A.S.D. ESTENSE

...QUELLA MALEDETTA PAURA DI VINCERE!!

25 Ottobre 2009 II giornata campionato III Cat. RIOFREDDO - ESTENSE

la rabbia è tanta!

Non è colpa degli arbitri, ne della squadra avversaria... la colpa è tutta la nostra!

...e della nostra fottuta paura di vincere!

Eppure la giornata era cominciata bene: sole e temperatura ottimale lasciavano presagire una bella domenica.

Un'illusione. Solo una maledetta illusione.

Appuntamento alle ore 12.10, dopo qualche difficoltà si parte alla volta di Riofreddo.

L'arrivo al campo è puntuale, facciamo una passeggiata sul terreno di gioco per scaricare la tensione: vogliamo subito gettarci alle spalle la partita col Villalba.

Oggi dobbiamo vincere dice qualcuno...

Il mister è particolarmente concentrato, avverte la grande responsabilità del suo ruolo e delle sue scelte.

Comunica la formazione: RICKY IL TATUATO sostituisce bomber NEGHE. Con umiltà e senso del dovere indossa la maglia numero 9.

Il numero di chi deve fare gol.

Il numero di chi ha avuto un'occasione e non deve sprecarla.

Il numero dei bomber.

Esistono persone che sanno aspettare e che alla prima opportunità che gli viene data non deludono: RICKY IL TATUATO è una di queste.

Lui non delude!

L'arbitro fa l'appello: un battesimo del calcio per chi esordisce nel calcio a 31 anni come SPADINHO e il CONTE AQUILINO.

Sotto limpido cielo di Riofreddo gli 11 diavoli rossi dell'Estense entrano in campo con in testa soltanto un obiettivo: vincere.

Partiti.

Il Riofreddo dimostra subito di non essere irresistibile e l'Estense prende coraggio. Il buon ZAGO tra le linee amministra palloni con esperienza e concretezza, quando giochiamo palla a terra siamo padroni del campo.

Il Riofreddo se ne accorge ed inizia a picchiare duro.

Non ci sono problemi: se avessimo avuto paura di prendere qualche calcio avremmo ballato il tango... noi invece giochiamo al calcio!

Loro picchiano? E noi facciamo gol!

BADARHOUSE recupera una palla al centro della difesa e lascia partire un lancio verso il nostro reparto offensivo. RICKY IL TATUATO sembra disinteressarsi al pallone, ma improvvisamente accellera e s'infila tra l'ultimo difensore e il portiere avversario. La palla è sporca, ha un rimbalzo strano, ma il buon RICKY non è un uomo da fronzoli o da scarpette bianche, RICKY IL TATUATO è un concreto, uno che si è allenato a testa bassa per tutta la preparazione, uno che si è seduto in panchina con lo stesso entusiasmo di chi sta in mezzo al campo, un amico pronto a farsi valere quando serve e quando vede quella palla rimbalzargli davanti sente che è il suo momento, che i suoi sforzi stanno per essere ripagati.

Colpisce la palla di testa, buca i guanti al portiere e porta l'Estense in vantaggio.

La gioia è immensa: RICKY corre subito verso la panchina, abbraccia gli amici, il mister, il capitano... ma nei suoi occhi c'è il fuoco dei demoni, di chi non ha terminato di tessere la sua tela...

0-1

La sinfonia non cambia. Riofreddo nervoso. Estense padrona.

Dopo qualche minuto le nostre impeccabili geometrie di gioco ci portano all'inevitabile raddoppio.

ZAGO a centrocampo riceve palla, l'accarezza poi serve immediatamente il BELLANTONIO che lascia partire un tiro dal limite dell'area. Il portiere avversario non trattiene e sul pallone si tuffa come un rapace l'avvoltoio di via inversata al secolo RICKY IL TATUATO  che da pochi metri raddoppia.

Le urla di felicità sono incontenibili. Pare siano state udite fino allo Stadio Olimpico dove il presidente GABATI ,intento nello scoprire nuovi talenti calcistici in quel della capitale, sembra aver esclamato: "Ma che ha segnato l'Estense?"    

Di più. RICKY IL TATUATO in gol. Doppietta per lui!

Si va nello spogliatoio sul risulato di 0 - 2.

Ma i ragazzi non sono tranquilli... c'è un'inspiegabile sensazione... la paura di rivivere un incubo.

Non bastano gli inviti alla concentrazione, gli ammonimenti a non ripetere gli errori contro il Villalba.

Non basta tutto questo.

Inizia il II tempo e si assiste ad un film già visto. L'Estense è contratta, in evidente difficoltà. Subisce la manovra degli avversari sostenuti da un pubblico molto caldo. A volte troppo.

Non riesce più ad uscire dal centrocampo.

Maledizione... ma che succede?

Il Riofreddo batte un fallo laterale vicino al corner. La palla messa al centro dell'area con un campanile apparentemente innocuo attraversa tutta la porta, è una palla debole, lenta, è una fottutissima palla che sbatte contro la testa del centravanti del Riofreddo e va in rete.

Un maledetto film già visto.

1 - 2

Adesso il sostegno del tifo si fa più incalzante. Veniamo fischiati ad ogni tocco di palla. Un manipolo di ragazzini inizia ad urlare contro l'arbitro.

L'inevitabile è nell'aria.

La maledizione si concretizza.

Una mischia nella nostra area di rigore. Un tremendo batti e ribatti. La palla carambola sulla tibia di BADARHOUSE e schizza in fondo alla rete nell'angolo basso.

2 - 2

Il Riofreddo tenta ancora di incalzare, ma ben presto si accontenta del pari. Per loro è un punto d'oro. Per noi due punti persi.

Altri due punti persi.

Ma sul nostro blog campeggia una frase.

Leggetela ogni volta che vi sentite smarriti e che pensate di mollare davanti ad un problema.

Leggetela ogni volta che pensate di gettare la spugna.

"Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso"

E con le parole del Comandante Guevara vi saluto e vi ricordo che domenica si ricominicia.

Ogni maledetta domenica.

Per vincere!