Creato da glistalloni il 12/11/2004
..arape ll’uocchie e cervella e tienelo a mmente chi è ‘o bbuono e chi ‘o malamente .. c'è sta chi tiene ‘e ccarte ‘e cientomila lire ce sta chi ind’a sacca nun tiene manco mille lire .. ind’a chistu munno ce sta chi arrobba legalmente e sfrutta tutte juorne a miseria ‘e ll’ata gente allora pecchè pe’ tutta chesta ggente lloro so’ bbuone e ije so’ malamente? [Almamegretta]

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Post N° 89

Post n°89 pubblicato il 10 Novembre 2005 da glistalloni
Foto di glistalloni

Pasquale siede beatamente fuori al balcone di sinistra, ha disposto davanti a sé un'altra sedia con sopra una guantiera, sopra di essa una piccola macchinetta da caffè napoletana, una tazzina ed un piattino; mentre attende che il caffè sia pronto parla con dirimpettaio prof. Santanna: "A noialtri napoletani, toglierci pure questo poco di sfogo fuori al balcone... Io, per esempio, a tutto rinuncierei tranne a questa tazzina di caffè, presa tranquillamente qua, fuori al balcone, dopo quell'oretta di sonno che uno si è fatta dopo mangiato. E me la devo fare io stesso, con le mie mani. Questa è una macchinetta per quattro tazze, ma se ne possono ricavare pure sei, e se le tazze sono piccole pure otto per gli amici... il caffè costa cosi' caro... (ascolta, poi) ...  mia moglie non mi onora, queste cose non le capisce. E' molto piu' giovane di me, sapete, e la nuova generazione ha perduto queste abitudini che, secondo me, sotto un certo punto di vista sono la poesia della vita; perché, oltre a farvi occupare il tempo, vi danno pure una certa serenità di spirito. Neh, scusate, chi mai potrebbe prepararmi un caffè come me lo preparo io, con lo stesso zelo... con la stessa cura. Capirete che, dovendo servire me stesso, seguo le vere esperienze e non trascuro niente. Sul becco... lo vedete il becco? (Prende la macchinetta in mano e indica il becco della caffettiera) Qua, professore, dove guardate? Questo... (ascolta) .. eh .. vi piace sempre di scherzare.... no, no... scherzate pure... Sul becco io ci metto questo coppitello di carta... (lo mostra).. pare niente, questo coppitello ci ha la sua funzione... E gia' perché il fumo denso del primo caffe' che scorre, che poi e il piu carico, non si disperde. Come pure, professo', prima di colare l'acqua, che bisogna farla bollire per tre o quattro minuti, per lo meno, prima di colarla dicevo, nella parte interna della capsula bucherellata, bisogna cospargervi mezzo cucchiaino di polvere appena macinata, piccolo segreto! In modo che, nel momento della colata qua, in pieno bollore, gia' si aromatizza per conto suo. Professo' voi pure vi divertite qualche volta, perché, spesso, vi vedo fare al vostro balcone... a fare la stessa funzione. (Rimane in ascolto) E io pure. Anzi, siccome, come vi ho detto, mia moglie non collabora, me lo tosto da me... (Ascolta) Pure voi, professo' ?.... E fate bene... Perché, quella, poi, è la cosa piu difficile: indovinare il punto giusto di cottura, il colore... A manto di monaco..... Color manto di monaco. È una grande soddisfazione ed evito pure di prendermi collera, perché se, per una dannata combinazione, per una mossa sbagliata, sapete... ve scappa 'a mano o' piezz' 'e coppa, s'aunisce a chello 'e sotto, se mmesca posa e ccafè... insomma, viene una zoza ... siccome l'ho fatto con le mie mani e nun m' 'a pozzo piglia' cu nisciuno, mi convinco che è buono e me lo bevo lo stesso. (II caffè ormai è pronto) Professo', è passato. (Versa il contenuto della macchinetta nella tazza e si dispone a bere) State servito?... Grazie. (Beve) Caspita, chesto è cafè... (Sentenzia) È ciucculata. Vedete quanto poco ci vuole per rendere felice un uomo: una tazzina presa tranquillamente qui fuori... con un simpatico dirimpettaio... Voi siete simpatico, professo'... (Seguita a bere) mezza tazzina me la conservo, me la bevo tra una sigaretta l'altra.

Edoardo De Filippo
(monologo tratto da "Questi fantasmi")

 
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