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Elezioni farsa in Birmania

Post n°12 pubblicato il 09 Settembre 2010 da alfredo.decclesia
Foto di alfredo.decclesia

 

 

 

 

Il prossimo 7 novembre si terranno dopo venti anni le elezioni legislative in Birmania ,voglio ricordare che la giunta militare ha deciso di cambiare il nome in Myanmar,e che le ultime elezioni le vinse il partito di Auug San Suu Kyi ,premio nobel della pace ,che continua a stare agli arresti domiciliari ,e anche stavolta lei e il suo partito “La Lega nazionale per la democrazia “non potranno partecipare. La giunta militare si è fatta una legge elettorale a suo uso e consumo ,gli ordini religiosi non possono partecipare,chi ha subito una condanna politica ,non può partecipare ,parole offensive nei confronti dell'autorità non si possono pronunciare ,quindi tutti quelli che hanno manifestato e partecipato per migliorare la vita civile ,attivisti democratici e religiosi,non possono partecipare ,e devono stare pure zitti. Questa legge impedisce ad esempio ai monaci buddisti ,protagonisti della protesta di partecipare alle elezioni ,questa legge impedisce,secondo l'Onu,a 2100 persone perseguitate di partecipare alle elezioni,questa legge impedisce ai dipendenti statali di aderire ai partiti .Secondo il giornalista birmano Win Tin ,che ha passato 19 anni in carcere ,ed è stato uno dei fondatori della Lega Nazionale per la Democrazia (NID) al Washington Post ,spiega bene L'azione della giunta militare :”E'un ostacolo per limitarci ancora di più: il colpo finale che il regime dei generali vuol dare all’opposizione; la direttiva emanata dai militari servirà a stabilire una dittatura permanente, visto che accettarla significherebbe rinunciare, oltre che Aung San Suu Kyi, a tutti i detenuti che sono o sono stati imprigionati: senza di loro,il nostro partito non sarebbe nulla”.

 

Tomás Ojea Quintana, inviato speciale delle Nazioni Unite, vorrebbe istituire una commissione d'inchiesta per indagare sui crimini di guerra e contro l'umanità commessi dalla giunta militare.

Gli Stati Uniti ,L'Europa,l'Onu le nazioni asiatiche ,tutti avevano chiesto libere elezioni,dove veniva data la possibilità a tutti i partiti e alle persone di partecipare .

Sempre per Win Tin:” il sostegno degli organi internazionali è ancora troppo latente, quindi non basterà; la nostra paura è che le dichiarazioni dei leader internazionali non saranno integrate da misure efficaci per risolvere la crisi della politica birmana. I governi del mondo dovrebbero opporsi fermamente alle elezione indette dal regime e premere affinché ci siano sostanziali cambiamenti: in primis, il rilascio immediato di tutti i prigionieri politici, compresa Aung San Suu Kyi, e la cessazione della campagna militare del regime contro le minoranze etniche La  Lega Nazionale per la Democrazia non scomparirà perché siamo tra la gente, con la gente. Continueremo a lottare per la democrazia, per i diritti umani e per l’uguaglianza tra tutte le etnie perché è l’unico modo per smantellare la dittatura militare. Per questo, ci puniranno duramente”.

 

 

 
 
 
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