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Bossi: Dal Dio Po in poi

Post n°78 pubblicato il 10 Marzo 2011 da alfredo.decclesia
Foto di alfredo.decclesia

Umberto Bossi nasce il 19 settembre 1941 a Cassano Magnago (Va)  . Sposato con Emanuela e padre di quattro figli, inizia la sua carriera politica alla fine degli anni '70 grazie all'incontro  con Bruno Salvadori, leader  dell'Union Valdotaine che lo avvicina ai temi dell'autonomismo. Il sito del Governo italiano informa, nella biografia dedicata a Bossi  che"nel 1979 entra in contatto con il mondo autonomista dei popoli alpini e ne diventa l'alfiere nelle regioni padane".

Agli inizi degli anni '80, insieme a  Roberto Maroni e Giuseppe Leoni  , fonda la Lega Lombarda, e Bossi viene nominato Segretario.

Nel 1987 la lega lombarda riesce a entrare nel parlamento italiano,e Bossi riuscirà a entrare al Senato ,guadagnandosi l’appellativo di Senatur ,ancora oggi usato.

Nel 1989 la Lega Lombarda si trasforma in Lega Nord, Con l’unione delle altre leghe del Nord e Bossi viene nominato segretario federale.Nello stesso anno viene eletto al parlamento europeo.

Nell'aprile del 1990, Bossi inventa la manifestazione di Pontida che diventerà un appuntamento importante per il popolo leghista.Subito dopo viene fuori tangentopoli,dove la lega all’inizio è a favore dei giudici,fino a quando non viene investito anche Bossi, per un finanziamento di cento milioni di lire, ricevuti dai dirigenti Montedison.

Dopo sette anni di opposizione a Roma Ladrona nel 1992 ,La lega entra nel primo governo Berlusconi,forte dei suoi ottanta deputati eletti.Subito dopo nel 1995 concorre ,alla costituzione del Parlamento Padano, che si riunisce a Bagnolo San Vito ,in provincia di Mantova.

Pochi mesi dopo La Lega fa cadere il governo Berlusconi,con il famoso ribaltone, come venne chiamato all’epoca, quel cambiamento politico.

Nel 1996 venne fuori un'altra invenzione di Bossi…Il famoso Dio Po.

Ora c’è da dire che in natura niente è separato ,tutto è legato ,in funzione del resto .

Anche la natura ,secondo la filosofia Bossiana,diventa un luogo di separazione,e in queste celebrazioni del Dio po ,come lo chiama  il Senatur,si devono rievocare antichi riti padani,come se fosse mai esistita la Padania ,e raccogliere un ampolla d’Acqua da portare a Venezia,secondo questa nuova religione del Dio Po,per testimoniare la purezza del Nord.Dice Bossi” Questa acqua pura e spumeggiante ha fatto la pianura padana. I nostri avi ritenevano che l’acqua fosse Dio, immanente a tutte le cose. Noi la porteremo a Venezia e la libereremo nella laguna, così libereremo anche noi”.

Subito dopo si ricrea l’alleanza con Berlusconi e nel 2001  vincono le elezioni e Bossi viene nominato Ministro per le riforme istituzionali.

Nel 2004 si dimette da ministro e da deputato ,preferendo l’incarico di europarlamentare a Strasburgo.

Dopo una lunga malattia ,ritorna sulla scena politica nel 2005

Ma vediamo ora alcuni aforismi di Umberto Bossi

 

23 settembre 1993 – “Quando avremo perso tutto, quando ci avranno messo con le spalle al muro, resta il fatto che le pallottole costano 300 lire”.

 

29 agosto 1994 – “Se non avessimo impedito la rivolta si sarebbe incendiato tutto il Nord. E se in Sardegna, un’area isolata, qualche mitra lo puoi trovare, in Lombardia trovi tutto, dai cannoni agli aeroplani, tutto quello che vuoi. Se esplodeva la rivolta nella bergamasca, spazzava via la Lombardia che al quinto giorno si sarebbe sollevata in armi contro il regime”.

  18 marzo 95 “Oggi l’Italia è purtroppo la tonsilla marcia dell’Europa per via dell’influenza peronista contratta a causa del Governo Berlusconi”. “Berlusconi ha dimostrato di fare politica solo per un potere assoluto e personale”

7 aprile 95-“Siamo stati costretti ad allearci con Berlusconi perché, se non puoi abbattere il tuo nemico, lo devi abbracciare finché non viene l’ora di batterlo”

“Sapevamo fin dall’inizio che Berlusconi era solo un prestanome che Craxi aveva messo su una sedia a dirigere la sua azienda televisiva costruita con profitti misteriosi. Purtroppo gli italiani non sono furbi e di fronte al pericolo di essere cancellati dal Parlamento, ci siamo alleati con Berlusconi in attesa di poterlo battere”. “An: quelli sono fascisti anche se fingono di essere gentili. E si tratta di un partito contiguo alla mafia, ai servizi segreti deviati e alle frange più pericolose di esercito e polizia”.

19 aprile 95
“C’è un uomo che firmava gli assegni a Ciancimino, ossia a Totò Riina e alla mafia, e si chiama Dell’Utri, segretario personale di Berlusconi”. “Siamo pronti a raddrizzare la schiena a questi porci, mafiosi e brutti fascisti, il Nord vi farà tacere e ingoiare i vostri tentativi di ingoiarci”.

29 aprile 95

Agli elettori lombardi che hanno votato per il Polo: “Imbecilli, imbecilli. Avete dato voi stessi ai fascisti”. Il voto al Polo “è un voto contro il Nord. Svegliatevi.” “Mi vergogno di essere lombardo e di avere una città come Milano, capitale del Nord, che ha dato il 13% ai fascisti. Ma possibile che non abbiano ancora capito che la canaglia di Arcore è un uomo legato a Cosa Nostra?”.

 

9 agosto 1996 - “I ripetitori sono i nuovi carri armati del colonialismo romano, per quelli veri basterebbero le armi anticarro e con 100 mila lire gliene buchi uno, ma contro quelli non basta non pagare il canone, vanno buttati giù, perché non devono più trasmettere a spese nostre”.

 

26 ottobre 1996 – “Il processo storico va avanti verso il cambiamento con o senza violenza, io spero senza violenza inutile. Prima della fine del ’97 l’Italia come la conosciamo non ci sarà più, ci sarà la Padania”.

 

12 aprile 1997 – “Se il governo padano ci dovesse ordinare che è giunto il momento di prendere tutto (dico per esempio), non attenderemmo un momento a obbedire. E se qualche magistrato osasse toccarlo, la reazione della Padania sarebbe immediata. Sarebbe un attacco etnico, razzista e coloniale contro ognuno di noi, sarebbe l’insurrezione popolare”.

 

18 aprile 1998 – “Amici magistrati, il rischio è che ci sia una Pasquetta, ma più che una Pasquetta come quella del 1916 in Irlanda: non verrebbero 1.500 uomini a imbracciare il fucile; saranno 150.000 e il giorno dopo un milione e poi… verrà la libertà della Padania. Non obbligate il popolo in un vicolo chiuso, perché è molto più forte di voi”.

 

25 settembre 2003 – “La gente che votava democristiani, socialisti e comunisti, e che va avanti a votarli invece di spazzarli via a calci in culo, questi partiti che fecero fallire il Paese, merita anche quello per cui ha agito, per cui ha votato. Questa era gente da tirar giu’, da portare in piazza e fucilare, perché quando uno fa fallire un paese lo si fucila”.

 

26 agosto 2007 – ”Non abbiamo mai tirato fuori fucili, ma c’è sempre una prima volta”.

 

29 settembre 2007 - “Da qui possono partire ordini di attacco dal Nord. Io sono certo di avere dieci milioni di lombardi e veneti pronti a lottare per la libertà”.

 

23 gennaio 2008 – ”Se non si va al voto facciamo la rivoluzione, vuol dire che mettiamo in piedi la polizia del Veneto, della Lombardia, del Piemonte. Certo ci mancano un po’ di armi, ma prima o poi quelle le troviamo”.

 

26 gennaio 2008 – “Il coccodrillo è l’animale più pericoloso ma è il più paziente, il più tranquillo sino a che non viene stuzzicato. Noi siamo come il coccodrillo, calmi sino a quando arriva il momento giusto”.

 

30 gennaio 2008 – “Meno male che Napolitano ha dato solo un mandato esplorativo… perché qui stanno comunque cercando di far passare il tempo e adesso e’ il momento di dire basta ai giochi di prestigio”.

 

27 marzo 2008 - “La legge sul federalismo fiscale dovrà essere per il prossimo governo una priorità assoluta altrimenti il paese rischia di saltare”.

 

4 aprile 2008 – “Vogliamo il federalismo fiscale con le buone finché c’è tempo, fino a che non ci incazziamo davvero”.

 

6 aprile 2008 – “Se necessario, per fermare i romani che hanno stampato queste schede elettorali che sono una vera porcata e non permettono di votare in semplicita’ e chiarezza, potremmo anche imbracciare i fucili”.

 

29 aprile 2008 – ”Non so cosa vuole la sinistra, noi siamo pronti, se vogliono fare gli scontri io ho 300 mila uomini sempre a disposizione, se vogliono accomodarsi…”.

 

20 luglio 2008 – “Non dobbiamo piu’ essere schiavi di Roma. Dobbiamo lottare contro la canaglia centralista. Ci sono 15 milioni di uomini disposti a battersi per la loro libertà”.

 

18 agosto 2008 – “Speriamo che questa volta sia la volta buona altrimenti dovremo pensare ad altre soluzioni, molto piu’ sbrigative. La volonta’ popolare di conquistare la liberta’ puo’ avvenire anche attraverso i mezzi che sa usare il popolo”.

 

14 giugno 2009 – “Finché c’è la Lega la democrazia non corre rischi. La Lega è una forza radicata sul territorio, la Lega è democrazia, la Lega vigila e finché ci siamo noi la democrazia non corre rischi”.

 

7 ottobre 2009 – “Se il Lodo sarà bocciato? No, non credo. Ma non ho segnali. Io sono per la saggezza: chi è che vuole sfidare l’ira dei popoli?”.

 

22 giugno 2010 – ”Ci sono grosso modo 10 milioni di persone disposte a battersi per la Padania, vuol dire che la Padania esiste. Non c’e’ uno Stato padano, ma la Padania esiste”.

 

31 luglio 2010 – “La Lega fortunatamente ha qualcosa come 20 milioni di uomini pronti a battersi fino alla fine. Se non c’è democrazia nel Paese, la portiamo noi”.

 

19 agosto 2010 – “Ora dobbiamo portare a casa tutto il possibile democraticamente. Per i fucili c’e’ tempo, abbiamo comunque milioni di uomini che vogliono liberarsi e che vogliono il cambiamento per loro e per i loro figli”.

24/11/2010 “Dell’Utri non lo conosco, Mangano poveraccio faceva lo stalliere, non sono in grado di entrare nel merito. Ma non penso che Berlusconi sia legato alla mafia. Certo “Berlusconi corre i rischi insiti nella politica, dove trovi di tutto, magari uno ti saluta e poi scopri che è poco affidabile”

8 /3/2011-“ Ma vi pare. Per fortuna abbiamo tantissimi uomini e le armi si fanno in Lombardia. Gheddafi è un gatto che sta affogando e si arrampica sui vetri. La storia dimostra che chi spara sulla sua gente finisce male. Ricordate il re Umberto I ucciso a  Monza”.

 

 

 

 

 

 

 
 
 
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