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Il linguaggio delle scienze (di EdMax)
Post n°91 pubblicato il 06 Maggio 2011 da EdMax
Il linguaggio delle scienze – di EdMax Linguaggi, simboli, modelli Prefissi e suffissi Il linguaggio delle scienze è estremamente ricco e variegato. Moltissimi termini scientifici derivano principalmente dal greco e dal latino. L’interpretazione dei prefissi o dei suffissi presenti in un termine può essere utile per comprendere il suo significato, ma nella maggior parte dei casi la sola analisi etimologica non è sufficiente. Il problema, infatti, è riuscire a trasporre adeguatamente il significato etimologico di un termine nello specifico significato concettuale. Sin dalle scuole elementari sappiamo che il suffisso –ite può indicare un’infiammazione di un organo, come faringite, laringite, tonsillite, appendicite, bronchite. È anche noto che i prefissi emo, emia, emato (dal greco hâima) indicano tutto ciò che è sangue: i globuli rossi o eritrociti prendono anche il nome di emazie; la formazione delle cellule del sangue è denominata emopoiesi; il colore rosso del sangue è dovuto alla presenza nei globuli rossi della proteina emoglobina; l’alfa privativo ci porta al termine anemia. E poi emorragia, emostasi, emorroidi, ematologia, glicemia, emocromo, ematocrito,… Perciò, se associamo il prefisso emo al suffisso ite otteniamo l’ematite: è forse un’infiammazione del sangue? No! Il problema è che anche i nomi con cui si designano molti minerali e rocce contengono il suffisso ite. Il termine ematite ricorda il sangue solo perché è un minerale contenente ferro. In effetti, i globuli rossi del sangue riescono a distribuire l’ossigeno a tutti i tessuti grazie al legame che avviene tra l’ossigeno stesso e il ferro contenuto nell’emoglobina. I termini astenia e astenosfera derivano entrambi dalla stessa radice greca. Il primo è un termine adottato dalle scienze mediche che si può tradurre come “mancanza di forze”; il secondo si riferisce a una zona dell’interno della Terra in cui la velocità delle onde sismiche subisce un rallentamento, una sorta di “mancanza di forze” delle onde sismiche. I cromosomi della cellula hanno in comune con la cromosfera del Sole il prefisso cromo (dal greco colore). La cromosfera è uno degli “involucri” della nostra stella. Il termine cromosoma (dal greco corpo colorato), introdotto per designare un componente del nucleo della cellula che si colora facilmente, non rende giustizia alla sua importante funzione genetica che è stata scoperta successivamente. Con un semplice microscopio ottico a basso ingrandimento è possibile osservare le “bocche” delle foglie, aperture che le foglie utilizzano per la traspirazione e che i botanici chiamano stomi. Non è un caso che l’infiammazione della bocca sia detta comunemente stomatite, mentre gastrite designa invece un’infiammazione dello stomaco (dal greco gastron). Il suffisso –olo viene generalmente usato per designare i composti organici denominati alcoli (come metanolo, etanolo, ecc.); ma il colesterolo non è un alcol: è un lipide steroideo. Il suffisso olo deriva dal fatto nella molecola di colesterolo un’estremità è costituita dal gruppo ossidrile –OH, il gruppo funzionale degli alcoli. Il suffisso –ina può indicare un amminoacido, come albumina, glicina, alanina, salvo poi scoprire che gli amminoacidi acido ascorbico, triptofano, glutammato non seguono questa prassi, e che la chitina è un polisaccaride animale componente degli artigli dei mammiferi e dell’esoscheletro degli artropodi. I termini pangea e pantalassa sono accomunati dal medesimo prefisso greco pan (dal greco tutto), mentre gea e talassa ricordano rispettivamente continenti e oceani. Ma il termine talassemia non ha nulla a che fare con la geologia. Questi esempi ci portano a concludere che la riduzione del significato di un termine a una mera analisi etimologica può essere fortemente fuorviante. Nel mondo delle scienze della vita, come vedremo, il linguaggio specifico assume aspetti ancora più complessi e curiosi. Lettere greche Lettere dell’alfabeto greco vengono usate per denominare angoli, piani geometrici, numeri irrazionali, lunghezze d’onda e frequenza delle onde elettromagnetiche, strutture proteiche, atomi di carbonio, legami chimici, densità di sostanze, particelle ionizzate, agenti del sistema immunitario…
Gli angoli interni di un triangolo possono essere denominati alfa, beta e gamma. La luce si propaga per mezzo di onde elettromagnetiche che si differenziano sia per lunghezza d’onda, che viene spesso indicata con lambda, sia per frequenza, dal simbolo ni; inoltre, componenti dello spettro elettromagnetico sono le radiazioni gamma e le microonde. I nuclei positivi di elio sono chiamati particelle alfa. Le proteine a struttura secondaria possono assumere conformazioni ad alfa-elica o a foglietto-beta. Il carbonio-alfa di un amminoacido è l’atomo di carbonio adiacente al carbonio carbossilico dello stesso composto. E poi, gamma per certe globuline del sangue; omega-tre per certi lipidi; rho per la densità delle sostanze; delta per i dipoli; pi greco per il numero irrazionale che si approssima a 3,14; sigma e ancora pi greco per certi legami chimici… Perfino lo stesso significato del termine alfabeto ricorda le prime due lettere dell’alfabeto greco: a e b! EdMax |