Colchide

Vetri Rotti.


L'ho lasciato cadere. Mi avevano detto di prestare la dovuta attenzione, ma mi è scivolato tra le dita, i frammenti si sono sparsi ovunque e molti hanno infilzato il mio cuore.Custodire cristalli e quarzi era la mia passione, adesso è il mio tormento. Ferite inguaribili ledono la mia pelle lasciando cicatrici inguardabili e occhi spenti osservano il mio animo cedere all'oscurità ormai così imminente.Teschi di cristallo e oro rosso ricoprono il pavimento della mia camera, nascondendone il sangue rappreso. Giaccio immobile, nell'attesa che qualcuno si accorga dei miei occhi fissi e rivolti al mio animo. Nessuno potrà mai liberarmi dalle catene che stringono il mio mondo. Paura, ossessione, rancore e oscurità mi accompagneranno per sempre, sono un arciere che sa leggere e scrivere, sono uno stendardo strappato e logoro che ormai rappresenta la mia solitudine. Sono una parola abusata di cui nessuno conosce più l'origine. Sono un giocattolo che non reca alcuna firma sul piede. Voi siete tutti più intelligenti di me, amate tutti molto di più di me, sapete il significato di parole complesse ed io quindi non posso fare altro che mettermi da parte, nel mio sgabuzzino in attesa che la porta venga sbarrata per sempre.