Creato da erlando il 20/02/2013
DI TUTTO UN PO'
|
Area personale
Tag
Cerca in questo Blog
Menu
Chi puņ scrivere sul blog
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
www.villabonellinetwo
L'talia non può continuare a restare nell'euro alle condizioni attuali in cui la Germania non concede altra alternativa che quella di: risanare il debito pubblico, fare riforme strutturali e sperare nell'incremento del PIL per crescita economica.
Abbiamo gia' visto ( vedi post precedente -Studio di V. e C. Reinhart e K. Rogoff ) che nei Paesi che hanno un debito pubblico superiore al 90% del PIL vi è una decrescita annua mediamente dell'1,2% il che vuol dire per l'Italia che ha previsto per il 2015 una crescita dell'0,2-0,3% e dell'1% nel 2016 una perdita del PIL dell' 0,9%-1% nel 2015 ed un pareggio nel 2016.
A questo stadio occorre illustrare a tutto il paese che non c'è scampo.
Quali alternative ci restano?
Premesso che occorre fare le riforme strutturali ed eliminare gli sprechi per ridurre le spese potremmo:
- continuare a restare nell'euro e introdurre un'imposta patrimoniale del 20% per ridurre il debito pubblico;
- uscire dall'euro e introdurre un'imposta patrimoniale del 30%;
- convincere la Germania affinchè la BCE faccia una politica inflazionista e da banca garante per i paesi piu'indebitati.
07.11.14
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
In un recente studio VINCENT E CARMEN REINHART E KENNETH ROGOFF, studiosi di storia economica hanno calcolato che dal 1800 ad oggi, quando il debito supera il 90% del PIL, lo Stato perde mediamente il 1,2% di crescita economica annua.
Il che vuol dire che la strada della crescita economica per superarare la crisi è molto difficile un 'altra strada sarebbe quella di ridurre il debito tout court oppure di aumentare l'inflazione.
Ma convincere la Germania affinchè la BCE attui una politica del genere è molto improbabile anzi Draghi è molto criticato dal suo maggiore azionista che è la Banca centrale Tedesca.
E.L. 11.11.14
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Forse non tutti sanno che gli immigrati non accompagnati che arrivano nel nostro paese o salvati con Mare Nostrun sono a carico di noi cittadini fino al raggiungimento della maggiore età.
Quindi ognuno di noi paga oltre per i propri figli anche per il diritto alla assistenza sanitaria , al mantenimento alimentare e vestiario ed il diritto alla scuola fino alla maggiore età di questi ragazzi.
Ora pare che il governo abbia esaurito i fondi per L'Emergenza del Nord Africa ed abbia scaricato sui Comuni tale onere. I Comuni ,a loro volta, non hanno i mezzi per provvedere ed hanno scaricato sui Centri di Accoglienza che si rivolgano allo Stato per avere fondi.
Sono le solite magagne dei nostri governanti che a loro volta cercheranno di scaricare sull' Unione Europea tale costo.
Ma mi chiedo Angelino A. ed i compagnucci della parrochietta non sapevano niente?
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Il Presidente Squinzi di recente ha dichiarato una cosa che sembrebbe ovvia ma che così non è .
A mio avviso occorrerebbe precisare in via prioritaria che si discuta non solo di contratti privati ma anche di quelli pubblici e non solo di salari ma anche di stipendi di dirigenti , quadri , intermedi e di emolumenti per amministratori pubblici e privati.
In partenza bisognerebbe fissare dei principi generali nei singoli contratti di categoria :
Gli emolumenti complessivi , della parte fissa e e di quella variabile , legati ai risultati, non dovrebbero superare un certo rapporto con il salario medio aziendale (es. regola Olivetti rapporto 1 a 10, o altro rapporto);
La parte variabile (legata ai risultati) dei compensi degli amministratori dovrebbe essere corrisposta di pari importo o in % a tutti gli agli altri lavoratori meritevoli per produttività ( dirigenti e quadri );
Le azioni date agli amministratori date in bonus dovrebbero essere corrisposte anche agli lavoratori per pari importo o in %.
Non dovrebbero essere corrisposti incrementi, incentivazioni o aumenti contrattuali in aziende in perdita sia pubbliche sia private.
La contrattazione nazionale dovrebbe trattare argomenti generali che riguardano la stessa categoria di lavoratori (parte normativa e minimo economico)
La contrattazione aziendale dovrebbe trattare la parte economica per ogni azienda.
Quanto sopra in base al principio che il risultato deriva da un lavoro collettivo e che ogni azienda ha obiettivi e risultati diversi.
Agli azionisti così come corrisposto agli amministratori dovrebbe essere erogato un dividendo pari in % almeno pari alla parte variabile degli amministratori.
Nella pubblica amministrazione i risultati dovrebbero essere parametrati al raggiungimento di coefficienti di produttività e di efficienza della spesa pubblica generale.
In base a quanto auspicato non dovremmo piu’ assistere né alle ruberie di amministratori né ad incrementi contrattuali legati slegati dai risultati.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Continuazione
IUC (imposta Unica Comunale) si basa su due presupposti impositivi uno costituito dal possesso di immobili e collegato alla loro natura e valore l’altro collegato all’erogazione e alla fruizione di servizi comunali.
LA UIC SI COMPONE DELL’IMPOSTA MUNICIPALE PROPRIA (IMU) DI NATURA PATRIMONIALE E DI UNA COMPONENTE RIFERITA AI SERVIZI CHE SI ARTICOLA NEL TRIBUTO PER I SERVIZI INDIVISIBILI (TASI), A CARICO SIA DEL POSSESSORE CHE DELL’UTILIZZATORE DELL’IMMOBILE E NELLA TASSA SUI RIFIUTI (TARI) DESTINATA A FINANZIARE I COSTI DI RACCOLTA E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI, A CARICO DELL’UTILIZZATORE.
DI FATTO LA UIC HA DI UNICO SOLAMENTE IL NOME IN QUANTO NON E’ DI PER SE’ UN TRIBUTO VERO E PROPRIO, MA SEMPLICEMENTE UN’ETICHETTA SOSTANZIALMENTE UNA DEFINIZIONE SOTTO LA QUALE IN CONCRETO SI COLLOCANO TRE TRIBUTI (IMU-TASI- TARI)
LA TASI E ‘ NELLA REALTA’ LA VECCHIA IMU + LA COMPONENTE DELLA IUC DIRETTA ALLA COMPONENTE DEI SERVIZI INDIVISIBILI DEI COMUNI.
LA TARI E’ RIVOLTA ALLA COPERTURA DEL COSTO DELLA RACCOLTA DEI RIFIUTI URBANI E AD ESSA ASSIMILATI ED E’ DECISA DAI COMUNI CON PROPRIO REGOLAMENTO. (PER ROMA VEDI IL SITO AMA)
RIEPILOGANDO
PER LE ALIQUOTE AVREMO:
TARI= ALIQUOTA DEFINITA DAL COMUNE
TASI= ALIQUOTA BASE 1% ED ALIQUOTA DEFINITA DAL COMUNE TRA 3,3 E 11,4% A CONDIZIONE CHE TASI + IMU < _IMU . ALIQUOTA MAX 2014 2,5%
IMU = 0,76 % ALIQUOTA DI BASE . I COMUNI POSSONO AUMENTARE O DIMNUIRE DI 0,3 PUNTI PERCENTUALI (0,76+0,3=1,06)
PUO’ ESSERE UTILE CONSULTARE PER TAa.Ri. IL SITO AMA: http://www.amaroma.it/tariffa-rifiuti/
E per le altre IMU E TASI IL SITO http://www.amministrazionicomunali.it/main/
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |