei compensi degli amministratori dovrebbe essere corrisposta di pari importo o in %  a tutti gli agli altri  lavoratori meritevoli per produttività  ( dirigenti e quadri );

  3. Le azioni date agli amministratori  date in bonus dovrebbero essere corrisposte anche agli lavoratori per pari importo o in %.

  4. Non dovrebbero essere corrisposti incrementi, incentivazioni o aumenti contrattuali in aziende in perdita sia pubbliche sia private.

  5. La contrattazione nazionale dovrebbe trattare argomenti generali che riguardano la stessa categoria di lavoratori (parte normativa e  minimo economico)

  6. La contrattazione aziendale dovrebbe trattare la parte economica  per ogni azienda.

Quanto sopra in base al principio che il risultato deriva da un lavoro collettivo  e che ogni azienda ha obiettivi e risultati diversi.

Agli azionisti così come corrisposto agli amministratori dovrebbe essere erogato un dividendo pari in % almeno pari alla parte variabile degli amministratori.

Nella pubblica amministrazione i risultati dovrebbero essere parametrati al raggiungimento di coefficienti di produttività  e di efficienza della spesa pubblica generale.

In base a quanto auspicato non dovremmo piu’ assistere né alle ruberie di amministratori  né ad incrementi contrattuali legati slegati dai risultati.

E.L. 30.05.14

 
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Ta.R i., TASI E IUC

Post n°39 pubblicato il 10 Maggio 2014 da erlando

Continuazione

IUC (imposta Unica Comunale) si basa su due presupposti impositivi uno costituito dal possesso di immobili e collegato alla loro natura e valore l’altro collegato all’erogazione e alla fruizione di servizi comunali.

LA UIC SI COMPONE DELL’IMPOSTA MUNICIPALE PROPRIA (IMU) DI NATURA PATRIMONIALE E DI UNA COMPONENTE RIFERITA AI SERVIZI CHE SI ARTICOLA NEL TRIBUTO PER I SERVIZI INDIVISIBILI (TASI), A CARICO SIA DEL POSSESSORE CHE DELL’UTILIZZATORE DELL’IMMOBILE  E NELLA TASSA SUI RIFIUTI (TARI)  DESTINATA A FINANZIARE I COSTI DI RACCOLTA E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI, A CARICO DELL’UTILIZZATORE.

DI FATTO LA UIC HA DI  UNICO SOLAMENTE IL NOME IN QUANTO NON E’  DI PER SE’ UN TRIBUTO VERO E PROPRIO, MA SEMPLICEMENTE UN’ETICHETTA  SOSTANZIALMENTE UNA DEFINIZIONE SOTTO LA QUALE IN CONCRETO SI COLLOCANO TRE TRIBUTI (IMU-TASI- TARI)

LA TASI E ‘ NELLA REALTA’ LA VECCHIA IMU + LA COMPONENTE DELLA IUC DIRETTA ALLA COMPONENTE DEI SERVIZI INDIVISIBILI DEI COMUNI.

LA TARI E’ RIVOLTA ALLA COPERTURA DEL COSTO DELLA RACCOLTA DEI RIFIUTI URBANI E AD ESSA ASSIMILATI ED E’ DECISA DAI COMUNI CON PROPRIO REGOLAMENTO. (PER ROMA VEDI IL SITO AMA)

RIEPILOGANDO

PER LE ALIQUOTE AVREMO:

TARI= ALIQUOTA DEFINITA DAL COMUNE

               TASI= ALIQUOTA BASE 1% ED ALIQUOTA DEFINITA DAL COMUNE TRA 3,3 E 11,4%  A   CONDIZIONE CHE TASI + IMU < _IMU . ALIQUOTA MAX 2014 2,5%

               IMU = 0,76 % ALIQUOTA DI BASE . I COMUNI POSSONO AUMENTARE O DIMNUIRE DI 0,3    PUNTI PERCENTUALI (0,76+0,3=1,06)

 

 

PUO’ ESSERE UTILE CONSULTARE PER TAa.Ri. IL SITO AMA: http://www.amaroma.it/tariffa-rifiuti/

E per le altre IMU E TASI IL SITO  http://www.amministrazionicomunali.it/main/

E.L. 10.05.14

 
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