L'Eco del cuore
Là dove la ragione tace le parole... il cuore riecheggia di emozioni.
Prendimi
tra le tue braccia
afferrami avido...
sussurrami
questa tua lussuriosa agonia
Bramami...
Bruciami
tra le fiamme del tuo desiderio
senza darmi tregua...
Muoviti su di me ingordo,
sfidami
e conoscerai
il peccato più eterno..
Assaggia la mia carne
e bevi arso
dal frutto del peccato...
Sfuggente ed irrequieta
possiedimi...
Scorri sulle mie dune
che sinuose t'invitano...
e percorri la mia schiena
che dolce s'inarca...
Umide di me
dammi le tue labbra...
lascia che connubbio
avvenga tra i nostri sensi
e ama il tuo peccato...
Impetuoso vivimi
e consumami
in questa passione...
vizia le mie labbra
di ogni tuo desiderio...
assetata di te
mi disseterò
Risparmiami l'anima
in questa notte
che sarà solo nostra
ma saziami di te
perchè possa ricordarlo
per sempre.
Silvia
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Lentamente avanzo
consapevole del tuo desiderio,
sospiri che lasciano presagire
la tua arrogante fame di me
Lenzuola che mi carezzano
mentre tu ancora esiti
per scrutare l'imperfetta bellezza
Il mio sguardo sicuro
t'invita
e cominci ad avvolgere
il mio corpo col tuo,
ti fermi...
quasi a punirmi
di questa tua dipendenza
ma sconfitto
dalla prepotente voglia di avermi
abbandoni l'anima
e raccogli l'offerta...
Calice di fuoco
e bevi alla fonte avido
mentre io accolgo il piacere
in un respiro...
Come foglie libere al vento
due corpi che danzano...
nel silenzio di crescenti respiri
come note di una sinfonia
che sull'ultimo respiro...
vento potente
figlio del passato uragano
guidano la tua anima
nel mio profondo silenzio.
Silvia
Conducimi per mano
su quell'altare
come una vergine
offrirò il mio corpo...
Le tue mani sapienti
mi donano dolci sensazioni,
carezze che conquistano
un desiderio che s'incarna
Le tue labbra calde
mi percorrono affamate
mentre dolci colline
diventano vette da scalare
Dolce ne è la conquista
respiri affannosi senza fatica
sono il comprendere del compiersi
Come una preghiera
dolci sussurri svezzano
l'impeto di animi sospesi
in una cerimonia spiritualmente carnale
Battiti come tamburi
segnano il tempo impazziti
Labbra che respirano l'alito amato
interrotte dalla pelle...
da quelle membra che si concedono
scoprendo il fascino
di una voce implorante
che si spezza nel fascino
di quel sacrificio.
Silvia
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Post N° 311
Post n°311 pubblicato il 16 Gennaio 2009 da Aggressiva_74
"Le quattro candele"
Le quattro candele, bruciando, si consumavano lentamente. Il luogo era talmente silenzioso, che si poteva ascoltare la loro conversazione... La prima diceva: "IO SONO LA PACE,
ma gli uomini non mi vogliono, penso proprio che non mi resti altro da fare che spegnermi!"... Così fu e, a poco a poco, la candela si lasciò spegnere completamente. La seconda disse: "IO SONO LA FEDE,
purtroppo non servo a nulla. Gli uomini non ne vogliono sapere di me, non ha senso che io resti accesa". Appena ebbe terminato di parlare, una leggera brezza soffiò su di lei e la spense... Triste triste, la terza candela a sua volta disse: "IO SONO L'AMORE,
non ho la forza per continuare a rimanere accesa, Gli uomini non mi considerano e non comprendono la mia importanza, troppe volte preferiscono odiare!" E senza attendere oltre, la candela si lasciò spegnere. Un bimbo in quel momento entrò nella stanza e vide le tre candele spente."Ma cosa fate! Voi dovete rimanere accese, io ho paura del buio!" E così dicendo scoppiò in lacrime. Allora la quarta candela, impietositasi disse: "Non temere, non piangere, finchè io sarò accesa, potremo sempre riaccendere le altre tre candele: IO SONO LA SPERANZA".
Con gli occhi lucidi e gonfi di lacrime, il bimbo prese la candela della speranza e riaccese tutte le altre. CHE NON SI SPENGA MAI LA SPERANZA DENTRO IL NOSTRO CUORE e che ciascuno di noi possa essere lo strumento, come quel bimbo, capace in ogni momento di riaccendere con la sua Speranza.la FEDE...la PACE... e...l'AMORE. Donato dal mio caro amico Domenico (Doha) |
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Tu...il mio Ardore
Lasciami bruciare
in questa passione...
Travolgimi
in questa incoscienza folle...
Arresta in me
questa corsa...
Le mie mani fremono
come zoccoli selvaggi
nella ricerca di te
ed impazzita
ti respiro nell'aria...
Pillole velenose
e dolce morte
di cui voglio morire...
Amami vita mia,
sarà quel che sarà...
ma intanto vivimi...
Se ciò che c'è concesso
è questa dolce morte...
...io voglio morire di te.
Sarò per te
ciò che il sogno
involontariamente rende
alle sfuggenti ore della notte...
desiderio impossibile...
due ali che sanno volare
radenti le fiamme
ed alte accanto al sole
senza per questo bruciarsi mai...
Sarò cera tra le tue mani
per lasciarmi plasmare
pur rimanendo
quella fiamma
che saprà spegnersi
al tuo soffio.
Silvia
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