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Abbazia nel querceto di Alfredo d'Ecclesia ed.UniBook

Post n°41 pubblicato il 11 Gennaio 2011 da alfredo.decclesia
Foto di alfredo.decclesia

Un grande libro, un inno alla libertà creativa, una luce nel buio, una ricerca continua del senso o dell’essenza divina.Una ricerca del linguaggio come ricerca della vita, una ricerca continua di quella luce che dovrebbe brillare su tutti e una domanda continua …Si può fare di un opera d’arte, un'altra opera d’arte?

La risposta è si, l’emozione che si prova di fronte a un quadro di Caspar David Frederick, diventa poesia.
E diventa una ricerca dell’aria, di quel senso che non si può chiudere in nessuna forma, e la costuzione di testi non consumabili, con vari livelli di senso prende forma.
Ad Abbazia nel querceto segue il Wojzeck, altro progetto ambizioso, riscrivere un testo contemporaneo
E renderlo ancora piò visionario ed onirico, al Wojzeck seguono brevi racconti
Il tentativo, ben riuscito di far parlare l’aria e di creazione del vuoto, per far entrare il tutto.
Ma ora vediamo alcune pagine del libro:
Abbazia nel querceto

Lo sguardo può fuggire
solo
verso la luminosità del cielo.
In un unico punto
si attende
con ansia la redenzione.
Le brume e la nebbia
oscura profondità e distanza infinità
l'inverno e la neve
congelamento e paralisi
le tonalità blu e violette e......la nebbia
l'albore grigio e rosato
la falce di luna
il monaco condotto alla sepoltura
le rovine abbaziali .
Nella profonda immensità
del cielo
e nella profonda immensità dello sguardo
la natura e la creatura
si percepiscono
in una muraglia oscura

“.........la zona è piatta, la natura del tutto priva di vita, la neve sembra opprimere la terra come una lastra tombale marmorea;grandi querce scure tendono al cielo le braccia nude;Simili a dolorosi fantasmi esse attorniano l'unico portale
rimasto nella chiesa in rovina. Un corteo funebre spettrale, accompagnato da monaci, si trascina verso il portale;il sarcofago sta per essere portato oltre la soglia. Nuvole di nebbia che s'innalzano nel terreno quasi trasformate in brina, impediscono all'occhio di guardare distante e si avvicinano in modo opprimente. Quale immagine della morte si incorpora in questo paesaggio!Quanto è spaventoso e privo di speranza senza l'eterno astro dell'amore che brilla nel cielo!”
(Johanna Schopenhauer)
Paesaggio invernale con chiesa

Lo spazio
sfugge allo sguardo
parla all'anima.
In questo spazio
l'uomo è caduto
tra abeti cattedrale
neve e foschia.
Le apparizioni trasparenti
di torri gotiche e alta montagna
sono promesse di immortalità
e in questo spazio
un uomo
continua ad avanzare
con le proprie stampelle

L'angoscia viene dal mio desiderio di non vivere,
e dall'intendere che questo desiderio è un male senza rimedio...
Questi desideri mi annientano dentro perchè, mi trovo a desiderare,
ciò che non posso ottenere...

(Santa Teresa d'Avila)
La finestra con veduta sul parco

Sguardo tragicamente fisso,
al limite del limite,
ricerca disperata di spazio,
e di sguardo,
ultima soglia della
condizione umana.

Luna nascente sul mare

Paesaggio infinito
in un tenero abbraccio
La profondità
è tendenzialmente estranea
al mondo .
Il cupo specchio d'acqua
è attraversato a tratti
dai riflessi della luna
e tra riflessi e riflessi
l'attesa della salvezza
diventa
visione dell'avvenire .

Woyzeck

Dal Capitano

Piano lentamente
eternamente dolcemente
mi gira la testa
Si mi gira la testa
e il tempo gira
continua a girare
senza fermarsi mai......
Avete ancora trent'anni da vivere?
Si …........Signorsì Signor Capitano
Avete ancora dieci anni da vivere?
Si....... Signorsì Signor Capitano
E' brutto il tempo oggi ?
Si …............ Signor Capitano
Ah il Signore
i pargoli
i figli con la morale
carne e sangue

Natura e virtù

Tu sei un uomo virtuoso, un buon uomo,
un brav'uomo

Si tu sei un buon uomo
Si, tu sei un buon uomo
ma pensi troppo
Si pensi troppo

E quelli che pensano ….
Non correre..........potrebbero sentirti.

Campagna
Là sopra l'erba mangiavan due lepri.
Là sopra l'erba mangiavan due lepri.
Zitto...non senti niente.
C'è un silenzio così strano...
Là sopra l'erba mangiavan due lepri.
Là sopra l'erba mangiavan due lepri.
Succede qualcosa qui sotto …
Vuoto senti?
Zitto...vuoto qui sotto.
Là sopra l'erba mangiavan due lepri.
Là sopra l'erba mangiavan due lepri.
Zitto.C'è un fuoco sulla città.
Sta bruciando tutto e come...se il mondo fosse morto.
Là sopra l'erba mangiavan due lepri
Là sopra l'erba mangiavan due lepri.

Decorate braccia e desideri

Da qualche parte l’indifferenza, rimane sempre la stessa, non ha data di scadenza .
Qualcosa di simile l’avevo già visto, dove l’avevo visto? Che cosa c’è di sacro in questa cerimonia? E nell’educazione sentimentale ? Che gioia mi fa pensare a lei mio caro, eroe del languore, e io mi innamoro di chi è amata.
Così è la vita
cadere sette volte
E rialzarsi otto.
I bruschi movimenti, agile conversazione del silenzio, rispediscono al mittente la storia (questa storia ha già avuto luogo). Dunque io soffrirò con …dignità .Sì io soffrirò con dignità.
Decorate braccia e desideri con la leggerezza di chi è ossessionato…dall’amore, e così stemmo a lungo in silenzio.Tra buio sbarre e bontà.Una lontana conoscenza, burocrate dello sguardo, infierì su di me.
Il suo chiacchierare tranquillo era orribilmente volgare .Forse non sono me stesso, lui diceva, io non sono un acquirente, anzi, una caricatura dell’acquirente che tra sguardi e vacuità, vuol rendere volgare anche chi non lo è…
Mi allontanai senza dargli il tempo di continuare, e come in una notte, mi immersi nel buio più fitto.

Oh amore inesprimibile amore…

Ah Ah Ah …risi di me.
L’estraneità è un atto di amore …verso il mondo e…Tra frammenti e spiragli decisi di essere coppia.
Dovevo pure amare qualcuno, in fondo volevo essere come tutti.
Parlando, non sono sicuro di intraprendere questo viaggio e, nello stesso tempo ho paura di essere frainteso come umile acquisto. Una presunta identificazione…è un discorso di estrema solitudine.
Tuttavia se l’irreale, si può esprimere, e se gli episodi, sono avventure consumate…egli ritornerà sempre alle sue prime inquietudini.
Guardavo quelle spalle cosparse di fumo, muoversi modernamente, avevo già visto da qualche parte, quel movimento.
Dove l’avevo visto?

 
 
 
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