Creato da ste_estebano il 26/05/2009
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« senza di tesilvia »

presnza onnipresente

Post n°47 pubblicato il 28 Settembre 2009 da ste_estebano

E allora che mi combini presenza onnipresente!!

Venerdi’ vengo da te, ero troppo triste, dovevo fuggire via di qui e venire li nella tua casa.

Non so cosa mi avesse rattristato ma sicuramente fra Melissa che ha le sue idee, e non cerca di capire gli altri punti di vista, e Elena che ho cercato di aiutarla fino a due giorni fa che mi dice in una mail in tono secondo me sarcastico ‘ma chissa’ perche’ a te raccontano sempre tutto’, mi ha disgustato.

Non ci posso far niente se venerdi’ mattina, Roberto mi ha raccontato che negli anni passati era un professore. Che si ricordava ancora del 2003 anno particolare, dove una classe con all’interno un ragazzo particolare amante del fascismo,ha fatto si che quel ragazzo picchiato dal padre non fosse messo in un angolo. All’ultima interrogazione di matematica gli diede un 6 per l’impegno che ci aveva messo e la costanza, quando mi ha detto che a quel 6 tutta la classe si e’ alzata in piedi e ha applaudito, mi sono messa a piangere.

Questo avvenimento che mi aveva commosso, l’astio delle persone intorno, mi avevano portato a chiudermi completamente in me, tanto Ste che non ne sono uscita, almeno qui. Rimango dell’opinione che Roberto, Riccardo, sono persone con cui avere dei rapporti non solo lavorativi, il resto e’ fuffa, con gli altri mi sto negando in ogni occasione.

Venendo da te, appoggiandomi con ambo le braccia su quella lastra, e’ come se ti avessi abbracciato, e’ come se sentivo il tuo spirito. Gia’ appena entrata al cimitero, ho avuto quella strana sensazione di essere fuori dal mondo, in quella pace eterna, quanto avrei voluto star li’ con te!

Mi e’ toccato tornare, dovevo continuare invece la mia vita.

Ieri caro tesoro, ti ho visto negli occhi di Agnese

Sei splendido. Questa signora 87 anni, ricoverata da agosto in ospedale, io con il mio naso rosso, la guardo, le faccio un fiore con i palloncini. Ci gioca come se fosse una bimba. Poi le prendo la mano, ci siamo guardate quei pochi minuti dove non ci sono parole, ma solo occhi lucidi di intesa!

E’ li’ che ti ho visto.

Dopo tutta la settimana a capire quanto davvero poco conta il nostro corpo, tu mi hai dimostrato non solo venerdi’ abbracciandoti, ma anche ieri in ospedale, quanto l’anima viva anche dopo la morte e che basta poco per trovarla nelle persone, soprattutto in quelle che sanno che fra poco saranno li’ con te,consapevoli che la loro morte e’ vicina.

Non dico la fine, ma la morte, per iniziare una nuova vita, questo ho letto negli occhi di Agnese!e lei sa che l’ho capita, perche’ dentro a quegli occhi c’eri tu!

 
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