SESSO E VOLENTIERI

L'INCONTRO...


Entrando in albergo scoprii che le nostre camere si trovavano al terzo piano, prendemmo le chiavi e ci avviammo verso l'ascensore... avevo il cuore in tumulto al pensiero che Pietro fosse lì, a pochi passi da me, rispondevo a monosillabi alle domande di Sara mentre la mia mente stava rivolta altrove: avevo una gran voglia di vedere immediatamente Pietro ma come potevo fare? Non potevo allontanarmi senza destar sospetti ma era altrettanto vero che attendere l'ora della cena e magari confonderlo con altri ospiti o occupare un tavolo che mi impedisse di vederlo mi faceva star male...Ci accordammo con Sara che avremmo fatto una doccia e poi ci saremmo viste per scendere a cena così, dopo aver dato un'occhiata alle camere e aver valutato la pulizia e l'ordine di queste ci separammo: finalmente!Feci uno squillo a Pietro:"Tesoro, finalmente....""Ciao Pietro, sono appena arrivata... sto due piani sopra di te...""Dio che emozione Mary...""Devi essere matto! Ci stanno un bel po' di Km dal tuo posto di lavoro a qui...""Ce ne fossero stati anche di più non sarebbe stato un problema, io dovevo esserti vicino... hai idea di come mi sarei sentito sapendoti a 150 Km da me e rimanendo inerte? Per fortuna sei capitata qui nei miei giorni di lavoro...""Pietro...""Ascoltami Mary... devo vederti... proprio non puoi inventarti nulla?""Forse... ora chiudiamo... ho una mezza idea...""Ok tesoro... la porta della mia camera é aperta...""Sì ma... non contarci troppo, ok?""D'accordo..."Chiusi la chiamata e di colpo pensai che dovevo agire in tutta fretta: avevo i minuti contati e dovevo muovermi per evitare che Sara, finita la doccia, venisse a bussare in camera mia... e se fosse accaduto?Una scusa... mi ci voleva una scusa...Di colpo un'illuminazione: se m'avesse beccata poteva salvarmi il vizio del fumo... già, dovevo scendere in fretta, accertarmi della presenza di una tabaccheria e...Presi l'ascensore con la mia borsetta a tracolla, m'ero appena guardata allo specchio prima di uscire e m'ero resa conto che presentarmi a Pietro in quelle condizioni non fosse proprio il massimo: dopo una giornata intensa trascorsa in giro per ospedali e per la città, con il caldo che c'era, sicuramente sarebbe stato più opportuno rendersi almeno presentabile... ma non c'era tempo...Mi affacciai sulla strada: era il mio giorno fortunato quello! la tabaccheria era a pochi metri dall'albergo... rientrai in tutta fretta e salii i gradini fino al I piano... imboccai il corridoio di destra, errore... a sinistra... di corsa... in fretta leggevo le targhette dei numeri sulle porte, mi avvicinavo, mi avvicinavo... eccola... afferrai la maniglia e aprii: Pietro era lì, mi dava le spalle...Prima della partenza, una sera in chat, avevamo giocato sull'immaginare il nostro primo incontro e Pietro l'aveva definito addirittura nei particolari... per confermare la sua netta convinzione che gli sarei piaciuta al di là del mio aspetto fisico, riteneva che sarebbe stato bellissimo se lui, in penombra,  fosse rimasto di spalle e io mi fossi avvicinata inizialmente per conoscerlo attraverso le mani, poi sarebbe stato il momento per me di volgergli le spalle perché fosse lui a toccare i contorni del mio viso con le sue mani e, finalmente, ci saremmo guardati...Il rumore della porta, il desiderio irresistibile, l'attesa snervante lo fecero capitolare immediatamente dopo, altro che gioco lento e meditato! Si girò e, pur conoscendo la risposta,  chiese:"Chi sei?""Come sarebbe a dire chi sono? Aspettavi qualcun altro?"Mi venne incontro lentamente..."Mary... sei bellissima... lo sapevo..."Ci abbracciammo, così senza parole, solo un silenzio intenso, ricco di significato... non un silenzio imbarazzato e vuoto, ma pieno, colmo... colmo del bene che provavamo l'uno per l'altra... mi sentii protetta tra quelle braccia, ero al sicuro...Pietro mi stringeva come se non volesse più staccarsi da me, poi cominciò a farfugliare qualcosa:"Mary, piccola Mary... fiorellino... come sei dolce, quanto bene ti voglio...""Pietro... Pietro..."Non riuscivo a dire altro mentre cercavo di osservare i lineamenti del suo volto... sembrava molto più giovane della sua età, era un bell'uomo, i capelli brizzolati..."sale e pepe" diceva lui, e poi aggiungeva "...più sale che pepe però...".Allentò la morsa per un attimo e quasi mi allontanò da lui, ma non troppo, mi sollevò il viso prendendo il mio mento tra indice e pollice e fissando il mio sguardo seriamente, con le lacrime agli occhi aggiunse: "Adesso che ti ho vista non manca più la famosa fisicità di cui mi parlavi, quindi posso dirtelo con cognizione di causa... Mary... ti amo..." e cominciò a sbaciucchiare i miei occhi, la fronte, le guance, il mento... finché non arrivò alla bocca... ...la bocca... quanto tempo era passato da quando qualcuno l'aveva penetrata con la lingua? Non me lo ricordavo quasi più...Baciò le mie labbra, le schiuse con le sue, poi sentii il suo sapore a tratti... mi baciava con rispetto, con devozione, come fossi qualcosa di estremamente prezioso... non c'era volgarità o irriverente profanazione... quel bacio atteso da entrambi quasi a conferma che le nostre sensazioni digitate non fossero pura follia si stava materializzando con una passione contenuta, una dolcezza senza uguali... c'era amore... era amore...Ci abbracciammo ancora per qualche istante, poi il magico momento fu interrotto: "Pietro... devo rientrare in camera prima che Sara mi cerchi... non andrei più via adesso... ma devo...""Nemmeno io ti lascerei più andar via... ma devi... vai... fammi uno squillo quando state per scendere, io scenderò dopo così potrò scegliere un tavolo adatto per la cena... Mary... é meraviglioso averti qui...""...anche per me è così..."Andai via ma prima di chiudere la porta alle mie spalle lo guardai ancora, poi mi preciitai lungo il corridoio, salii di corsa le altre scale e mi catapultai in camera: era fatta! Sembrava che nessuno si fosse accorto della mia assenza!Mi gettai sul letto... non riuscivo a crederci... io... Pietro... le sue braccia... era impensabile ma era accaduto e io... mi sentivo felice... stravolta dall'emozione, sconvolta per quell'incontro durato solo pochi minuti ma che mi aveva fatto percepire la vita... sì, mi sentivo viva, non ero morta anche se l'avevo creduto per tanto tempo, ero solo spenta ma Pietro aveva fatto battere di nuovo il mio cuore: ero innamorata!Io, Mary... potevo ancora innamorarmi, l'amore non si era esaurito, stava solo dormendo, e Pietro l'aveva saputo risvegliare!Sentivo il bisogno di coccolarmi ancora così mi liberai dei vestiti, regolai l'acqua e mi tuffai col turbinio di quei dolci pensieri sotto il getto dell'acqua calda e mi abbracciai pensando a quelle braccia che pochi istanti prima mi avevano stretta così forte da togliermi il respiro restituendomi la consapevolezza di essere ancora donna.Io ero una donna!